Chiesa

Cultura Cattolica: I paladini del ‘secondo me…’

“Con occhi semplici”: e se leggessimo il Vaticano II sull’apostolato dei laici?

autore: don Gabriele Mangiarotti – Cultura Cattolica

Accade sempre più spesso di ascoltare anche autorevoli personaggi che si fanno, sulle varie questioni in gioco, i paladini del “secondo me”.
E questo appare sempre più vero se il documento riguarda quanto la Chiesa ha affermato nel concilio Vaticano II.
E cerchiamo di capire, in particolare, come l’impegno dei laici, affermato nel decreto “Apostolicam actuositatem”, indichi delle prospettive che normalmente sono dimenticate da coloro che vogliono proclamarsi appartenenti alla chiesa cattolica.

Il Decreto del Concilio Vaticano II per i Laici, Apostolicam Actuositatem, è stato totalmente ignorato dai falsi profeti del post Concilio, ma poco considerato anche dalle Diocesi e dall’Associazionismo cattolico e anche da parte dei movimenti

Ci sono tre idee sbagliate o pericolose a riguardo della presenza e della identità dei laici:

  • la prima idea pericolosa è quella del rispetto della ‘libertà’: ‘non si può imporre per legge di non abortire …’. Ma allora perché impediamo di fare violenza alle donne? Perché vietiamo la persecuzione agli Ebrei? Perché non si possono avere degli schiavi?
    Entra in gioco qui la dottrina della Chiesa sull’autorità civile, in base a Sap 6, Rm 13,1-7 e 1Pt 2,13-17: essa esiste per volere di Dio per difendere i buoni e punire i malvagi; quindi l’autorità civile non può permettere la libertà di uccidere.
    Inoltre il Magistero della Chiesa ha costantemente affermato che il rispetto della vita umana deve essere imposto anche dalla legge civile. Per questo la suddetta idea equivoca della libertà è gravemente erronea.
  • la seconda idea sbagliata o equivoca è quella della ‘testimonianza’: ‘noi difendiamo la vita solo con la testimonianza’. Tutto il Magistero afferma che non è così: oltre alla testimonianza è necessaria la professione della verità e la correzione degli errori, specialmente quando procurano morti o devastazioni morali ed umane (come nel caso delle idee sbagliate sulla famiglia). Ovviamente se si vive in un regime che soffoca la libertà di parola con la violenza (come nel Nazionalsocialismo e nel Comunismo) allora si farà solo la testimonianza e la carità, ma pronti a cogliere ogni occasione – anche a livello di Samizdat – per intervenire. In ogni caso finora noi possiamo parlare, quindi dobbiamo farlo, a scopo anche educativo.
  • la terza idea sbagliata è quella che ‘il cristiano con le sue organizzazioni agisce nella società solo se richiesto dai Vescovi’. Ma è questa la vera obbedienza? Allora perché Don Giussani ha fondato CL se i vescovi non glielo avevano chiesto? E perché San Benedetto, San Bernardo, San Francesco, Sant’Ignazio di Loyola, San Filippo Neri, San Giovanni Bosco, Santa Madre Teresa di Calcutta, hanno fatto le loro opere senza che i vescovi glielo avessero chiesto?
    La Chiesa non dice ai suoi fedeli: ‘è tutto vietato tranne quello che è permesso esplicitamente’, ma ‘è tutto permesso tranne quello che è vietato esplicitamente’. Anzi, la Chiesa loda sempre nella sua storia coloro che hanno avuto il coraggio di agire secondo lo Spirito, cioè secondo quanto da lei stessa insegnato, anche se questo riconoscimento non è avvenuto subito. Onore quindi a coloro che stanno facendo con coraggio quello che la Chiesa ha sempre insegnato!
  • C’è poi un’altra questione fondamentale: c’è una vera educazione ai testi del Magistero? C’è una formazione dei cristiani in base al Catechismo della Chiesa Cattolica e al Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa? Oppure si prendono posizioni che ignorano il Magistero? Oggi occorre che i cristiani, soprattutto quelli più impegnati, siano ben preparati, in base ai grandi testi del Magistero. Soprattutto la Evangelium Vitae, che è totalmente ignorata eppure è il testo fondamentale, ribadito da Papa Francesco, per affrontare la questione estremamente grave e scottante della vita.

martedì 21 giugno 2022 – Autore:Mangiarotti, Don Gabriele Fonte:CulturaCattolica.it

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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