[ad_1]
Gli incendi boschivi in Queensland e le piogge alluvionali a Sydney hanno sollevato un dibattito online in Australia sull’impatto del cambiamento climatico sulle condizioni metereologiche estreme.
Il 28 novembre 2018, temperature record nel Queensland centrale hanno provocato 200 incendi, alcuni dei quali classificati come catastrofici [en, come i link seguenti]. 8000 persone sono state evacuate dalla città di Gracemere, in prossimità del centro regionale di Rockhampton.
Più a sud, un mese di precipitazioni piovose ha inondato Sydney nella stessa giornata, con 100 millimetri registrati in solo due ore. Ci sono stati vasti allagamenti e danni alle proprietà e, inoltre, due casi di decesso. Un ‘mini-ciclone’ ha divelto la facciata di un edificio.
Malgrado la reputazione della contea assolata per “siccità e piogge alluvionali”, molti australiani hanno incolpato rapidamente il cambiamento climatico per questi eventi eccezionali:
just got out of bed to see the news, bugger politics for five minutes hope twitter friends in Sydney, the south coast and in queensland are OK – what an absolute weather nightmare, oh and yes this is the time to mention climate change.
— marcus kelson (@marcuskelson) November 27, 2018
Mi sono appena alzato dal letto per guardare le notizie, brutta politica per cinque minuti, spero che gli amici su Twitter a Sydney, nella costa meridionale e in Queensland siano OK – che incubo assoluto gli eventi metereologici, oh e sì, questo è il momento di menzionare il cambiamento climatico.
Seeing as half of the east coast is on fire and the other half is under water, would now be a good time to start listening to scientists? #SydneyStorm #qldfires
— s’meeeeeee (@LaurseyK) November 28, 2018
Vedendo che metà della costa orientale è in fiamme e l’altra metà è sott’acqua, non sarebbe questo il momento giusto per iniziare ad ascoltare gli scienziati? #AlluvioneSydney #IncendiQueensland
Non tutti sono d’accordo. Alcuni argomentano che gli eventi metereologici isolati non sono la prova di un nesso. Un tweet del sito web di notizie new.com.au ha dato questa risposta:
From the perspective of single moment in time this would be stupid. Many times in history worse weather calamities happened. Only people didn’t have the label “climate change” to wave around
— Focusritetime (@focusritetime) November 28, 2018
Dalla prospettiva di un singolo momento nel tempo questo sarebbe stupido. Molte volte nella storia ci sono state calamità metereologiche peggiori. La gente non aveva però lo slogan “cambiamento climatico” da sventolare.
Melanie Elron è più preoccupata rispetto ad una visione d’insieme delle cose:
However #SydneyStorm is nothing new. Remember the freak hailstorm of 1999? This is not evidence of climate change. Sustained research over time is evidence of #climatechange.
— Melanie Elron (@GingerSyd) November 28, 2018
Comunque l’ #AlluvioneSydney non è niente di nuovo. Vi ricordate la singolare grandinata del 1999? Questa non è una prova del cambiamento climatico. La ricerca sostenuta nel tempo è una prova di #CambiamentoClimatico.
L’azione del governo australiano, o non azione, è stata un tema scottante negli ultimi tempi. Fortuitamente, le Nazioni Unite hanno pubblicato un rapporto il giorno stesso. Il Comitato di esperti sul clima (Climate Council) riporta:
A NEW UNITED NATIONS report has found that Australia, along with countries such as Saudi Arabia and the United States, is not on track to meet its 2030 Paris climate target.
Un nuovo rapporto delle NAZIONI UNITE ha visto che l’Australia, insieme ad altre nazioni come l’Arabia Saudita e gli Stati Uniti, non riuscirà a realizzare i suoi obiettivi climatici stabiliti a Parigi per il 2030.
Jonathan Meddings attribuisce francamente la colpa ai politici (alias ‘pollies’ nello slang locale):
Record fires in Queensland. Record rain in Sydney. Record drought in parts of the east coast. This what #climatechange looks like. While Queensland is burning, the east coast is parched & Sydney is drowning, most pollies have their heads in the sand. Not good enough. #auspol
— Jonathan Meddings (@J_Meddings) November 29, 2018
Incendi record in Queensland. Piogge record a Sydney. Siccità record in parti della costa orientale. Ecco come appare il #CambiamentoClimatico. Mentre il Queensland è in fiamme, la costa orientale inaridisce e Sydney sta affondando, la maggior parte dei pollies (i politici australiani) nasconde la testa nella sabbia. Non è incoraggiante. #AustraliaPolitica
Nel frattempo, gli studenti si stanno attivando in proprio, molti saltano le lezioni per partecipare a manifestazioni di sciopero studentesco per l’azione climatica (Student Strike for Climate Action) in tutta la nazione:
Check out this great story on Junkee with a fabulous profile of all the students standing up for climate action in their communities #climatestrikehttps://t.co/8ALXqv8ZeZ
— School Strike 4 Climate (@StrikeClimate) November 29, 2018
Date un’occhiata a questa bella storia su Junkee con un favoloso profilo di tutti gli studenti che lottano per l’azione climatica nelle loro comunità #ScioperoClima
La loro azione ha acceso l’animo del Primo Ministro Scott Morrison, che ha sollecitato “meno attivismo nelle scuole e più studio”. In molti sui social media sostengono gli studenti:
Thanks to the school students standing up to @ScottMorissonMP and his govt’s criminal lack of action on #climatechange. Scomo’s vision of students who don’t care about politics or the future beggars belief. #BeMoreActivist #ClimateStrike https://t.co/z3gvSeokxw via @SBSNews
— Brad Coath (@bradcoath) November 26, 2018
Grazie agli studenti che si battono contro @ScottMorissonMP e la criminale mancanza di azione del suo governo riguardo al #CambiamentoClimatico. La visione di Scomo degli studenti che non si interessano di politica o del futuro è incredibile. #SiatePiùAttivisti #ScioperoClima
Well played that student. pic.twitter.com/G0cxY8o4ya
— on (@jonkudelka) November 29, 2018
Bello slogan quello studente.
Il cambiamento climatico costituisce una delle prinicipali questioni nelle prossime elezioni federali in Australia, previste a maggio 2019.
[ad_2]