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Documento del G7 intima alla Russia di ridurre immediatamente le tensioni con l’Ucraina

IL G7 (ITALIA INCLUSA) CHIEDE ALLA RUSSIA DI “CESSARE LE PROVOCAZIONI E RIDURRE IMMEDIATAMENTE LE TENSIONI” CON L’UCRAINA

In un documento il G7 afferma che,  “un massiccio movimento militare senza preavviso è una minaccia e destabilizza la situazione. Chiediamo alla Russia di fermare le provocazioni e ridurre immediatamente le tensioni” dichiarazione dei ministri degli Esteri G7 e del capo della diplomazia europea Josep Borrell.

Agenzia Nova – I ministri degli Esteri dei Paesi del G7 – Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America – insieme all’Alto rappresentante dell’Unione europea, esprimono profonda preoccupazione per l’ampio trasferimento di forze militari russe ai confini con l’Ucraina e in Crimea. E’ quanto si legge in un comunicato ufficiale congiunto. “Questi movimenti di truppe su larga scala, senza preavviso, rappresentano attività minacciose e destabilizzanti. Chiediamo alla Russia di cessare le sue provocazioni e di allentare immediatamente le tensioni in linea con i suoi obblighi internazionali. (Nys)

Nel documento si nota l’espediente per sottoscrivere il documento di condanna: “we support Ukraine’s posture of restraint” ovvero “noi sosteniamo la posizione di moderazione dell’Ucraina”. Questa dichiarazione è in totale malafede perchè dice di far riferimento al “Document e di prior notification” di Vienna. Ma è da notare che il documento in parola che si si richiama,  è il documento del 2011che  riguarda solo gli spostamenti di unità militari in tempo di pace e senza minacce esterne.

Se chi ha scritto la nota e chi l’ha firmata senza capirla, tipo un ministro degli esteri di un paese a caso, ammettessero che Kiev ha mandato truppe a est e sta bombardando la Novorussia, tutta la propaganda cadrebbe miseramente. Ma come vedete, invece, si cita la posizione di moderazione dell’Ucraina: questa affermazione è contraria ai fatti.

Ministro degli Esteri russo Lavrov

Cosa fa la Russia con le truppe al suo confine: “Viviamo lì…”…

In tema, è da segnalare che il ministro degli esteri russo Lavrov ha detto:

Quando i rappresentanti dell’amministrazione Zelensky dicono che Kiev non sta pianificando niente nel Donbass perché Kiev non può fare guerra al proprio popolo, questo non è vero. Kiev dalla “rivoluzione della dignità”, che in realtà è stato un colpo di stato, combatte la guerra contro il propri cittadini, definendoli terroristi anche se gli abitanti del Donbass non hanno aggredito nessuno in Ucraina.

Ci vengono poste domande su cosa fa la Federazione Russa al confine con l’Ucraina. La risposta è molto semplice: viviamo lì, questo è il nostro paese. Ma cosa fanno gli Stati Uniti con le loro navi, i militari che organizzano in continuazione varie attività con la collaborazione della NATO in Ucraina, a migliaia di chilometri dal proprio territorio, questa domanda rimane senza risposta. (fonte https://t.me/dimsmirnov175/20912)

Ed a proposito di manovre e provocazioni…

i droni USA pattugliano costantemente Crimea e la periferia del Donbass

Gli Usa hanno notificato alla Turchia il passaggio di due navi da guerra nel Mar Nero attraverso il Bosforo la prossima settimana. Si tratta della USS Roosevelt e USS Donald Cook (classe “Arleigh Burke”). La prima dovrebbe passare il Bosforo il 14 aprile e la seconda il 15.

E da Rangeloni News: “Mentre discutevano di diritti, di come migliorare il mondo e di quanto siano fuori luogo le truppe russe sui propri confini, il solito drone USA da ricognizione sorvolava il Donbass; nuovi carichi di armamenti pesanti dei partner ucraini raggiungevano le città a ridosso del fronte (il report OSCE di ieri ha denunciato avvistamenti di un grande numero di pezzi d’artiglieria, tra cui lanciarazzi multipli Grad, in zone proibite dagli accordi); l’esercito ucraino colpiva con mortai, cannoni controcarro e lanciagranate i territori delle repubbliche popolari, violando il cessate il fuoco per 12 volte (nel corso delle scorse 24 ore)”.

Azioni ucraine impopolari …

Intanto, le forze armate della Repubblica di Donetsk hanno registrato molti casi di diserzione dei militari ucraini nel Donbass. Nelle ultime due settimane 244 uomini hanno abbandonato le posizioni sulla linea di contatto. Il maggior numero di disertori – 44 – è stato osservato nella 36a brigata della fanteria di marina, che occupa una posizione vicino a Mariupol. Questo fatto conferma l’impopolarità del conflitto in Ucraina. La diserzione di massa indica anche lo stato del morale dei militari ucraini che sono attualmente in prima linea. https://t.me/kremlinprachka/12604

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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