I media ma anche il Ministero della Sanità italiana ci informano sui contagi ma nulla dicono sul rafforzamento del sistema immunitario e sulla prevenzione.
Sembra che l’argomento sia riservato a pochi esperti e ad una nicchia di pubblico che nonostante l’ostracismo della medicina ‘ufficiale’, cerca riscontri in questa direzione.
Tuttavia, nonostante le difficoltà, si moltiplicano le testimonianze di eminenti scienziati che illustrano come per esempio le vitamine A-D-K-E, lo zinco ed altri elementi stimolano il sistema immunitario e svolgono azioni benefiche nella lotta contro infiammazioni e infezioni.
In proposito segnalo – facilmente reperibili – i video del dott. Di Bella e di altri medici e scienziati su Byoblu.
Ma anche senza l’assunzione di integratori, si può lucrare benefici anche tramite l’assunzione di alimenti che svolgono azione anti-ossidante nell’organismo.
In particolare, sull’argomento segnalo che la rivista The Sun ha pubblicato il 13 luglio un articolo dal titolo “CABBAGE DIET HOPE Eating sauerkraut, coleslaw and raw cabbage ‘could protect against coronavirus’“, ovvero ‘la dieta del cavolo…’ (VEDI QUI)
Di che si tratta ? Detto in maniera molto semplificata The Sun riferisce che esistono evidenze scientifiche che crauti, insalata di cavolo e kimchi ( un piatto tradizionale coreano, fatto di verdure fermentate con spezie e frutti di mare salati) potrebbero proteggere dalla morte di Covid.
Le evidenze statistiche riferite alla diffusione del covid-19 dimostrano che l’incidenza di infetti nei paesi in cui i suddetti alimenti sono diffusi, è stata minore.
Ricercatori europei affermano che potrebbe spiegare perché paesi come la Germania e la Corea del Sud – dove costituisce una parte fondamentale della loro dieta – hanno avuto decessi più bassi durante la pandemia.
Anche altri alimenti, come il latte fermentato, potrebbero proteggere da Covid allo stesso modo.
Gli scienziati affermano che anche le nazioni che consumano molto yogurt o kefir – come Grecia, Bulgaria e Turchia – hanno registrato bassi tassi di mortalità.
Sempre The Sun riporta che il dott. Jean Bousquet, professore onorario di medicina polmonare all’università di Montpellier, in Francia, ed ex esperto dell’OMS, ha dichiarato: “Poca attenzione è stata data alla diffusione e alla gravità del virus e alle differenze regionali nella dieta” e che “la nutrizione può svolgere un ruolo nella difesa immunitaria contro Covid-19 e può spiegare alcune delle differenze osservate in Covid-19 in Europa”.
“Comprendere queste differenze e fattori protettivi, come la dieta, ma anche molti altri, è di fondamentale importanza e può eventualmente aiutare a controllare queste epidemie.
(…) Lo studio, riportato sulla rivista Clinical and Translational Allergy, ha esaminato i tassi di mortalità virale e le differenze dietetiche nazionali.
Ha scoperto che la Germania ha una mortalità significativamente inferiore, così come Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Paesi baltici e Finlandia.
Anche Bulgaria, Grecia e Romania avevano ridotto i tassi di mortalità, mentre i decessi erano molto più alti in Belgio, Francia, Italia, Spagna e Regno Unito.
Nel caso esaminato viene evidenziato come le capacità antiossidanti di particolari alimenti possano ridurre le attività dell’enzima ACE 2 che è il principale punto di ingresso nella cellula del virus covid-19.
Ma ancora più importante è avere un sistema immunitario forte, non depresso ed in grado quindi di contrastare i virus.
In proposito, illustri scienziati come il premio Nobel Luc Montagner hanno spesso ribadito in questi mesi l’importanza del sistema immnunitario nella lotta al covid 19 e quindi hanno sottolineato l’importanza della dieta e dei precursori che rafforzano le nostre difese naturali. (vedi “Coronavirus, come rafforzare il sistema immunitario. Il Nobel Montagnier e l’evidenza scientifica” – https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/coronavirus-come-rafforzare-il-sistema-immunitario-il-nobel-montagnier-e-l-evidenza-scientifica ).
In proposito, anche il dott. Giuseppe Di Bella – che porta avanti contro il cancro il metodo Di Bella del padre Luigi – ha spesso ripreso e sostenuto questo argomento.
La domanda è allora questa: perché in Italia questo aspetto è del tutto trascurato e si punta solo sulla cura farmacologica e soprattutto sui vaccini, mentre invece il nostro organismo potrebbe – nella maggior parte dei casi – rispondere autonomamente ed efficacemente ai virus?
Tra l’altro spingere tanto per i vaccini è un paradosso perché i vaccini si basano soprattutto nel costringere ad una risposta del sistema immunitario. Ed allora perché non prepararlo prima ad un costo minore, senza effetti secondari e per una infinità di batteri e virus? In fondo i pipistrelli fanno così e sono una delle specie di mammiferi che vive più a lungo.
Non sta a me che non sono un medico dare una risposta definitiva sull’argomento, ma è anche vero che da una parte esistono contraddizioni ed evidenze innegabili e dall’altra un silenzio incomprensibile.
patrrizioricci by @vietatoparlare