Fino ad oggi tutte le notizie diffuse dai nostri media provenivano dall’Osservatorio siriano per i diritti umani di cui ci siamo occupati in precedenza. L’Osservatorio siriano per i diritti umani a sua volta raccoglie per telefono, in Siria, le notizie ‘sul campo’. Lo fa consultando una rete di attivisti presenti in diverse località della Siria che costituiscono, appunto, i Comitati di coordinamento degli attivisti anti-regime (LCC)
Non so se è successo altre volte, ma ieri per la prima volta l’Agenzia di stampa Ansa ha dato conto di ciò che accade in Siria riportando di ‘sana pianta’ le notizie provenienti dai Comitati di coordinamento degli attivisti anti-regime (LCC).
Ho notato anche che le notizie di Ansa sono state subito riprese da gran parte dei giornali di diffusione nazionale, tra cui Avvenire, il giornale della CEI.
Quindi in realtà non è cambiato nulla, siamo passati sempliemente dalla ‘Ondus’ ai ‘LCC’; sta a dire come se ieri al posto di leggere Avvenire avessimo letto Ansa avremmo letto esattamente la stessa cosa.
Forse vi chiederete ‘che c’è di strano?’. Niente: il problema è altrove. Non si mette in discussione la professionalità del nostro sistema informativo ma, è chiaro, è a tema la responsabilità della scelta delle fonti usate. E quindi, la possibilità per noi di accedere ad una corretta informazione su ciò che realmente accade in Siria.
Per questo, permettemi di fornirvi in breve, alcuni altri dati aggiuntivi che spero vi potranno essere utili, per formulare, infine, il giudizio che riterrete più giusto.
Un pò di chiarezza sugli LCC
I ‘Comitati di coordinamento degli attivisti anti-regime (LCC)’ sono nati nel 2011 per supportare l’opposizione armata, sono parte integrante della guerra in corso, sono diretta espressione delle forze armate anti governative.
Gli LCC sono incaricati , (alla pari delle unità ‘PsyOps‘ esistenti nei vari eserciti occidentali) di ‘fare’ informazione. Sono la parte ‘pubblica’, che si occupa di rendere presentabili le milizie armate che ‘combattono Assad’ e di screditare la parte avversa; in una parola, gli LCC si prendono cura di filtrare adeguatamente le notizie affinchè le responsabilità delle morti e delle devastazioni cadano sempre dalla parte di Assad.
Sul ‘piatto buono’ della bilancia ci sono invece le forze ribelli, la cui ‘ossatura’ è costituita da islamisti sponsorizzati da Turchia e petrol-monarchie del Golfo (Brigata Farouq, Fronte islamico e altre..).
E’ ovvio gli LCC non sono indipendenti: inseriti come sono nella guerriglia, hanno il compito specifico di fornire un’informazione di propaganda la cui mission è dirigere l’opinione pubblica occidentale e araba.
Eppure, paradossalmente, i comitati LCC costituiscono l’unica ‘fonte’ considerata ‘attendibile’ da tutti i nostri media che si fanno così portavoce della guerriglia jadista anti-Assad.
Chi sono i principali responsabili degli LCC
Razan Zaitouneh: avvocato, attivista per i diritti umani e membro dell’ LCC, con sede in Siria è stata insignita Premio Sakharov 2011 per la libertà di pensiero. Il governo siriano per la sua attività l’ha accusata di essere una agente straniera.
Nel dicembre del 2013 è stato rapita insieme a suo marito, Wael Hamadeh, e due colleghi, Samira Khalil e Nazem Hammadi, nel comune di Douma, a nord di Damasco (tenuta deai ribelli). Da alcune fonti dei ribelli si è appreso che a rapirla è stata la milizia ‘Esercito dell’Islam’.
Manhal Bareesh : rappresentante LCC del Consiglio nazionale siriano, con sede in Turchia. Si sa poco di lui tranne alcune interviste concesse in ragione della sua attività.
Omar Idilbi : portavoce e membro del Comitato Esecutivo LCC, basato in Qatar.
Anche in questo caso le notizie sono scarse.
Rima Flihan : giornalista e membro del Comitato Esecutivo LCC, con sede in Giordania
Murad al-Shami (pseudonimo): portavoce e membro del comitato esecutivo LCC, con sede in Siria.
Fares Mohamad (pseudonimo): regista e membro del Comitato Esecutivo LCC, con sede in Siria.
Rafif Jouejati (foto grande a inizio articolo): portavoce del LCC, con sede negli Stati Uniti.
Rafif Jouejati tramite l’Associazione da lui creata ‘Free Siria’ si prefigge di realizzare progetti sostenibili volti a promuovere la parità e l’educazione in Siria, con particolare riguardo per i bisogni psicologici dei bambini e l’emancipazione delle donne (perchè non comincia dall’Arabia Sudita non si sa…) http://wpsp.blogs.brynmawr.edu/2013/04/01/rafif-jouejati-director-free-syria/
Creazione degli LCC
I Comitati di coordinamento degli attivisti anti-regime della Siria hanno iniziato la loro attività nel marzo 2011 pubblicando notizie di proteste durante la rivolta siriana e sviluppando successivamente una rete nazionale di attivisti. All’inizio delle proteste la rete era già attiva e dotata di telefoni satellitari, computer ed ogni ritrovato tecnologico per diffondere la ‘propria informazione’.
Chi ha ispirato gli LCC
L’idea di istituire gli LCC è stata di Abu Basir al- Tartusi ( Abu al- Mustafa Mun’im Halima ) , un religioso siriano che ritiene che il processo di creazione di uno stato islamico in Siria sia necessario. Egli è probabilmente la maggiore autorità religiosa ispiratrice del movimento salafita jihadista in Siria.
Per queste sue idee e per il suo peso nella rivolta islamista contro Hafez al-Assad fu costretto a fuggire e emigrare a Londra. Al- Tartusi dopo lo scoppio della rivolta del 2011 è tornato di nuovo in Siria e attualmente combatte a fianco dei ribelli siriani, tra cui un certo numero di cittadini britannici che egli si presume abbia reclutato. (http://occident2.blogspot.it/2013/03/abu-basir-al-tartusi-lecture-method-of.html )
Dove sono presenti i Comitati ‘LCC’
La rete dice di sè stessa che è composta in misura maggiore da ‘giovani’ di ogni religione e classe sociale. I comitati LCC lavorano in segreto e sono decentrati. Il primo è sorto a Daraya, un sobborgo di Damasco. LCC da febbraio 2012 era provvista di 14 gruppi a in Daraa , Homs, Baniyas , Saraqeb , Idlib , al-Hasakah , Qamishli , Deir ez-Zor , la costa siriana, Hama , ar-Raqqah , as-Suwayda ‘ , Damasco e la periferia di Damasco.
Come si finanzia la rete LCC
LCC si dicono sorretti dalle donazioni di singoli sostenitori. (http://www.soutenir-la-syrie.com/ASPS-english.html ).
Però i comitati ricevono sostentamento anche dall’ Ufficio per l’opposizione siriana di sostegno , che a sua volta è stata istituito dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e degli esteri e dal Commonwealth Office ed è finanziato dal gruppo ‘Amici della Siria’ , che forniscono “supporto materiale” e “assistenza alla formazione” agli attivisti.
Alla luce di questi fatti, termino con una domanda: se le norme antiriciclaggio vietano nel nostro paese che soldi sporchi di dubbia provenienza siano riciclati come buoni, perchè la stessa cosa non vale per l’informazione?
Patrizio Ricci – Vietato Parlare