Come l’intelligence americana influenza il presidente degli Stati Uniti

Il Direttore dell’intelligence nazionale è il principale consigliere di intelligence del Presidente, sebbene il Direttore della CIA sia rimasto in qualche modo alla pari in questo ruolo. Il Direttore dell’intelligence nazionale è responsabile sia del briefing quotidiano del presidente, che presenta l’intelligence più importante e complessa, sia del funzionamento del Consiglio dell’intelligence nazionale.

La maggior parte degli aspetti del briefing quotidiano del presidente sono ancora gestiti dalla CIA, ma il direttore dell’intelligence nazionale o il suo vice informano il presidente quotidianamente nella maggior parte delle amministrazioni, ma una o due volte alla settimana nella prima amministrazione Trump.

Se i presidenti vogliono sapere cosa pensa la CIA su una determinata questione, possono semplicemente chiedere. In genere, tuttavia, la domanda è cosa pensa la comunità dell’intelligence, e la questione viene poi deferita al National Reconnaissance Council, il direttore del gruppo nazionale di revisione dell’intelligence interagenzia.

Il Consiglio nazionale dell’intelligence è organizzato come il Dipartimento di Stato, con funzionari suddivisi per regione e funzione. Una volta presentata la questione, il responsabile dell’intelligence nazionale riunirà i suoi colleghi di altre agenzie. Discuteranno sulla risposta alla domanda, un processo chiamato affettuosamente “coordinamento”, e poi si accorderanno su una risposta.

Se necessario, il processo può essere completato in poche ore. Le principali analisi strategiche – stime dell’intelligence nazionale – come quella condotta nel 2022 sull’impatto della pandemia di COVID-19 fino al 2026 possono richiedere mesi. In tutti i casi, tuttavia, l’analisi documenta attentamente dove esistono differenze di opinione all’interno della comunità dell’intelligence.

https://theconversation.com/how-a-director-of-national-intelligence-helps-a-president-stay-on-top-of-threats-from-around-the-world-245138

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Tulsi Gabbard” by Gage Skidmore is licensed under CC BY-SA 2.0

Tulsi Gabbard: una visione autonoma e morale per l’Intelligence Americana

Donald Trump ha scelto Tulsi Gabbard come Direttore dell’Intelligence Nazionale, una nomina che riflette il desiderio degli elettori di un approccio nuovo, indipendente e moralmente fondato nella gestione delle questioni di sicurezza nazionale. Gabbard si distingue per il suo rifiuto delle guerre di aggressione e per il suo impegno nel preservare i valori fondamentali della pace e della sovranità nazionale. La sua nomina, se confermata dal Senato, rappresenta un’opportunità per rompere con le dinamiche tradizionali del “deep state” e dare priorità agli interessi degli americani.

Un approccio non convenzionale e autonomo

Tulsi Gabbard ha dimostrato di non essere una politica convenzionale. Nel contesto del conflitto siriano, si è recata personalmente sul campo per osservare la situazione con i propri occhi, un gesto raro e significativo nel panorama politico odierno. Questo suo atteggiamento riflette una visione morale e indipendente, che trascende le narrazioni politiche preconfezionate. Gabbard rifiuta di aderire ciecamente a visioni polarizzate, che siano quelle del Cremlino o della CIA, sottolineando invece un giudizio radicato nella realtà e nell’etica.

Critiche e Manipolazioni Mediatiche

Le accuse contro Gabbard, inclusa quella di essere vicina alla propaganda del Cremlino, sono infondate e strumentali. Queste narrazioni cercano di screditare la sua capacità di pensiero autonomo, associandola a posizioni estremiste per delegittimare il suo operato. Ad esempio, la sua critica alle provocazioni statunitensi che avrebbero contribuito all’escalation del conflitto in Ucraina è stata volutamente distorta per dipingerla come un’agente filo-russa.

ABC News, così come altre fonti, ha alimentato questa narrativa, suggerendo che le sue posizioni siano influenzate dalla propaganda russa. Tuttavia, tali affermazioni ignorano il fatto che Gabbard ha sempre agito sulla base di un’analisi morale delle situazioni, piuttosto che seguire le linee imposte da lobby o apparati di potere.

Un richiamo alla Libertà di Pensiero

La storia politica di Tulsi Gabbard è ricca di episodi che testimoniano la sua difesa della libertà di parola e del pensiero critico. Ha sostenuto pubblicamente figure come Julian Assange ed Edward Snowden, riconoscendo l’importanza di proteggere i diritti fondamentali contro gli abusi di potere. Questo suo impegno l’ha spesso portata a essere bersaglio di critiche feroci, ma è proprio questa indipendenza che la rende una figura capace di rompere con le vecchie logiche di potere.

Una Scelta per il Cambiamento

La nomina di Gabbard non è solo un atto politico, ma un segnale chiaro: gli americani vogliono leader capaci di rifuggire dalle guerre inutili e di adottare politiche basate su principi morali. Se la sua direzione dovesse allinearsi ai compromessi delle amministrazioni precedenti, il senso stesso delle elezioni verrebbe meno. Tulsi Gabbard incarna la possibilità di un giudizio autonomo, fondato su valori etici, capace di affrontare le sfide globali senza cadere nella trappola delle ideologie precostituite.