L’appartenenza ucraina alla NATO sarebbe una sfacciata provocazione che potrebbe alla fine porre termine alla pazienza di Mosca. Inoltre, pochissimi sembrano preoccuparsi dell’ontologia del nazionalismo ucraino.

Il Muro di Berlino è caduto trent’anni fa, e con esso la “Cortina di Ferro” che aveva diviso l’Europa da Stettino, sul Baltico, a Trieste, sull’Adriatico.

La Russia accettò tutto questo sulla base di una chiara garanzia da parte degli Stati Uniti che la NATO non avrebbe ulteriormente avvicinato le sue frontiere ai confini della Russia. Una promessa che non valeva la carta su cui era stata scritta.

Ciò è dimostrato quotidianamente dalla presenza di missili statunitensi in Polonia e Romania, da periodiche esercitazioni che sono chiaramente basate su una possibile guerra con la Russia, e ora con la rinnovata “offerta” all’Ucraina [in inglese] di aderire all’alleanza bellica della NATO.

È ovviamente vero che alcuni sono perlomeno nervosi riguardo al fatto che finalmente l’Ucraina si unirà alla NATO. Temono che potrebbe essere quella goccia che alla fine farà traboccare il vaso della pazienza russa. Si preoccupano della stabilità dell’Ucraina. Il paese ha avuto governi amichevoli con la Russia relativamente di recente, e potrebbe averli di nuovo. La paragonano alla Turchia, e si preoccupano se sia garantito che il nuovo presidente dell’Ucraina rimarrà al potere e se, inoltre, rimarrà fedele alla causa anti-russa.

E alcuni, almeno si spera, si preoccupano dell’ontologia del nazionalismo ucraino. Nella settimana in cui la città tedesca di Dresda ha dichiarato “un’emergenza nazista”, tanto che le autorità sono preoccupate per un’insurrezione dell’estrema destra, basta uno sguardo alla destra della politica ucraina per farsi gelare il sangue.

Proprio di recente, i Fascisti ucraini hanno distrutto un monumento all’eroe di guerra sovietico, il Maresciallo Zhukov, senza il quale ora scriverei in tedesco.

Quando i locali, scioccati, sono usciti con candele e fiori per deporli sulla scena della profanazione, la marmaglia fascista li ha attaccati selvaggiamente.

E se la NATO effettivamente, finalmente e dopo molte promesse non mantenute, ammettesse l’Ucraina nella NATO? Con chi esattamente si impegnerà ad attraversare una potenziale valle della morte, e perché?

L’appartenenza ucraina alla NATO sarebbe una sfacciata provocazione dato lo stato delle relazioni con la Russia e porterebbe il mondo, come ha detto questa settimana Michail Gorbachev – l’uomo che ha creduto alle vuote promesse del Presidente Ronald Reagan – pericolosamente vicino alla guerra nucleare.

L’abrogazione unilaterale degli Stati Uniti del Trattato INF, insieme all’assoluta imprevedibilità della Casa Bianca, completano il quadro di un potenziale conflitto tra le due superpotenze che dovrebbe far capire anche al più addormentato in Europa che verrebbe incenerito da tale conflitto.

Come sempre, mi chiedo perché.

Quando esisteva l’URSS, e il suo entroterra socialista armato confinava con i paesi occidentali, c’era una base chiara e ovvia per il confronto. L’Unione Sovietica e ciò che rappresentava era una minaccia esistenziale per il capitalismo occidentale e il suo ruolo nel mondo.

Ma il Comunismo è morto da 30 anni, così come l’URSS.

Anche se la Russia chiede rispetto per i suoi legittimi interessi e rifiuta diktat negli affari esteri, non minaccia minimamente nessuno ideologicamente. Tuttavia, la preoccupazione senza fine per la Russia è virulenta ora come lo era in tutti i punti, tranne quelli più freddi, della Guerra Fredda. È davvero difficile fornire una risposta alla mia domanda: “perché?”

Non passa giorno senza le parole Russia e Putin sulle labbra dei media e della classe politica britannica. E non in senso positivo.

Ma gli eventi hanno ancora la capacità di sorprendere. Questa settimana abbiamo lo spettacolo del Partito Laburista in piena caccia del Primo Ministro conservatore e dei suoi quadri dirigenti, con l’accusa che i Conservatori sono segretamente, molto segretamente, ovviamente, agenti del Cremlino.

L’ultima volta che il Regno Unito ha avuto elezioni generali a dicembre è stato nel 1923. Ha portato al primo governo Laburista in assoluto. Due anni dopo il governo fu abbattuto dalla pubblicazione della Lettera di Zinoviev, un falso inventato dai Conservatori, che cercava di dimostrare che i Laburisti fossero, ahem, agenti russi.

E al lancio della campagna elettorale Conservatrice Boris Johnson ha denunciato Jeremy Corbyn come… Stalinista!

Russia, Russia, sempre la Russia…

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Articolo di George Galloway pubblicato su Russia Today il 6 novembre 2019
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.