Economia

Crisi e legittimità: il bivio

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di Gary North

Remnant Review

Quelli di noi che sono noti come storici della cospirazione sostengono che il Council on Foreign Relations, la Commissione Trilaterale e varie altre società d’élite di alto livello, rappresentano il cuore della leadership a livello nazionale negli Stati Uniti. In altre parole, pensiamo che il sistema sia truccato.

Allo stesso tempo siamo ben consapevoli del fatto che il popolo è convinto che non ci siano problemi significativi dal punto di vista politico, e una volta ogni quattro anni gli elettori si svegliano dal loro sonno e s’interessano a chi viene eletto presidente. Poi tornano a dormire. Quelli di noi che sono storici della cospirazione non credono che le elezioni facciano molta differenza in termini di direzione generale verso cui si muove la nazione.

Tuttavia ci sono momenti nella storia, che in genere sono tempi di crisi, in cui nuove procedure politiche e nuove idee politiche iniziano a delineare la direzione verso cui si muoverà una nazione. L’elezione del 1912 rappresentò proprio questo, ma ancora più importante fu la guerra ispano-americana (1898) che lanciò una nuova era dell’impero degli Stati Uniti. La figura chiave in tutto questo fu Teddy Roosevelt.

Il cambiamento principale successivo fu la Grande Depressione. Dal punto di vista politico sembrava come se Hoover e Roosevelt avessero programmi radicalmente diversi. In realtà, erano entrambi progressisti. Se non altro, nel 1932 Hoover era il più radicale. Il popolo pensava che stesse prendendo una decisione fondamentale nel 1932 quando votò per Roosevelt, ma il New Deal era semplicemente un’estensione di quello che Hoover aveva già cominciato a costruire. Su questo tema, leggete il libro di Murray Rothbard, La Grande Depressione Americana (1963).

Ovviamente la bomba atomica cambiò la natura della guerra e quindi cambiò la natura del conflitto tra gli imperi. Successivamente, il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991 rese gli Stati Uniti l’unica superpotenza. Questo scenario ormai è degenerato in una serie di guerre senza vincitori, e queste guerre sono contro combattenti non statali. Non sappiamo come andrà a finire, ciononostante ad un certo punto il governo degli Stati Uniti non sarà in grado di permettersi di mantenere il suo attuale impero. A quel punto, ci sarà un riesame fondamentale degli Stati Uniti come unica superpotenza mondiale. Con ogni probabilità non emergerà una sola superpotenza, ma non lo sappiamo con certezza.

EUROPA

In Europa, la minaccia di un’invasione da parte di cittadini sfollati islamici e di cittadini sfollati dell’Africa sub-sahariana, sta forzando un’importante riconsiderazione del Nuovo Ordine Mondiale in Europa. I burocrati che gestiscono l’Unione Europea e la Commissione Europea sono stati colti alla sprovvista da questa invasione, e sono rimasti ancor più spaesati dal voto degli inglesi per lasciare l’Unione Europea. Avrebbero dovuto prevederlo, ma non l’hanno fatto. Quando l’Europa e gli Stati Uniti hanno rovesciato il governo di Gheddafi, ciò ha aperto i confini libici in una misura che non era mai vista prima. Egli aveva messo in guardia da questo esito, ma l’Occidente non ha prestato attenzione. E ora sta pagando il prezzo per non aver prestato attenzione.

La Brexit è stata davvero importante. Ha rivelato ai burocrati che un grande movimento di opposizione ha ora i voti per indebolire il Nuovo Ordine Mondiale in Europa. I burocrati sono ora terrorizzati da ciò che sta per accadere in Francia, Austria e in gran parte dell’Europa occidentale.

