Il Ministro degli Esteri britannico David Cameron (1) è stato interrogato dalla Commissione parlamentare per gli affari esteri della Camera dei Comuni sulle responsabilità di Israele, in quanto potenza occupante, nel fornire risorse essenziali come acqua, cibo ed elettricità alla Striscia di Gaza. In particolare, il 9 gennaio 2024, ha dichiarato che “Israele potrebbe aver intrapreso azioni tali da violare il diritto internazionale a Gaza”. Tuttavia, non ha fornito indicazioni in merito ad eventuali violazioni 1.
Durante l’audizione della suddetta commissione parlamentare, il ministro degli Esteri britannico David Cameron è stato interrogato sulle responsabilità di Israele, in quanto potenza occupante, di fornire risorse essenziali come acqua, cibo ed elettricità alla Striscia di Gaza. La risposta di Cameron, politico di lunga esperienza, ha sorpreso la Commissione; dichiarando di “non essere sicuro che Israele sia una potenza occupante”, ha lasciato perplessa la Commissione (e non solo), abituata com’era a risposte evasive ed a generalità tipiche dei politici professionisti britannici.
Successivamente, Cameron ha dovuto riconoscere, seppur con riluttanza, che Israele è effettivamente una potenza occupante in quella situazione e, di conseguenza, dovrebbe garantire il benessere della popolazione civile.
La stessa domanda è stata poi rivolta al vice di Cameron, Norton, il quale ha risposto in modo ancora più evasivo, affermando di non essere un avvocato e quindi incapace di definire se Israele fosse una potenza occupante. Questa risposta ha suscitato ulteriori critiche da parte del presidente della Commissione, che ha messo in discussione le competenze di Norton nel suo ruolo di Vice Ministro degli Affari Esteri.
Questo scambio è continuato per un po’ e l’intera sessione è stata trasmessa, permettendo al pubblico di valutare le capacità e le posizioni dei loro rappresentanti sulla scena internazionale.
Nonostante l’elevato numero di vittime civili durante il conflitto, sembra non sia stata riconosciuta alcuna violazione di norme morali o di diritto internazionale. Questa mancanza di riconoscimento è sorprendente, non solo in termini di genocidio, ma anche riguardo a crimini o abusi di violenza.
In aperto contrasto rispetto a queste dichiarazioni, Cameron ha adottato un atteggiamento completamente diverso riguardo al caso della presunta deportazione di bambini, dalle zone di combattimento ucraine, verso la Russia. Eppure, in questo caso, si trattava esplicitamente di allontanare bambini da un’area di guerra. La sentenza che è stata poi emessa, non ha ascoltato nè i genitori nè i diretti interessati; inoltre, questi bambini ucraini non sono stati uccisi. L’approccio di Cameron di fronte alle due situazioni, rivela una notevole incoerenza nel linguaggio e nel suo giudizio.
Questo episodio mette in luce un chiaro esempio di opportunismo politico e una preoccupante assenza di coscienza morale. Vi è un’evidente tendenza a manipolare leggi e normative, riducendo questioni umanitarie fondamentali a mere argomentazioni dialettiche. In questi individui, detentori di cariche pubbliche di grande responsabilità, sembra non rimanere traccia di umanità. Piuttosto, sembrano impiegare ogni loro energia nel distorcere la verità e proteggere se stessi, agendo con una sicurezza che deriva dalla percezione di essere al di sopra delle conseguenze delle loro azioni (è così, sempre più spesso, quando si sostiene la posizione condivisa del cosiddetto ‘Deep State’).
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Nota (1): Nel 2023, David Cameron è stato nominato Ministro degli Esteri del Regno Unito dal primo ministro Rishi Sunak. La nomina è stata effettuata il 13 novembre 2023, come parte di un rimpasto di governo che ha visto la rimozione della responsabile degli Interni Suella Braverman 1. Cameron è stato scelto per il suo “prestigio e la sua esperienza”…