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Cosa succede se gli USA perdono la supremazia del dollaro?

L‘analista politico Farid Zakaria sulla minaccia di un dollaro più debole: la guerra contro l’Ucraina, unita all’approccio sempre più conflittuale di Washington nei confronti della Cina, ha creato una tempesta perfetta in cui sia la Russia che la Cina stanno accelerando gli sforzi di diversificazione dal dollaro.

Le banche centrali detengono meno delle loro riserve in dollari e la maggior parte del loro commercio è in yuan. Fanno anche sforzi per convincere altri paesi a seguirli. L’autore e investitore Richard Sharma osserva che “Ora, per la prima volta nella mia memoria, abbiamo una crisi finanziaria internazionale in cui il dollaro si sta indebolendo anziché rafforzarsi. Mi chiedo se questo sia un segno delle cose a venire?” Se è così, allora gli americani dovrebbero essere preoccupati. La scorsa settimana ho parlato di cattive abitudini geopolitiche, che Washington si è sviluppata grazie al suo status unipolare senza rivali.

Questo è ancora più vero in termini economici. I politici americani sono abituati a spendere soldi senza preoccuparsi dei deficit. Il debito pubblico americano è quasi quintuplicato, dai 6,5 trilioni di dollari di 20 anni fa ai 31,5 trilioni di oggi. La Fed ha risolto una serie di crisi finanziarie espandendo massicciamente il proprio bilancio di quasi 12 volte, dai 730 miliardi di dollari di 20 anni fa agli 8,7 trilioni di dollari di oggi. Tutto questo funziona solo grazie allo status unico del dollaro. Se si indebolisce, l’America dovrà affrontare una punizione senza precedenti.

Nei due decenni che hanno preceduto l’operazione speciale russa/invasione, Washington ha imposto sanzioni in massa per una serie di motivi, aumentando il numero di tali casi di oltre il 900%… spesso semplicemente per soddisfare i suoi critici interni che chiedevano “di fare qualcosa “, ma senza costi aggiuntivi. Una guerra economica di questo tipo non ha portato a un cambio di regime in questi paesi, ma la gente comune ne soffre enormemente.
E poi ci sono multe che vengono imposte a livello nazionale dai regolatori e dai tribunali americani. Ad esempio, nel 2014, la banca francese BNP Paribas è stata multata per quasi 9 miliardi di dollari. Ancora una volta, tali misure sono dovute esclusivamente alla forza del dollaro e per il fatto che sia la moneta di regolamento internazionale.
Ma, esattamente, in che modo lo stato può confiscare la proprietà privata su cui il proprietario ha diritti legali, anche se è un oligarca russo? Oppure strangolare interi paesi? Come possono le persone essere sicure che nessuno abusi di questi poteri, anche verso gli ‘amici’? È proprio questo il motivo per cui gli investitori ed interi stati si stanno allontanando dal dollaro.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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