Lettera di Padre Daniel
Mar Yakub,
24 Ottobre , 2014
Una maratona con una solennità.
Per rendere sopportabile la miseria di questa ingiusta guerra contro il popolo siriano, vari eventi sono costantemente organizzati. Così, sabato, abbiamo sperimentato “la prima maratona Qalamoun” a Deir Atieh, ad una ventina di km di Qara in direzione di Damasco. Questo è stato un giorno molto speciale nella vita della comunità di Mar Yakub. L’animatore dei nostri volontari, che insieme con la sua famiglia appartiene alla nostra comunità, ora è presidente della Mezzaluna Rossa e doveva essere "ufficialmente" presente. Ci è stato chiesto con grande insistenza che tutta la comunità potesse esserci, e abbiamo accettato volentieri. La sicurezza è stata assicurata in modo più che sufficiente. Abbiamo iniziato la giornata del sabato come al solito con un'ora di silenzio, l’adorazione e quindi l'Eucaristia e dopo siamo partiti. Per strada tutto sembrava abbastanza normale, edifici sparsi dipinti o decorati con la bandiera siriana e il ritratto dell'attuale presidente o suo padre. Abbiamo anche visto dalla strada principale in lontananza il grande ospedale di Deir Atieh. Tuttavia, ci è stato detto che i ribelli hanno commesso all'interno molte distruzioni e anche omicidi di medici e personale infermieristico. Fortunatamente questi eventi sono passati .
Tutta la città di Deir Atieh era in festa. Ovunque ragazzi e ragazze in maglia bianca sventolando la bandiera della Siria come benvenuto a tutte le persone che arrivavano con auto e pullman. Eravamo diretti verso la tribuna, dove eravamo seduti dietro il governatore e – lasciatemelo dire – "gli organismi importanti"; seduti in prima fila.
Prima eravamo stati loro presentati. Tutte le sedie erano ornate in modo artistico con un telo bianco sotto forma di un fiocco. Abbiamo ricevuto un caffè e cioccolatini. Nel frattempo, c’era un via-vai di conoscenze che sono venute a salutarci. Eravamo seduti di fronte al “finish”, un luogo ornato da tantissimi palloncini di color rosso, bianco e verde. Un gruppo di ragazze in abiti lunghi e colorati faceva tutti i tipi di danze folkloristiche con la musica appropriata. Hanno ballato la famosa danza antica Siriana "dabke" che Gesù stesso potrebbe aver ballato. Era veramente un’atmosfera di una grande festa di famiglia. Il nostro frate David, che una volta partecipava a gare di nuoto olimpiche in Colorado si era pure iscritto alla maratona, e anche un ragazzo e una ragazza dei nostri rifugiati. Tutti i partecipanti hanno ricevuto un maglione bianco con un numero. L'altoparlante ha annunciato un minuto di silenzio per tutti i defunti di questa guerra. E' un'abitudine fissa di ricordare ed onorare “i martiri” ad ogni cerimonia. Poi seguì l'inno nazionale per ringraziare il presidente e l'esercito, seguito da un applauso spontaneo. E infine è cominciata la gara. C’erano 250 partecipanti alla gara atletica, provenienti dai villaggi circostanti, ordinatamente divisi in adulti, bambini e giovani, ragazze e ragazzi. No, non erano quarantadue chilometri. E' stato solo un paio di chilometri, o piuttosto un lungo sprint. Comunque, all'arrivo, i partecipanti si sono lungamente distesi sull'asfalto, godendo del sole e senza fiato. Davide era risultato 9°. C'è sempre un birichino che chiede perché non è stato il primo, ma David non ha problemi di lodare i primi otto vincitori. Per aiutare un ragazzo che era inciampato lui aveva rallentato, ma no, non era quello il motivo. David trovava alcuni giovani molto forti. Tuttavia, David è stato immediatamente richiesto al microfono e ha dato il suo commento grato che risuonava in tutto il posto. Poi i primi hanno ricevuto complimenti e una medaglia dalle mani del governatore. E la sera tutti erano sul telegiornale e anche noi.
