Come far passare una cambiale in bianco: la risoluzione sulla Siria del Senato Italiano – parte 1

di Patrizio Ricci

Il SENATO ha approvato (quasi in sordina, senza alcun risalto da parte dei media italiani), una  risoluzione  per la SIRIA. E'  un documento dal contenuto grave: usa spregiuticatamente la minaccia reale di ISIS e il disastro umanitario per far passare un documento che è una cambiale in bianco ad un non meglio precisato intervento italiano in Siria, Lo esaminiamo nei suoi punti salienti.

OBIETTIVO DELLA RISOLUZIONE

… sostenere in tutti i modi, incluso quello militare, l’azione della coalizione internazionale, istituita ai sensi della citata risoluzione dell’ONU n. 2170, e di tutti i soggetti impegnati nella lotta contro Daesh e altri gruppi armati terroristici,

PREMESSE FALSE PER GIUSTIFICARE UN'AGENDA MAI MUTATA

Quello che impressiona é  che gli estensori della risoluzione non si sono fatti scrupolo di far ricorso a premesse false pur di giungere alle decisioni desiderate:  riproporre ancora come soluzione il medesimo 'interventismo umanitario' occidentale che è la principale causa dello sconvolgimento del medioriente. 

Sono atti inevitabili, dicono. E ciò che succede, chiama a  'responsabilità a cui non ci possiamo sottrarre', sostengono. Però,gli onorevoli senatori, non sprecano una sola riga per spiegare agli italiani chi abbia provocato e chi sta ancora alimentando la crisi siriana …

LA RISOLUZIONE E' CHIARA SOLO SUL PRESIDENTE ASSAD PERCHE' E' UNA RISOLUZIONE DI CONDANNA:

La Commissione, premesso che: la crisi siriana, iniziata nella primavera del 2011, si è trasformata, anche per la chiara e riconosciuta responsabilità del regime del presidente Assad
 

Questa è il nucleo centrale del documento. Come già detto, si tratta di una risoluzione di condanna che si basa su presupposti falsi:  la crisi siriana è stata innescata da attori esterni che hanno immesso dei cunei nelle crepe dei malumori della società siriana. E' stata appoggiata la lotta armata degli elementi più facinorosi.
Sin dall'inizio della rivolta, i paesi presenti prima nel gruppo 'amici della Siria' e poi nell'attuale coalizione anti-ISIS hanno hanno sovvenzionato i salafiti con uomini, denaro e mezzi. Ogni tentativo di negoziazione è stato fatto fallire a cominciare dal primo tentativo della Lega Araba.  Non ci si è preoccupati del radicalismo islamico (con o senza sigle) finchè è stato obbediente e non ha assunto una propria autonomia (fotocopia dell'uso di al Qaeda in Afganistan in funzione antisovietica negli anni 80').

Ma invece, ecco come il documento descrive il fenomeno dell'integralismo islamico:
 

la crisi siriana costituisce il terreno ideale per il rafforzamento dell’estremismo fondamentalista armato, in particolare di quello del cosiddetto Daesh, che ha raggiunto inedite dimensioni militari organizzate, fino a rappresentare una minaccia all’integrità territoriale dei Paesi dell’area, oltre che una delle maggiori sfide contemporanee alla sicurezza, alla democrazia e alla libertà, in primo luogo quella religiosa;
 

Cioè nessuno ce li ha mandati, nessuna responsabilità, mentre invece sarebbero chiare le responsabilità di Assad . Perchè? Perchè 'lo sanno tutti' e non serve parlarne perchè è  "chiara e riconosciuta responsabilità'.
La
responsabilità di Assad sarebbe l'origine di tutto: le responsabilità dei suoi antagonisti sono invece indefinite.
Sono lì perchè c'è un terreno fertile e loro si sono piantati senza che nessuno portasse i semi e senza che nessuno annaffiasse.
Tutto oltremodo falso: i crimini contro la società civile sono anteriori alla nascita di Dash (o ISIS). Inoltre non regge neanche la condanna di ISIS perchè è chiaramente provato il sostegno che la coalizione internazionale ha fornito a questa formazione jadista.

 Non giriamoci intorno: il Parlamento italiano si è sottomesso alle richieste dai propri alleati accantonando  la politica, cioè il bene comune. Le nostre istituzioni si preoccupano della 'dittatura siriana' ma si dimenticano che una dittatura comincia sopratutto con dire il falso. 

Non si può dire altrimenti perchè se no come sostenere ancora quel gioco ipocrita di distinguo tra ribelli  'buoni' e ribelli 'cattivi'? Dal preservare i ribelli buoni e non i cittadini deriva l'appello Aleppo "Città Aperta".


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