Complottisti di tutto il mondo rassegnatevi, l’allunaggio è avvenuto

Con una geniale intuizione psicologica qualcuno ha inventato il termine “complottista”, che in buona sostanza è utilissimo per accomunare tutti coloro che non credono in alcune verità ufficiali. Ma ci sono complotti che esistono (tanti colpi di stato, per esempio, hanno dietro qualche manina nascosta) e complotti privi di senso logico (terre piatte, scie chimiche, complotti sulla morte di Lady D o simili).

Però con il geniale utilizzo (geniale per il sistema, sporcaccione dal punto di vista morale) del termine “complottista” si può accomunare chi non crede che, ad esempio, Assad abbia usato i gas contro i ribelli quando ormai aveva vinto la guerra (gas che Assad non ha mai utilizzato come dimostrato dall’ispettrice ONU Carla del Ponte, ma solo mesi dopo e dopo mesi di propaganda sulla necessità dell’intervento armato USA) a ch icrede che la terra sia piatta e gli alieni governino il mondo.

Marcello Veneziani ha scritto che i bambini credono a tutte le favole che vengono loro raccontate, i fanciulli dubitano di tutto e gli adulti dovrebbero saper discernere ciò che è fiaba da ciò che è realtà.

Cerchiamo di capire perchè l’allunaggio è avvenuto senza che siano plausibili dubbi. Ammettiamo di non fidarci di ciò che dicono gli americani (d’altra parte quante balle hanno raccontato nella storia? Dal Lusitania, ai siluri sulla Maddox, alle armi chimiche di Saddam, fino ai gas di Assad la lista sarebbe lunga), possiamo ricordare che eravamo durante la guerra fredda?

C’era una gara tra Stati Uniti e URSS per chi avrebbe fatto sbarcare il primo uomo sulla luna. L’URSS aveva già allunato (non esseri umani) 14 volte prima della missione dell’Apollo 11, tra il 1958 e il 1969; aveva già mandato ulteriori 23 missioni di sorvolo, orbita o test di volo sulla luna (di cui la metà fallite). La fase decisiva fu il 19 febbraio 1969: l’Urss inviò il primo rover operativo (Lunochod per la missione Luna1969A) cui avrebbe seguito una missione umana due mesi dopo. Tuttavia la missione fu un fallimento e questo portò i sovietici a ritardare il programma di alcuni mesi. Così ci riuscirono gli americani.

I sovietici comunque, mentre gli americani inviavano l’Apollo 11, inviarono il Luna 15 che rimase in orbita tra il 17 e il 21 luglio 1969 a fotografare la Luna, proprio mentre l’Apollo 11 faceva sbarcare i primi uomini sulla Luna (il 20 luglio). Quindi i sovietici stavano controllando da vicinissimo gli americani. Ci fu anche un primo esempio di collaborazione tra USA URSS, su richiesta americana, per evitare le interferenze radio.

Quindi in definitiva: si può anche non credere agli americani, ma si può credere che i russi, che li stavano controllando da vicinissimo, se avessero avuto anche il minimo sospetto che la missione fosse fallita e avessero girato le scene a Hollywood, non avrebbero immediatamente denunciato la cosa? Oppure se avessero avuto un dubbio labile non avrebbero per lo meno “messo in giro la voce” tramite i numerosi canali che avevano? Invece i russi che controllavano scrupolosamente sapevano perfettamente che l’allunaggio era riuscito ed era stato un successo.

Può bastare per dissipare i dubbi? Oppure credete che l’URSS fosse pagata dagli USA per dire che gli USA avevano battuto l’URSS nella gara alla conquista della Luna? Siamo seri per piacere, l’Apollo 11 fece sbarcare i primi uomini sulla Luna e basta.

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Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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