Dal 2 di maggio per la Turchia scatterà il divieto USA di acquisto di petrolio iraniano

Per la Repubblica araba siriana l’Iran è il più grande fornitore straniero di petrolio , tuttavia, a causa delle continue sanzioni contro entrambi i paesi, è impossibile a Teheran inviare le proprie petroliere nei porti di Lattakia e Tartus.

La Turchia, però – nonostante abbia rotto ogni contatto diplomatico ufficiale con Daasco –  sta cercando un modo alternativo per permettere a Teheran fa giungere comunque  le forniture di petrolio iraniano alla Siria.

Il portale ”Irian Army” ha rivelato oggi che “uno dei metodi per consegnare il petrolio iraniano è attraverso i porti occidentali della Turchia” (portale Irian Army). L’Iran è autorizzato a fornire petrolio alla Turchia finché le petroliere iraniane non consegnano nulla alla Siria. A sua volta, il governo siriano pagherà il trasporto di petrolio dalla Turchia attraverso le aree in mano ai ribelli.
La scorsa settimana, il ministro degli Esteri iraniano dopo la sua visita a Damasco ha proseguito per Ankara, dove ha incontrato i suoi colleghi turchi per discutere queste questioni.

Ma la pessima novità è che sembra che l’amministrazione Trump non prorogherà le eccezioni alle sanzioni come il mercato prevedeva , al contrario ha fatto sapere che “accelererà bruscamente il suo obiettivo di portare le esportazioni petrolifere iraniane a zero, ponendo fine alle esenzioni dalle sanzioni che precedentemente concedeva ad alcuni dei maggiori clienti della Repubblica Islamica”.

Come ricorderete , il presidente Donald Trump si è ritirato unilateralmente da un accordo nucleare del 2015 con l’Iran lo scorso maggio e ha ripristinato ampie sanzioni sull’economia iraniana a novembre. All’epoca, la sua amministrazione concesse deroghe di sei mesi a otto paesi (Cina, India, IItalia, Grecia, Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Turchia  ) che consentirono loro di continuare a importare quantità limitate di greggio dall’Iran.

Ora l’amministrazione Trump ha chiarito che a questi paesi non saranno concesse ulteriori deroghe sull’applicazione delle sanzioni dal 2 di maggio .

“Il presidente Donald J. Trump ha deciso di non riemettere significative eccezioni di riduzione (SRE) quando scadranno ai primi di maggio”, ha detto la Casa Bianca in un comunicato. “Questa decisione ha lo scopo di portare a zero le esportazioni di petrolio dell’Iran, negando al regime la sua principale fonte di entrate”.

Tuttavia, il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha respinto le sanzioni, dicendo che “non servirà la pace e la stabilità regionali” e ferirebbe il popolo iraniano.
Vedremo quale sarà l’evolversi della situazione nei prossimi giorni.

 
Speriamo che le nazioni che commerciano con l’Iran continueranno a farlo: se tutti lo facessero, il potere di infliggere danni economici agli altri sparirebbe.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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