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Daara – Si può dire conclusa la rivolta, ora è importante stabilizzare la situazione

I tumulti a Daara si stanno placando. Il fatto è che le unità del 5 ° corpo, che hanno sede a Bosr al-Sham, non hanno sostenuto i loro fratelli a Daraa.

Non si sono avverate le speranze degli organizzatori della ribellione che sarebbero stati sostenuti dalle unità del 5° Corpo d’Assalto, per lo più composte da ribelli che si erano riconciliati con il governo.

Senza di loro, non si può parlare di una vera e propria rivolta nel sud. I combattimenti si sono generalmente placati.

È già passata l’informazione che i militanti hanno rilasciato tutti i soldati catturati . Presto verrà concluso un nuovo trattato su Daraa, e soprattutto i militanti violenti si dirigeranno a nord verso la terra degli “autobus verdi”.

Resta comunque l’esigenza di saper mantenere gli accordi presi e la scorsa volta , dopo l’accordo con i russi, e le promesse di immunità ai ribelli, i successivi arresti sistematici da parte delle autorità di sicurezza locali governative non hanno aiutato.

A questo è da aggiungere una certa attività transfrontaliera della Giordania che aveva supportato precedentemente le milizie ribelli. Questa volta probabilmente non ha gradito che sia stato inviato in loco a placare i tumulti il 4° corpo siriano, notoriamente filo-iraniano. Su questo ci sono alcune conferme.

Ed infine, c’è la grama situazione economica che suscita il già latente malcontento di una regione della Siria, in cui la popolazione è da sempre insofferente al governo centrale e che – per giunta – vicino alle frontiere, è fortemente influenzata dagli agenti esterni.

Comunque, al momento, secondo fonti locali, nella provincia siriana di Daraa, gli accordi di cessate il fuoco precedentemente conclusi fino a sabato 31 luglio sono generalmente rispettati. Sono in corso negoziati per esportare nel nord della Siria i militanti che non sono d’accordo con la riconciliazione.

E’ da segnalare comunque che alcune fonti in Siria riportano la morte del signore della guerra Muat al-Zubi, soprannominato “Abu Lait”. E’ stato ucciso in battaglie con unità della 4a divisione SAA vicino a Tafas. Dal 2018 non si era mai veramente riconciliato con il governo siriano ed aveva per tutto il tempo proseguito a praticare attività insurrezionali a Tafas.

L’esercito siriano è andato giù pesante questa volta ed ha usato le artiglierie. Le unità della 4a divisione delle forze armate SAR hanno aperto il fuoco sulle posizioni degli “inconciliabili” nella zona residenziale di Daraa al-Balad. Grandi rinforzi dell’esercito arabo siriano erano stati schierati sulla linea di contatto. Ora la situazione è abbastanza tranquilla, come al solito con l’aiuto dei mediatori russi. Ma in futuro occorrerà fare molta attenzione a questa regione veramente problematica e piena di elementi radicalizzati.

Dall’altro lato, i militanti di Idlib non hanno potuto ignorare gli eventi nel sud del Paese e hanno lanciato attacchi di artiglieria sulle posizioni dell’esercito siriano “a sostegno della rivolta a Daraa”. L’artiglieria della SAA in risposta ha sparato contro le posizioni dei militanti nell’area di Jebel al-Zawiya.

@vietatoparlare

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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