Questo rappresenta davvero un cambiamento politico. Rappresenta un cambiamento soprattutto in legittimità. L’opinione pubblica ha cambiato il suo punto di vista riguardo la legittimità del Nuovo Ordine Mondiale a vantaggio della sovranità nazionale. I burocrati avevano pensato che sarebbero stati in grado di eliminare la sovranità nazionale attraverso una serie di elezioni truccate, rielezioni e trattati. Ora scoprono che il popolo non si preoccupa delle elezioni truccate precedenti. Il popolo si preoccupa per la duplice invasione e cercherà di fermarla. Se questo significa violare i trattati con cui il Nuovo Ordine Mondiale ha messo nel sacco l’Europa occidentale, il popolo non se ne preoccuperà. Mentre la legittimità si sposterà dal Nuovo Ordine Mondiale, i burocrati scopriranno che i loro accordi alla luce del sole e gli accordi dietro le quinte non avranno alcun mordente. Questi accordi sono efficaci solo se la stragrande maggioranza dei cittadini europei è disposta a rispettarli, ma questo è un aspetto che sta cambiando rapidamente.

Alla fine è tutta una questione di legittimità. Quando una qualsiasi istituzione politica perde legittimità, non gli rimane molto da vivere in questo mondo.

BANCHE CENTRALI E DEBITO PUBBLICO

I due pilastri fondamentali dell’Europa occidentale sono ormai diventati i due elementi fondamentali di tutto il mondo: banche centrali e debito pubblico enorme. I due sono sempre stati strettamente interconnessi. Nel 1694 la giustificazione originale per la creazione della Banca d’Inghilterra prevedeva che se il Parlamento avesse concesso il monopolio a questa banca centrale privata, essa avrebbe fornito prestiti di ultima istanza al governo britannico. Questo fu il quid pro quo ed è sempre stato onorato da parte della Banca d’Inghilterra.

Oggi stiamo arrivando a quello che sembra essere un bivio, o la fine della strada. L’entità dei debiti pubblici di tutto il mondo è così grande che un’iperinflazione dalle banche centrali non potrà eliminare la maggior parte dei debiti nazionali. Questo è particolarmente vero per le promesse dello stato sociale moderno. Non c’è modo che gli stati possano evitare di pagare i programmi di pensionamento statali e l’assistenza sanitaria statale agli anziani. Questi obblighi si estendono a due generazioni. Non c’è modo affinché gli stati possano pagare questi debiti. Le banche centrali non possono salvare gli stati, perché l’iperinflazione non dura mai più di pochi anni. Così, dopo la fine dell’iperinflazione, gli stati si ritroveranno ancora i conti da pagare, il che significa soldi con potere d’acquisto.

Gli stati andranno in default. Questo creerà la più grande rimozione di legittimità nella civiltà occidentale sin dal 1694. Tutto ciò che gli stati hanno fatto in Occidente sin dal 1694 è dipeso dal debito pubblico e dalle banche centrali. Entrambi verranno messi in discussione nell’arco di una generazione. Forse non ci vorrà così tanto.

Quando le due istituzioni fondamentali del mondo moderno verranno chiamate in causa dal default e dal fallimento, ci sarà una trasformazione politica su una scala che è inimmaginabile dai politici e burocrati di oggi. Il sistema è andato avanti troppo a lungo senza una rottura. In sostanza è durata per un anno negli Stati Uniti: 1836. Durante quell’anno il governo degli Stati Uniti aveva un debito pari a zero e in quello stesso anno scomparve la Seconda Banca degli Stati Uniti, quando non venne rinnovato il suo atto costitutivo. Dal 1837 in poi, il debito federale iniziò ad aumentare e poi, nel 1913, il governo creò la Federal Reserve Bank.

Le istituzioni politiche esistenti sono completamente dipendenti dalla banca centrale e dal debito pubblico. Questo debito comprende l’intero stato sociale. L’intera struttura andrà a gambe all’aria. Non accadrà rapidamente, ma accadrà. Non è possibile far uscire sangue da una rapa. Gli esattori delle tasse non saranno in grado di raccogliere entrate sufficienti per pagare per lo stato sociale. Negli Stati Uniti l’esattore delle tasse a livello federale non è mai stato in grado di raccogliere più di circa il 20% del PIL in tassazione. Il popolo non tollera nulla al di sopra di questo limite.