E' seguita una grande festa popolare, solamente con facce felici e incontri cordiali di tutti con tutti! E ci congratulavamo con tutti quelli che indossavano un maglione bianco. E d'un tratto si sparge la voce: Madre Agnes–Mariam è qui! Non posso crederci. Infatti, c’erano la nostra Madre Agnes-Mariam con suor Carmel e una religiosa dall' Italia, una sorella di una delle nostre suore, che è riuscita di arrivare fino a noi per restare un po’ di tempo con noi. Ci siamo abbracciati, abbiamo pianto, riso e parlato di mille cose. Da due anni e quattro mesi, non ci siamo visti l'un l'altro. Immaginate un'abbazia dove l'abate o la badessa ed economa sono assenti per anni! E per loro e per noi non è ancora abbastanza sicuro per poter tornare definitivamente. Ma ora abbiamo approfittato della extra-sicurezza per raggiungere il nostro monastero dopo la fine della gara. Senza appuntamento, tanta gente si è presentata al nostro monastero. Appena ritornati a Mar Yakub è arrivato il vescovo. Poco dopo è venuto il parroco di Qara. Poi è arrivato il sindaco. Arrivavano persone che avevano sentito parlare della presenza della Madre in un modo o nell'altro, mentre il telefono squillava non-stop. Prima abbiamo fatto un giro del terreno e anche nel piccolo atrio. Dall'esterno, i diversi grandi buchi negli edifici e i danni sono evidenti. Suor Carmel ha affermato fin dall'inizio della guerra: ” tutti gli edifici possono crollare per quel che mi riguarda, se solo uno di noi non è toccato”. Complessivamente, madre Agnes–Mariam e suor Carmel sono state abbastanza soddisfatte che i danni non fossero peggiori. Con il suo solito senso pratico, la madre ha dato immediatamente le istruzioni necessarie. Dopo tutto, lei non è solo l'architetto, ma è anche il costruttore di tutto il complesso di Mar Yakub.
Nella chiesa abbiamo organizzato una preghiera improvvisata di ringraziamento insieme con il vescovo e con il parroco di Qara. Il vescovo ha chiesto se volevo presiedere la messa e ho chiesto al vescovo se voleva dare la benedizione finale e così abbiamo fatto. Ormai era già pomeriggio. La comunità, i nostri rifugiati, il nucleo di volontari, tutti ci siamo riuniti nel refettorio. Alcuni avevano una gran quantità di cibi semplici presi nel villaggio: falafel farciti con piatti di verdure. Tutti abbiamo mangiato mentre da tutte le parti diverse storie venivano raccontate e ci siamo rivolti tanti saluti a vicenda. Sì, sono rimaste ancora dodici porzioni Bibliche, che sono state raccolte con cura.
Nel pomeriggio, sono stati organizzati ancora alcuni incontri con gente di fuori. Per la prima volta ho visto come una società è messa in moto. C'erano due imprenditori e una signora e ci parlava di una fabbrica di tappeti. Prima della guerra, era attiva una tale iniziativa, ma a causa della guerra tutto è stato abbandonato. Avevano l’'intenzione di ri-creare ed espandere questa impresa. Madre Agnès–Mariam ha posto qualche domanda e poi ha dato un po’ di consigli. I compiti sono stati assegnati.
Fino ad oggi, molta attenzione è stata dedicata all’assistenza, fornendo cibo, vestiti e denaro, se necessario. Ora vogliamo aiutare piuttosto le persone attraverso la creazione di opportunità per il proprio lavoro. Cosi si promuovono la creatività e la dignità e cosi che la gente possa provvedere al proprio mantenimento. Abbiamo quindi contribuito con un po’ di denaro per avviare gli investimenti necessari (grazie ai benefattori che continuano a sostenerci). E una volta che l’impresa funzionerà bene, offrirà qualità, tappeti fatti a mano, equivalenti a quelli dell’Iran.
La sera ci siamo di nuovo riuniti con i rifugiati e altri nel refettorio. Alcune suore si sono esibite nei loro costumi nazionali con canzoni e danze. Spontaneamente la serata si è prolungata in una lunga notte di canto, recitazione e teatro. Alla fine, tutti erano stanchi morti, ma nessuno voleva finire. Anche le canzoni carismatiche arabe sono infinite. Alla fine la madre Agnes–Mariam ha preso la Bibbia e ha letto Isaia 6: la visione vocazionale del profeta con il giudizio di Dio sul popolo, la punizione e la previsione che solo un ceppo, un resto santo rimarrà.
