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Distanze tra Russia e Turchia sull’Accordo di Sochi …. ma di che si parla?

Si parla in questi giorni del Memorandum sulla stabilizzazione della situazione nella zona di de-escalation di Idlib, ma nessuno lo conosce (e nessuno dei nostri media si è preso la briga di spiegarcelo).
Ecco i punti chiave:[su_spacer]

1. L’area di de-escalation sarà preservata ed i posti di osservazioni turchi saranno fortificati e continueranno a funzionare
2. La Federazione Russa prenderà tutte le misure necessarie per prevenire operazioni e attacchi militari su Idlib e mantenere lo status quo
3. Verrà creata una zona demilitarizzata con una profondità di 15-20 km nella zona di de-escalation.
4. La definizione delle esatte linee di delimitazione della zona saranno oggetto di future consultazioni
5. Tutti i gruppi terroristici radicali saranno ritirati dalla zona smilitarizzata entro il 15 ottobre 2018.
6. Tutti i carri armati, artiglieria, MLRS e mortai delle parti in conflitto saranno ritirati dalla zona smilitarizzata entro il 10 ottobre 2018.
7. Le forze armate della Repubblica di Turchia e la polizia militare delle forze armate della Federazione Russa effettueranno pattuglie coordinate e monitoraggio utilizzando veicoli aerei senza pilota nella zona smilitarizzata.
8. Al fine di garantire la libera circolazione dei residenti e delle merci locali, nonché il ripristino dei legami commerciali ed economici, il traffico di transito lungo le rotte M4 (Aleppo-Latakia) e M5 (Aleppo-Hama) sarà ripristinato entro la fine del 2018.[su_spacer]
Fatto a Sochi il 17 settembre 2018 in 2 copie in russo e inglese. Per la Federazione Russa (firma) Per la Repubblica di Turchia (firma)[su_spacer]

I turchi stanno spingendo per il mancato rispetto del paragrafo 2.
Per i turchi, è il punto più importante. Ovviamente è l’unico che interessa Ankara ma è illogico in quando nessuno degli altri punti è stato assicurato e mantenere lo’ status quo’ avrebbe voluto significare una guerra continua fino al collasso del paese mentre l’area di Idlib sarebbe rimasta preservata.
Inoltre, è da notare che il punto 8 determina l’intervallo di tempo entro il quale i percorsi autostradali M5 e M4 avrebbero dovuto essere transitabili – doveva accadere entro la fine del 2018. Ai turchi fu concesso un altro anno in più, ma non solo fallirono, ma al contrario, iniziarono a rafforzare la posizione dei jihadisti. Quindi qui la posizione dei turchi è piuttosto debole. Dal momento che non lo hanno fatto da soli, la Russia ha cominciato ad aiutare i partner nel loro difficile compito.[su_spacer]

situazione attuale (zona in rossa, territorio sotto il controllo dell’esercito siriano, zona verde sotto il controllo di Tharir al Sham ovvero al Qaeda, fazioni minori, e esercito turco)

In proposito, queste sono le deduzioni che il Ministero della Difesa russa ha diramato oggi: https://www.vietatoparlare.it/ministero-della-difesa-russo-al-jiulani-di-al-qaeda-in-siria-insieme-a-ventimila-tagliagola-e-con-i-turchi/

E’ anche vero che Erdogan si aspettava che Idlib gli fosse stato trasferito sotto il suo controllo per sempre ma questo confligge con il requisito più importante dell’accordo che è l’unità e l’integrità della Siria:

Mosca. 3 maggio INTERFAX.RU – Ankara definisce prioritario il processo politico in Siria e l’integrità territoriale di questo stato e si impegna a lavorare con la Russia sull’accordo siriano. Tali dichiarazioni sono state rese dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante una conferenza stampa a Sochi a seguito dei colloqui con il leader russo Vladimir Putin.

E questo requisito principale non è stato soddisfatto. Vedremo cosa sortirà dal summit stabilito per domani tra Putin ed Erdogan a Mosca che tenterà di trovare una soluzione alla grave crisi in atto.

@vietatoparlare

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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