Combinate questo scenario in Europa occidentale con tassi di natalità in calo tra i bianchi europei. È chiaro che l’Europa bianca non sopravviverà. Credo che gli europei lo sappiano. Non c’è niente che offra speranza alla cultura europea bianca. Verrà inghiottita o dall’Islam o dall’Africa sub-sahariana. È solo una questione di tempo. La scritta è sul muro.

La stessa cosa sta accadendo in Russia. Ad un certo punto, i cinesi attraverseranno il confine con la Siberia, famiglia dopo famiglia, e non ci sarà sufficiente resistenza per fermare questo esito. Nel frattempo, l’alcolismo e l’aspettativa di vita in declino si sono combinati per mettere in discussione la sopravvivenza della Russia. Anche in questo caso, è solo una questione di tempo.

La questione, come sempre, è la seguente: che cosa si deve fare? Quale sistema, quale visione del mondo, quali gruppi demografici sostituiranno il sistema condannato, la visione del mondo ed i gruppi demografici dell’Europa occidentale? Questo non è un problema incipiente per gli Stati Uniti, perché il paese è ancora in crescita in termini di popolazione. Ma il Grande Default arriverà e non è chiaro chi sarà più colpito.

CHI È IL COLPEVOLE?

Gli elettori americani cercheranno i responsabili. Entrambi i partiti politici saranno ritenuti responsabili. La burocrazia statale sarà ritenuta responsabile. Il keynesismo sarà ritenuto responsabile. In altre parole, il Nuovo Ordine Mondiale, che si trova in cima ad un sistema in bancarotta, sarà sostituito. Questo è quello che fanno grandi le crisi.

L’establishment americano ha insistito sul fatto che abbia il diritto di governare perché possiede le risposte. Il capitalismo di libero mercato non ha le risposte, o almeno così ci viene assicurato. Ci deve essere pianificazione centrale keynesiana. Ci deve essere pianificazione centrale da parte della Federal Reserve. Il popolo ha solo una scelta: democratici o repubblicani. Le scuole pubbliche hanno l’autorità morale di comandare il popolo affinché mandi i propri figli in edifici lugubri dove saranno indottrinati. Il popolo s’è bevuto tutte queste fandonie. Finché le cose barcolleranno in avanti, il popolo continuerà a crederci. Ma quando sarà chiaro che Washington non potrà mantenere le promesse, ci sarà un completo ripensamento riguardo l’attuale ordine politico, educativo, morale ed economico. Questo è quello che fanno grandi crisi.

Le risposte dovranno essere semplici. Le risposte non dovranno prendere la forma di equazioni matematiche complicate. Le risposte acquisiranno la forma di slogan comprensibili a tutti. Il partito politico che non li adotterà, sarà sconfitto.

Entrambi i partiti politici hanno tradito i loro costituenti originali. I democratici hanno tradito il movimento sindacale. I democratici sotto Lyndon Johnson hanno tradito i segregazionisti del sud nel 1964-65. I repubblicani hanno tradito le piccole imprese. Nessun partito politico si è impegnato per ottenere un bilancio in pareggio. Nessun partito politico è disposto ad aumentare le tasse e ridurre i benefici per previdenza sociale, Medicare e Medicaid.

La politica serve a screditare il nemico. È una questione di vendetta. È una questione di saccheggiare il popolo. Ma quando il popolo ha le tasche vuote, allora la politica diventerà una questione di vendetta. E non sarà una bella cosa.

I leader del futuro saranno sconosciuti. Il lotto attuale tra i leader di Washington annegherà nell’inchiostro rosso. Si ridurrà tutto ad incolpare l’altro lato. Ma ciò richiederà risposte, e nessuna delle due parti ne ha di plausibili. Il popolo non ha risposte. Il popolo vuole qualcosa in cambio niente e al popolo è stato promesso qualcosa in cambio di niente.

Ognuno calcia il barattolo lungo la strada.

Ci sarà un grande ripensamento riguardo a ciò che costituisce un governo civile legittimo. Il problema oggi è semplice da descrivere: non c’è praticamente nessun movimento politico organizzato che possa gettare le basi necessarie per indurre suddetto ripensamento riguardante la legittimità politica.

[*] traduzione di Francesco Simoncelli: http://francescosimoncelli.blogspot.it/

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Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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