Domenica mattina abbiamo celebrato tutti insieme l'Eucaristia con un cuore molto grato. Anche quella famosa domenica 17 novembre 2013, quando eravamo veramente in pericolo di vita, abbiamo celebrato l'eucaristia, scambiandoci un segno di pace come se fosse l'ultima volta che ci saremmo incontrati ancora sulla terra. Ora abbiamo avuto piuttosto una sensazione piena di gratitudine e fiducia, anche se lo stato del mondo è tutt'altro che roseo.
Madre Agnes–Mariam ha preso ancora un lungo tempo ad ascoltare ognuno e infine con una preghiera comune ci siamo salutati. Speriamo che ci rivediamo presto.
Piccola cronaca di una grande guerra
Ecco come noi giudichiamo la guerra contro la Siria, dalle nostre proprie esperienze e dalle opinioni di persone che dovrebbero conoscere la realtà. E' possibile che ci sbagliamo qua e là. Questi errori saranno in ogni caso molto meno che l'inganno e la propaganda di guerra che vi sono stati presentati tramite reportages molto costosi durante questi tre anni di guerra, e tutto questo pagato con i vostri soldi dalle tasse.
Il percorso della guerra
Hillary Clinton dichiarò all'inizio del 2011: Abbiamo bisogno di un Nuovo Medio Oriente! Gli Stati Uniti rovesceranno il governo Siriano sotto la guida del suo segretario di stato, David Petraeus, il direttore della CIA, l'Inghilterra, la Francia, con l'aiuto di Israele, della Turchia, i paesi del Golfo e, ovviamente, la NATO.
Questa decisione è stata effettivamente presa nel 2001, dopo gli attentati alle torri del WTC (guerra rispettivamente contro l'Afghanistan, l'Iraq, la Libia, il Libano, la Siria, il Sudan, la Somalia e l'Iran). La leadership militare approva un piano "Medio Oriente allargato" e il segretariato di Stato sviluppa un piano di "primavera araba". I media 'Atlantici' sono incaricati di notizie su una "rivolta popolare" contro un terribile dittatore che tortura i bambini e chi si bagna nel sangue del suo popolo. Questa versione è incessantemente alimentata dai media degli Stati del Golfo, in particolare da Al Jazeera. "Special forces" organizzano rivolte in quattro città di confine (Dara, Homs, Idlib, al-Kamal) e la nostra stampa parla di una repressione sanguinosa da un regime brutale. Le rivolte crescono con il massacro della popolazione e la distruzione del paese. Ci sono Siriani malcontenti che si uniscono ai ribelli, anche soldati malcontenti aderiscono ai ribelli, alcuni Siriani lasciano il paese e si mettono in sicurezza. Questa è l'unica volta in tutta la guerra, in cui la "comunità internazionale" lotta in modo unitario per fare cadere il governo Siriano.
Il risultato sarà un groviglio di cooperazione e di opposizione, dove ognuno persegue i propri interessi.
Nel 2012 il popolo Siriano capiva dagli omicidi brutali dei ribelli che si trattava di un complotto per stabilire in Siria un emirato islamico. Il popolo Siriano non vuole rovesciare il governo e comincia a protestare contro le menzogne dell'occidente. Un gruppo di ufficiali francesi che stava lavorando sulla formazione dell’IS nella regione di Homs, è arrestato. La Francia deve negoziare per la loro liberazione. I gruppi ribelli sono sempre più numerosi e crudeli. I media intensificano la loro propaganda contro questo "crudele tiranno Siriano" e sostengono pienamente "la rivoluzione democratica" e nascondendo accuratamente le atrocità reali del paese. Essi accusano i cristiani di collaborare con il dittatore.
La Francia è capace di radunare più di cento paesi nella guerra contro la Siria sotto il nome di "amici della Siria" (che in seguito si sciolgono come un budino fino a undici ). Nel frattempo, Hillary Clinton e l'ambasciatore R. Ford s’impegnano per una nuova battaglia – come hanno fatto a suo tempo in Nicaragua – reclutando jihadisti. I colloqui di pace a Ginevra 1, con notevole influenza Russa, suggeriscono una soluzione politica, senza un cambio di regime in Siria, il che è inaccettabile per i ribelli. Tutti i successivi tentativi falliranno: la Siria esige che i ribelli siano prima messi fuori, i ribelli invece esigono che il governo si dimetta. Le atrocità dei ribelli continuano, con il motto: I cristiani in Beyrout e gli alawiti nella tomba (uno slogan che fa rima in arabo). Da parte della comunità internazionale la Siria riceve la colpa di tutta la miseria e per quello sono imposte ancora varie sanzioni. E l’Europa si aggrega volentieri a queste sanzioni.
