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di Roberto Cotti
Oggi il premier Paolo Gentiloni è intervenuto a Roma all’apertura della 40/ma sessione della Conferenza biennale della Fao, davanti ai 194 membri dell’Agenzia delle Nazioni Unite. Con nostro sconcerto lo abbiamo sentito dire che “i conflitti spingono a crisi alimentari e che la pace è insieme condizione e obiettivo per la sfida “Fame Zero”, perché c’è una relazione tra i conflitti e la crescente malnutrizione”.
Gentiloni ha poi aggiunto che “nel mondo i conflitti hanno determinato 10 crisi alimentari su 13 e solo una umanità libera dalla fame sarà in grado di preservare la pace”, per poi concludere dicendo che “i paesi come lo Yemen stanno sperimentando una grave mancanza di cibo, che potrebbe tradursi nella peggiore crisi alimentare dalla seconda Guerra mondiale”. Ci vuole coraggio. E anche una bella faccia tosta.
Si, perché Gentiloni difetta di memoria e ha sicuramente dimenticato che i conflitti che hanno spinto alle crisi alimentari, quella pace perduta almeno in Yemen, sono il risultato dei bombardamenti e guerre condotte da paesi come l’Arabia Saudita, abbondantemente riforniti di armi dall’Italia, a cominciare dalle famigerate bombe prodotte in Sardegna.
E’ veramente paradossale dover assistere a certi imbarazzanti discorsi di Gentiloni, un premier che appena un anno fa, da ministro degli Esteri, è volato in Arabia Saudita per promuovere la tecnologia e il brand italiano (e certi inconfessabili accordi militari?), non certo gli aiuti umanitari e alimentari in un paese, lo Yemen, che già allora si trovata dal marzo del 2015 sotto il lancio delle bombe italiane, colpito da una devastante carestia, affamato e che all’epoca del suo viaggio contava 5000 vittime tra i civili, la metà dei quali bambini.
A nulla è servito ricordargli, più volte, che la legge non solo vieta esportazioni di armamenti a paesi che si trovano in conflitto armato. E che tali operazioni devono essere regolamentate secondo i principi della Costituzione repubblicana che ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Niente, ha tirato dritto e oggi a Roma invoca la pace criticando i conflitti armati che affamano i popoli? Neppure dinanzi a ben 2 Risoluzioni del Parlamento europeo, approvate a larghissima maggioranza (una delle quali chiede esplicitamente l’embargo di armi verso l’Arabia Saudita) ha mosso un passo indietro. Diciamolo: Gentiloni oltre ad una bella faccia di bronzo ha pure le mani sporche di sangue.
di Roberto Cotti, senatore Movimento 5 stelle
Fonte: Pars Today
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