Ormai il flusso di notizie sui vaccini contro COVID-19 ha assunto i connotati della terminologia sportiva e ricorda in qualche modo una gara ciclistica disputata in più giorni. Quello che non si dice allora è che è cinese il team che è più avanti, almeno secondo il criterio formale dei vaccini candidati sottoposti a test clinici. In Cina, tali test vengono ora condotti per cinque vaccini candidati, più che altrove (in proposito potete consultare le informazioni sui candidati al vaccino dell’OMS qui: https://www.who.int/publications/m/item/draft-landscape-of-covid-19 -candidate-vaccines ). L’unico vaccino candidato i cui risultati della sperimentazione clinica (Fase 1/2) sono pubblicati in un formato scientifico è anche uno sviluppo cinese sulla piattaforma del vettore adenovirus non replicante (per maggiori dettagli consultare: https://doi.org/10.1016/S0140-6736(20)31208-3)
La stragrande maggioranza dei vaccini sono sviluppi basati su piattaforme moderne e ad alta tecnologia. Ma il “classico” non ha perso la gara ed è altrettanto efficace. Ed appunto, il vaccino candidato “classico”, anch’esso prodotto in Cina, è in testa, almeno in termini di progressione positiva nei test. Questo vaccino candidato si chiama CoronaVac. È sviluppato dalla società cinese Sinovac. CoronaVac è un vaccino classico dello stesso tipo del famoso vaccino contro la poliomielite di Salk. CoronaVac ha attirato l’attenzione in quando sono stati pubblicati i risultati positivi del test della sua attività protettiva sulle scimmie.
A proposito, non ci sono pubblicazioni scientifiche di questo tipo su altri vaccini candidati che sono in fase di sperimentazione clinica. Ma nelle notizie di studi clinici, questo vaccino non è apparso fino a ieri. E improvvisamente la notizia: questo vaccino ha già superato studi clinici in Cina (fasi 1 e 2) su oltre 700 volontari e in oltre il 90% dei soggetti il vaccino ha indotto anticorpi neutralizzanti. Non sono stati trovati effetti collaterali gravi. Finora, informazioni scientifiche dettagliate su questi test non sono state rese pubbliche. Pertanto, è necessario prendere attentamente tutto questo, così come tutte le dichiarazioni degli sviluppatori di vaccini che non sono supportate da pubblicazioni scientifiche o, almeno, da report dettagliati sui test in un formato scientifico.
Tuttavia, per quando riguarda CoronaVac il numero di soggetti e la volontà dichiarata di iniziare gli studi clinici di fase 3 sono impressionanti. E non è solo ‘per dire’: Sinovac ha affermato che gli studi clinici di Fase 3 (efficacia protettiva) di CoronaVac saranno condotti in Brasile e che questo è già documentato in accordo con l’Instituto Butantan brasiliano. La scelta del Brasile non è casuale – è impossibile condurre la Fase 3 in Cina (praticamente non c’è epidemia), e in Brasile l’epidemia è al suo apice.
@vietatoparlare
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