Nel 2013, il popolo, l'esercito, il governo e il presidente ancora resistono, mentre molti leader mondiali continuano a proclamare apertamente al mondo il loro sogno, cioè che "il regime" di al–Assad " sarà "presto" finito. Nel frattempo la Siria continua a lavorare alla democratizzazione del paese mediante la proposta di libere elezioni e di un riconoscimento di un sistema multi-partitico. La Turchia pianifica un raid su undici villaggi alawiti in Lattakia, dove una folla di bambini sono rapiti per servire come vittime in un organizzato massiccio attacco di gas velenoso in Ghouta (Damasco). Con trentacinque video professionali, insieme a Israele e Francia, si assicurano che la comunità internazionale indichi la responsabilità della Siria per tale orrore vivido. Proprio poco prima di quest’attacco chimico, una commissione delle Nazioni Unite aveva "casualmente" preso posto in Damasco. Tuttavia, non trovano alcun elemento di colpa da parte della Siria. Poi sono ritornati di nuovo e ora, dopo un anno e tre mesi non sono ancora venuti con definitive prove.
In ogni caso, il momento tanto atteso è arrivato: l’America invia navi da guerra. F. Hollande si prepara a saltare a bordo e aspetta tutta la giornata al telefono per il messaggio decisivo. Nel frattempo, invece, Obama è stato informato dai suoi comandanti che l'Iran è prontissimo ad inviare tutta la sua flotta da guerra in un minimo di tempo per gli squali e che i Russi hanno già intercettato due missili che gli americani avevano tirato come segno precursore. In tale situazione, Obama non osa inviare la "spedizione punitiva" e con le pive nel sacco deve restare a casa. Fortunatamente per noi, che abbiamo lavorato e trascinato quei due giorni e due notti i piccoli e i grandi, per prepararci un rifugio sicuro sotterraneo….
La Turchia, la Francia, gli Stati del Golfo e in particolare François Hollande sono furiosi. La Russia porta la soluzione e propone agli Stati Uniti di rimuovere tutte le armi chimiche dalla Siria (che la Siria non utilizza e non sono necessarie). La Siria accetta che tutte le sue vecchie e pericolose armi chimiche spariscano dal suo territorio in quel modo. E cosi hanno evitato che gli Stati Uniti abbiano perso troppo la faccia. I nostri media creduloni continuano durante settimane, e anche mesi, a lodare la cosiddetta vittoria occidentale e parlano di un "indebolimento sensibile" dell'esercito Siriano e di un presidente che è stato messo in ginocchio. Il momento clou di questa farsa: gli spazzini del materiale chimico siriano ottengono il Premio Nobel per la Pace! Nel frattempo, la Siria continua in modo sistematico a ricuperare il terreno sui ribelli e ottiene una vittoria dopo l'altra. L'Esercito Siriano Libero (che in realtà non è né libero né Siriano, né un esercito) lampeggia ancora un po’ come una stella estinta.
Nel 2014 Obama e i due segretari della difesa Leon Panetta e Chuck Hagel (Hillary Clinton e David Petraeus sono già stati deposti) decidono che un cambio di governo con le proprie pedine come un controllo coloniale (come in Iraq) sarà in Siria una cosa troppo difficile e anche troppo costosa. Nel frattempo Il presidente siriano è stato democraticamente ri-eletto dal suo popolo in patria e anche all'estero con una maggioranza schiacciante, nonostante il boicottaggio aspro dell'Occidente e di alcuni "regimi" non democratici come la Francia e il Belgio che hanno impedito l’elezione ai Siriani nel loro paese. La nostra stampa continua fedelmente a proclamare le sue menzogne e annuncia che le elezioni non potevano essere democratiche perché il paese è lacerato da una "guerra civile" e che comunque la maggior parte del paese si trova nelle mani dell'opposizione, cioè “la Coalizione Nazionale Siriana”. In realtà, 11,6 milioni dei 15 milioni di elettori ha effettivamente potuto votare e l' 88,7% di essi hanno votato per Assad ! I Siriani, in Siria e all’estero hanno festeggiato per giorni.
