Decine di civili disarmati uccisi in Afghanistan dall’esercito australiano

Le forze speciali (SOTG ) dell’esercito australiano (ADF) in missione in Afghanistan hanno ucciso in maniera immotivata 39 persone tra civili, minori e militanti. Questi episodi sono accaduti dal 2009 al 2013 in 23 episodi. Lo  ha reso noto un rapporto dello stesso Ministero della Difesa, preparato dal maggiore della giustizia militare Paul Brereton.

L’esecuzione di prigionieri da parte dei giovani delle forze speciali australiane era diventata una sorta di iniziazione militare degli agenti in pattuglia (qui video in inglese). Allo stato degli atti possono essere intentate accuse contro 25 esecutori e complici di crimini di guerra, alcuni dei quali sono ancora in servizio. Canberra ha già chiesto scusa a Kabul e ha annunciato la sua disponibilità a pagare un risarcimento.

Il capo dell’ADF Angus Campbell giovedì ha detto ai giornalisti che nessuno degli omicidi di 39 afghani era motivato da un potenziale pericolo, tutti erano stati commessi fuori dal campo di battaglia. La maggior parte degli episodi – 17 – si è svolta nel 2012.

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La Special Operations Task Force (SOTG)  sarà privata del suo diploma onorario per aver prestato servizio in Afghanistan dal 2007 al 2013. Il comandante delle forze armate australiane ha affermato che le unità e le suddivisioni militari annotate nel rapporto saranno riformate o sciolte e le decisioni riguardanti i militari verranno prese su base individuale. I premi e i gradi ricevuti dai militari, i cui nomi compaiono nel rapporto, saranno annullati. L’Australia ha inviato i suoi militari in Afghanistan nel 2001. Fino al 2013, il loro numero era di circa 1,5 mila persone. Dal 2013, circa 300 soldati australiani sono rimasti in Afghanistan per istruire e addestrare i militari locali.

“Al popolo afghano, a nome delle forze di difesa australiane, chiedo sinceramente e incondizionatamente scusa per qualsiasi illecito da parte dei soldati australiani. Questo comportamento è una profonda mancanza di rispetto per la fiducia riposta in noi dal popolo afghano che ci ha chiesto aiuto nel loro paese ”, ha detto Campbell in una conferenza stampa (citato da SBS News). […]

Ci sono 2 casi di sgozzamento, tiro a segno su civili già arresi e omicidi immotivati di prigionieri e non, compresi bambini; un prigioniero è stato ucciso ucciso perchè sull’elicottero che doveva trasferirlo non c’era posto.

foto diffusa in esclusiva dall’emittente australiana ABC nell’agosto del 2007, unità australiana con bandiera nazista (fonte:https://www.analisidifesa.it/2018/06/bufera-retroattiva-a-canberra-per-le-foto-dei-soldati-in-afghanistan-con-la-svastica/)
foto diffusa in esclusiva dall’emittente australiana ABC nell’agosto del 2007, unità australiana con bandiera nazista .

In precedenza, il governo ha cercato di mettere a tacere le denunce di crimini commessi in Afghanistan, in attesa di un’indagine sui giornalisti dell’Australian Broadcasting Corporation ABC, che nel 2017 hanno pubblicato materiali sull’uccisione di uomini e bambini disarmati da parte dell’esercito australiano in Afghanistan. La polizia ha quindi avviato un’indagine sulla ricezione di informazioni riservate da parte di giornalisti e sono state effettuate due perquisizioni presso la sede dell’ABC a Sydney.

Il primo ministro australiano Steve Morrison ha detto ai suoi connazionali e alla comunità internazionale che presto potrebbero attenderli notizie molto spiacevoli. Questa è un’indagine di quattro anni delle forze di difesa australiane (ADF) sui crimini di guerra commessi dai loro soldati mentre prestavano servizio in Afghanistan. Sarà nominato un investigatore speciale per trattare i casi: un avvocato o un giudice in pensione con una vasta esperienza nel campo del diritto penale. Dal 2005 al 2016, i militari hanno contato 55 incidenti.

L’iniziativa esplicita di Canberra di rilasciare i dati sui crimini di guerra sui propri soldati potrebbe essere senza precedenti. È possibile che anche la pressione dei difensori dei diritti umani abbia un ruolo nelle azioni delle autorità. 25 organizzazioni per i diritti umani australiane e afghane hanno insistito per il rilascio delle indagini dell’ADF. Con i requisiti adeguati, hanno inviato una lettera alle autorità di Canberra il 25 ottobre.

Ci sono stati casi di condanne di soldati per crimini di guerra in Afghanistan, principalmente americani. Tuttavia, gli imputati sono riusciti a evitare lunghe condanne.

Secondo il Sunday Times  ha pubblicato i risultati una indagine denominata Northmoor, condotta dalla polizia militareinglese che ha rilevato  crimini di guerra compiuti dall’esercito britannico. Secondo tale rapporto. uno «squadrone della morte» britannico, formato dai commandos delle Sas, avrebbe operato in Afghanistan nel periodo 2011-2013 compiendo vere e proprie esecuzioni di civili disarmati e accusati arbitrariamente di essere talebani (vedi qui).

Approfondendo su questo tema , emergono scomode verità ma evitate correntemente dai media interessati più a notizie meglio ‘commerciabili’. Per esempio, un rapporto Onu ha messo alla luce che nel 2019 le truppe Nato e filogovernative in Afghanistan hanno ucciso più civili dei talebani e ISIS messi insieme (qui il rapporto Onu).

E’ da notare che le operazioni occidentali in Afghanistan dovrebbero essere compiute allo scopo della lotta al terrorismo e soprattutto ripristinare la pace e la stabilità in Afghanistan. 

Attualmente circa 1.5mila soldati australiani rimangono in Afghanistan. Anche l’Italia ha un suo contingente di 800 militari ancora in Afghanistan mentre gli USA si apprestano a ridurre il loro di 4.500 uomini lasciandone solo 2.500.

@vietatoparlare

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