Sta avvenendo una importante transizione nel nostro paese. Ma è in mano a ‘riunioni informali’ che stanno attuando una funzione di destabilizzazione interna agli organi rappresentativi democratici.
Il nostro parlamento è ormai di fatto esautorato dalle sue funzioni ma molti di noi se ne accorgeranno a cose fatte, altri non se ne accorgeranno affatto (disorientati e confusi dalla pandemia): la gente non se ne capacita e giudica ‘demenziale’ quando non intravvede le azioni che muovono e conducono a certi risultati.
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In un recente video, il senatore Bagnai, riferendosi all’ennesima ‘informativa’ che il presidente Consiglio Conte ha fatto prima di partecipare alla riunione del Consiglio Europeo ( vertice europeo per le risposte alla crisi economica e sociale causata dal Coronavirus), ha detto cose molto importanti:
“... il nostro premier ha provato a spiegarci che lui non faceva votare il parlamento [per il vertice informale del 19] con una frase che se fosse detta in buona fede sarebbe allarmante, perché significherebbe che il nostro premier non ha capito come funziona l’Europa. L’europa funziona esattamente nelle sedi e nelle serie informali [di incontri e riunioni]: le sedi di elaborazione del pensiero e delle direttive politiche non sono le sedi parlamentari, ma sono i ‘think thank’ che conoscete, di cui vi ho parlato tante volte…“
E’ gravissimo allora che dopo giorno, mese dopo mese, si sta facendo passare l’idea che le decisioni siano prese rispettando correttamente il Parlamento. In realtà le più importanti decisioni che ci riguardano vengono prese in maniera subdola. Per agire a latere ovviamente occorre che gli organi di garanzia dello stato stiano al gioco e questi organi di garanzia dello stato sappiamo quali sono: il primo è ovviamente il presidente della Repubblica.
Ma andiamo avanti. Ciò che dice Bagnai è di straordinaria importanza. E’ la prima volta che un politico – che io sappia – fornisce una chiara chiave di lettura delle anomalie politiche di questi mesi che ruotano intorno a Conte.
Alla luce di ciò, notiamo che in effetti Conte sfrutta in maniera efficiente l’informalità che è il principio stesso dell’iter decisionale europeo, ove solo l’ultima parte del processo della creazione delle decisioni legislative viene deciso tramite approvazione, ma solo quando – grazie alle riunioni informali ed ai lavori preparatori – il risultato è più che scontato. Ovviamente la natura degli studi e dei contatti informali è accompagnato dal fuoco di fila della fabbrica del consenso dei media e dalla censura che ora si è estesa anche sui social.
Circa il ruolo dei think thank, così incidenti nell’indirizzo della politica europea ed ora così violentemente introdotti anche in Italia, l’autorevole rivista Affari Internazionali dice:
Questo fanno i think tank, serbatoi di pensiero, o pensatoi, comunque si voglia tradurre l’espressione. È il loro ruolo più antico, e il più importante: mettere le proprie idee a servizio dei decisori politici, orientarne il lavoro, fornire loro gli strumenti e le conoscenze per prendere provvedimenti su temi chiave. Il tutto a partire dallo studio e dalla ricerca sul campo, oltre che dall’interazione costante con varie e diverse realtà: insieme alle istituzioni, le università, la società civile, il mondo imprenditoriale.
È un ruolo importante soprattutto nel contesto europeo, dove spesso la classe politica non ha tempo né modo di fare, da sola, ricerca indipendente di lungo respiro. E dove, diversamente da quanto accade negli Stati Uniti, è meno diffuso il sistema delle “revolving doors”, le cosiddette porte girevoli che introducono i ricercatori al mondo della politica, spostandoli dalle scrivanie dei think tank ai tavoli decisionali, per poi ritornare a fare ricerca nei “pensatoi”.
Eppure – a dispetto della sua complessità – questo ruolo è anche il meno tangibile, misurabile, percepibile dall’opinione pubblica.
Ovvero non sono mica ‘sette ‘ segrete , sono ‘pensatoi’ che rispecchia precise scuole di pensiero scientifiche ma anche ideologiche , tutto scritto nero su bianco: le ingerenze dei potentati ‘esterni’ sono autorizzati dalla UE perchè, in fondo, tutte le istituzioni della UE (che contano) ne sono espressione.
Ad esempio, per il Recovery Fund, la Commissione europea ha preso le idee del think Thank Bruegel. Ovviamente si tratta di uno studio informale. Ma è quello che poi è stato deciso.
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Bruegel
è un think thank dedicato allo studio della politica economica. Con sede a Bruxelles, ha iniziato l’attività nel 2005 presieduto da Mario Monti e attualmente sta conducendo ricerche in cinque diversi settori prioritari per migliorare le discussioni economiche e l’elaborazione delle politiche. Bruegel è stato riconosciuto come il secondo miglior think tank al mondo e il quarto miglior think tank al mondo, secondo un rapporto del Global Go To Think Tank del 2017.
Ha un modello di gestione e finanziamento basato sull’adesione degli stati membri dell’Unione Europea, membri corporativi delle società internazionali e di altre istituzioni istituzioni finanziarie pubbliche nazionali e internazionali, nonché banche centrali .
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Quindi , è corretto dire che il governo italiano ed il Presidente del Consiglio evitando ogni votazione in aula e giustificando questo, dicendo che gli incontri con le sitituzioni UE ” sono riunioni informali” sta mentendo davanti alla Costituzione ed al popolo italiano. In realtà tutte le decisioni – sia nella parte intermedia (riunioni informali e perfezionamento) sin dalla preparazione delle idee e delle proposte politiche – si stanno decidendo scavalcando il Parlamento italiano.
Infine, per ovviare al fatto che comunque in aula prima o poi si dovrà recare, si sta portando il paese in uno stato emergenziale tale che non sarà più possibile – quando si tratterà di mettere ai voti ciò che è stato deciso – di optare per altre soluzioni.
Per questo, ritardando di immettere liquidità nel sistema paese tramite finanziamento diretto, Conte ed il suo estabilishment progressista – che ci vuole regale ‘un nuovo mondo coraggioso’ – , sta proditoriamente portando il malato ad un punto tale di gravità che quando gli si chiederà se vuole l’ambulanza, non potrà dire che sì.
patrizioricci by @vietatoparlare