Gli USA invece guardando dall'altra parte concludono col decidere di dividere l'Iraq in tre pezzi e di separare la regione Kurda dalla Siria. Il "nuovo Medio Oriente" per loro non è più un fine, ma un mezzo per salvaguardare i loro interessi. Daesh (ISIS o IS, Stato Islamico) è stabilito in Iraq e in Siria. Dopo organizzano una grande coalizione, cosiddetta per combattere questo, in modo tale che "gli amici della Siria" possano finalmente intervenire militarmente in Medio Oriente. Fino ad adesso sono stati capaci solo di eliminare 300 combattenti dell’IS (una quantità che la Siria da sola fa fuori in una settimana). Il bombardamento della vasta coalizione è probabilmente la più grande, più costosa e più inefficiente operazione della storia. La Siria è l'unico paese che combatte realmente il terrorismo globale.
Da luglio 2012 al luglio 2014, secondo l’esercito siriano, qui è in atto la lotta di 250.000 djihadisti, di cui molti sono stati uccisi. Quale paese potrebbe opporsi a una tale forza? Inoltre, l'esercito Siriano, rispetto a quello di Israele o degli Stati Uniti non è molto moderno né efficiente e i soldati hanno un piccolo stipendio, rispetto ai precedenti e ai ribelli. Tuttavia, il coraggio e la convinzione con cui questi soldati difendono il loro popolo e la loro terra è piuttosto un miracolo in sé. Un ex-combattente di Al-Nousra, che ha perso la battaglia in Qousseir contro l'esercito Siriano, ha testimoniato involontariamente dicendo di non aver mai incontrato tali coraggiosi e convinti combattenti.
Gli interessi
Nel 2000 gli Stati Uniti hanno scoperto in Siria enormi riserve di gas (con il loro Gruppo di Sviluppo Politica Energetica Nazionale, NEPDG (National Energy Policy Development Group)). Da allora in poi è stato chiaro che la Siria sarebbe dovuta arrivare sotto il controllo Americano.
Israele continua presumibilmente a difendere i propri interessi nazionali, a breve e lungo termine. Per questo svolge già da sessantasei anni incessantemente una guerra intensa, a scapito degli Stati Uniti e di altri. Ogni volta Israele espande il suo territorio un po’ e cosi lavora contemporaneamente al suo piano di un Grande Israele, cioè dal Nilo all'Eufrate. Nei territori occupati del Golan Siriano, Israele ha espulso i caschi blu e li ha sostituiti con membri di Al Qaeda. Israele vuole neutralizzare l'esercito siriano tramite anche missili Patriot della NATO in Turchia e anche neutralizzare l'esercito egiziano. Israele sta lavorando per un Kurdistan in Iraq e una secessione del Sud Sudan.
La Francia spera di ottenere il mandato sulla Siria, e ha fondato (insieme con la CIA) l'Esercito Siriano Libero stabilito con la bandiera che data dal tempo del mandato del 1920 (verde, bianco, nero e tre stelle). La Turchia vuole ripristinare l'Impero Ottomano e ha un già in piedi un’amministrazione specifica per la "provincia di Damasco." Nell’impero Ottomano è previsto che alcune province siano controllate anche da altre potenze coloniali. Per questo, alti funzionari Francesi potrebbero venire collocati in Siria. I sogni di Francia e Turchia sono molto compatibili. Questi due, infatti, continuano senza tregua a perseguire la caduta di Damasco, mentre gli Stati Uniti hanno rinunciato a questo piano. La Francia ormai, ha inviato la sua legione straniera per combattere con Daesh – combattendo così i terroristi – contro la Siria.
L’Arabia Saudita e il Qatar vogliono sterminare ogni stato laico per stabilire il loro stato islamico. L'unico vero stato laico in Medio Oriente oggi, è la Siria. Tuttavia, essi sanno molto bene che il loro dominio islamico è impossibile se gli Stati Uniti non li sostengono.
