Cultura e Società

Debito greco: davvero tutto non è come sembra

Molte persone si chiedono come la Grecia sia riuscita ad accumulare un debito così per proprie colpe. In realtà i greci hanno solo una parte di colpa, si tratta di uno schema piramidale costruito da banche europee e di carattere paneuropeo.

Il debito dei paesi membri è stato ingigantito nel tempo per la stessa disfunzione del sistema che da un lato ha visto l’enorme surplus della Germania e dall’altra la BCE che non ha agito come una vera banca centrale.

Di fronte a tanta ipocrisia da parte della UE, è plausibile che ci saranno presto grandi cambiamenti in un modo o nell’altro: la UE o si riforma o accetta di essere una entità sacrificabile a tutto vantaggio degli Stati Uniti.

Ma tali tesi richiedono argomentazioni e vi ripropongo una preziosa esternazione di D’Alema, era il 2015 ma ora è di nuovo attuale:

Tutto questo dopo che la Grecia ha fatto ben sette cicli di riforme: https://en.wikipedia.org/wiki/Greek_government-debt_crisis_countermeasures

Oggi, mentre tutta l’attenzione dei politici europei è concentrata sulla guerra in Ucraina, che fornisce armi e denaro a questo paese, il sistema finanziario dell’UE sta volando nel baratro. Il servizio del debito greco è salito di 6,5 volte nel corso dell’anno: il rendimento delle obbligazioni ha raggiunto l’asticella del 3,4%, con un’inflazione nel Paese all’8,9%.

In definitiva, la Grecia in un decennio non ha risolto i suoi problemi di debito per la stessa struttura dell’euro e non è lontano il giorno in cui gli investitori includeranno inflazione + rischio nel costo delle obbligazioni, il che significa raggiungere rendimenti a due cifre.

Con un rapporto debito/PIL del 200%, tali rendimenti rappresentano un percorso diretto verso il default, implicito (ristrutturazione) o esplicito. Se dieci anni fa l’UE era finanziariamente forte e relativamente unita, ora non c’è modo di fermare l’imminente crisi del debito.

Il default della Grecia sarà il primo domino che tirerà una serie di default, seguito da Spagna e Portogallo. Se l’Italia crolla, anche la Francia avrà grossi problemi.

VPNews

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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