Le prospettive
Gli Stati Uniti combattono non più per il rovesciamento del governo in Siria, ma per i loro interessi strategici ed economici. Per questo, hanno bombardato le installazioni petrolifere cinesi in Iraq. L'espansione militare è in aumento e la popolazione è sempre più povera in USA. Quanto tempo il popolo Americano accetterà ancora di dover lavorare e vivere per sottomettere militarmente il resto del mondo con l'inganno ? D'altra parte, vi è l’industria potente degli armamenti con un forte fronte di falchi pagati, sia repubblicani sia democratici. Gli Stati Uniti hanno dovuto ritirarsi dall'Afghanistan e dall'Iraq. Hanno subito iniziato in Medio Oriente e ora in Ucraina per fare la guerra contro la Russia. I giganti delle armi (Lockheed Martin, Northrop Grumman, Raytheon) non hanno nessun interesse per la pace, mentre la guerra li rende sempre più ricchi. Qualsiasi modernizzazione in Russia dà loro l'opportunità di fare pressione sul governo per investire di più in armi. Se necessario, organizzano loro stessi un attacco all' America per favorire una guerra. Loro sanno come fare buoni affari.
La Francia non realizzerà il suo sogno, ma al massimo potrà combattere contro i paesi che cercano di avvicinarsi alla Cina (come la Costa d'Avorio, Mali, la Repubblica Centrafricana …). Nel frattempo, l'establishment politico francese sta lentamente ma inesorabilmente crollando così che la Francia alle prossime elezioni potrà finalmente seppellire "la repubblica" e ritornare alla sua regalità e alla fede di Clovis. Sembra anche che la Turchia non raggiungerà mai il sogno neo–ottomano, nonostante la sua forte alleanza con i Fratelli Musulmani. E l'Egitto sembra riuscire a mettere i Fratelli Musulmani per sempre da parte. La Turchia, come membro della NATO dovrà rispettare il volere degli Stati Uniti . Ma anche nel popolo Turco sta crescendo una forte opposizione contro la guerra stolta dei suoi leader.
Arabia Saudita e Qatar hanno perso definitivamente i loro investimenti di miliardi che hanno generosamente speso per il rovesciamento del governo della Siria. Al massimo possono solo continuare a fornire finanziamenti e armamenti ai terroristi per poter continuare a compiere attentati. Se dispongono ancora di tanto denaro possono anche aiutare a pagare per la ricostruzione della Siria.
Israele continua a combattere nel retroscena per la divisione dell'Iraq in tre regioni. Israele ha già accolto con grande entusiasmo l'indipendenza del Kurdistan (come del Sud Sudan). E' improbabile che Israele possa separare il Nord dalla Siria come è anche improbabile che potrà conquistare il Sud del Libano. Israele deve anche confrontarsi con un atteggiamento sfavorevole della propria popolazione: ci sono tanti ebrei ortodossi che rifiutano radicalmente quest’ aggressione sionista che sarebbe in contrasto con la fede ebraica, ma anche con gli ebrei ordinari che sono stanchi della costante e crescente aggressività. Un esempio: nell’esercito il numero di suicidi è molto elevato, anche se è accuratamente nascosto. Israele porta un'immensa sofferenza in questo mondo, ma anche il popolo Israeliano stesso sta soffrendo molto. Quello che Israele ha ottenuto con la guerra è che la Siria è molto indebolita e che il suo sviluppo è arretrato per qualche decennio. Questo è anche il premio di consolazione per gli altri "Amici della Siria". E per la rimozione delle armi chimiche Siriane, Israele è oggi l'unico stato al mondo con un vasto arsenale di bombe nucleari ricercate (terra, mare e aria) e una grande quantità di armi chimiche e biologiche. Un Medio Oriente senza armi chimiche non è per domani. Israele si sente potenza militare suprema tanto da provocare una guerra e da chiamare chiunque all'ordine. Israele protesta con veemenza contro il fatto che Erdogan sostiene apertamente i Fratelli Musulmani (e quindi, indirettamente, Hamas), mentre anche gli Stati Uniti sostengono i Fratelli Musulmani, con l'intenzione di radunare più governi possibile del Medio Oriente sotto le bandiere di questo gruppo terroristico. Negli Stati Uniti, c’è anche un fratello musulmano, Mehdi K. Alhassam, che è membro del National Security Council! Chiaramente c’è un capello nel burro con gli ”Amici della Siria", ma per ora c’è più burro che capelli.
L'Iraq è, di fatto, già diviso in tre pezzi: uno per i Curdi, uno per i Sunniti e gli Sciiti e il resto. Il Kurdistan potrebbe essere riconosciuto come stato indipendente, ma deve saper spiegare come sia possibile che la sua area sia improvvisamente diventata del 40% più grande. Il califfato non può mai essere riconosciuto a livello internazionale. Potrebbe essere trasferito nella zona sunnita, nello stesso modo che è successo in Libia con gli stessi capi criminali.
Una volta il Libano era un paese cristiano che Israele ha assai gravemente indebolito tramite divisioni interne. Il piccolo paese è ora molto vulnerabile. Daesh, come gruppo terroristico può stanziarsi qui impegnandosi per l'anarchia, con l'aiuto di Israele.
Russia e Cina hanno concluso una forte alleanza economica (insieme con la crescente influenza dei paesi BRICS) con grande esasperazione degli Stati Uniti, che sono pronti a introdurre Daesh in quei paesi per paralizzarli. Questa è la principale preoccupazione degli Stati Uniti, Abdul Rahman, il principe dell'Arabia Saudita finanzia questo stato islamico e il califfo Ibrahim è il suo leader. Nel frattempo, tuttavia, i principali funzionari Georgiani sono membri dei servizi segreti militari e anche Cinesi di lingua turca.
Mosca e Pechino non hanno più molto tempo per intervenire e prevenire che Daesh s’infiltri in modo tale che la sovversione diventi inarrestabile. I Russi e i Cinesi devono intervenire in modo rapido e drastico, non solo per pietà di noi, ma anche per se stessi. Essi tuttavia, hanno dimostrato nel passato che sono in grado di agire, facendo di tanto in tanto una mossa decisiva sulla scacchiera che dava agli avversari vertigini.
La Siria, con i suoi 200.000 morti è diventata un paese di martiri e l'infrastruttura è distrutta in modo completo, mentre la sovversione del paese continua ancora … ma il popolo vive.
Il popolo, l’esercito, il governo e il presidente sono diventato più uniti. E questa è la loro forza. Più che prima i Siriani sono diventati ormai una grande famiglia. Ci sono tutte le indicazioni che la Siria sarà in grado di preservare la propria sovranità e gradualmente recupererà la pace e l'armonia. Si lavorerà su una lunga ricostruzione materiale e spirituale. La Russia e l’Iran aiuteranno nella ripresa della produzione di petrolio e gas.
E noi?
In questo gioco di bowling dei poteri terreni, noi invece – dalla nostra vocazione come comunità religiosa – cercheremo di contribuire, insieme con altri religiosi, cristiani e musulmani – ognuno in modo suo – alla risurrezione spirituale e materiale di questo popolo. Noi vogliamo contribuire a una " Primavera Cristiana " in questo paese, la culla della fede cristiana, nel modo che si può dire del Regno di Dio e di Gesù: " La sua fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori (come tanti Siriani in problemi), indemoniati, (gli uomini di Daesh, i loro amici e finanziatori ) epilettici e paralitici; ed egli li guariva”. (Matteo 4, 24).
E speriamo che germogli anche il primo seminario cattolico nella storia della Siria!
Per tutto questo, noi vogliamo sacrificare la nostra vita. E quand'anche le forze oscure e i loro complici fossero tuttavia capaci di far precipitare la Siria in una distruzione totale, allora rimaniamo discepoli di Gesù Cristo. Anche la vita terrena di Gesù Cristo è finita, umanamente parlando, in modo tutt'altro che meraviglioso. La sua morte sulla croce è stata come un sacrificio vivente, che eppure ha salvato il mondo. Tutte le vittime innocenti di tutta l'umanità sono rappresentate nella Sua morte.
Gesù Cristo ci invita a non scegliere la parte degli assassini, ma a prendere la parte delle vittime. Con Lui andiamo – attraverso la morte – alla vita nuova. Alla fine dei tempi, Gesù Cristo ritornerà come l'unico Signore della storia e il Re di tutti i popoli.
Maranatha.
Con tutto il cuore
P. Daniel
( traduzione di A. Wilking) fonte Ora Pro Siria