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Ecco le fonti di finanziamento dei talebani

In questo breve post sottolineo una cosa che i media mainstream non dicono mai: gli enormi interessi che si giocano in Afghanistan, ove l’Afghanistan produce il 95% della produzione mondiale di oppio.

Questa produzione era gestita solo nelle provincie detenute dalla Nato, ovvero dagli USA. Prima i talebani si limitavano ad incassare le tangenti , ora gestiranno di nuovo il tutto. E’ questo probabilmente l’accordo. Che la produzione di oppio continui a essere fornita (il 40% va alle case farmaceutiche e restante alla camorra).

I talebani hanno preso il potere in Afghanistan perchè la principale ragione del loro successo è il denaro. Basti pensare che nel 2020, uno dei leader dei talebani, il mullah Mohammad Yakub, ha realizzato un reddito di 1,6 miliardi di dollari. Questo corrisponde all’incirca al budget annuale del governo afghano, assistito dagli Stati Uniti, che è stato di 2,2 miliardi di dollari nel 2017.

Ma da dove hanno preso i loro soldi i talebani? Come ha detto in alcune interviste il documentarista Franco Fracassi (vedi qui una intervista) e come è testimoniato in una quantità di documenti, è la droga.

Il 95% per cento della produzione mondiale di Oppio esce dall’Afghanistan. E di questo traffico, negli anni di occupazione degli americani ne hanno beneficiato tutti, sia i talebani, quanto la CIA, il Pentagono, la DIA,  determinati individui nelle amministrazioni di occupazione ed infine le case farmaceutiche, indicate nel libro ‘Oppio’ di Franco Fracassi come le beneficiarie di circa il 40% della produzione afgana di oppio.

Altra fonte di reddito dei talebani, è la tassazione. Nei territori sotto il proprio controllo, tassavano praticamente tutto: infrastrutture, affari, trasporti. Secondo il rapporto  Living Under the Shadow Taleban Government, la popolazione dei territori controllati pagava ai talebani due tipi di tasse: oshr e zakat. La prima parte è la decima musulmana, che i credenti pagano come parte del raccolto o del reddito. Questo tributo è stato imposto a tutte le società e ai residenti dei territori controllati dai talebani. Zakat è il 2,5% del reddito mensile. Un musulmano deve dare questi soldi in beneficenza, i talebani li hanno presi per comprare armi.

Poi ci sono le tangenti. La National Energy Company of Afghanistan spendeva circa 5 milioni di afgani (circa 66,5mila dollari) l’anno in pagamenti ai talebani, altrimenti minacciavano di disattivare le linee elettriche. I talebani hanno anche preteso “bollette elettriche” dai residenti locali. Nella sola provincia di Kunduz ricevono quasi 100.000 dollari al mese da 14.000 case. Anche il lavoro degli operatori mobili privati ​​era controllato dai talebani, i fornitori li pagavano.

Da circa 10 anni i militanti raccolgono denaro sulle strade afghane. Il controllo delle strade ha permesso ai talebani di prendere il controllo di tutto il contrabbando. Il sistema di riscossione delle tasse dei talebani ha funzionato in modo più efficiente di quello del governo.

Un’altra fonte di reddito per i talebani sono le risorse naturali. L’estrazione di onice, marmo, rame e la successiva rivendita al Pakistan è una buona aggiunta al bilancio dei talebani. Anche l’estrazione di oro e lapislazzuli nella provincia nordoccidentale di Badakhshan rifornisce i loro registratori di cassa. Kabul ha vietato l’estrazione e la vendita di lapislazzuli, ma i talebani possedevano miniere in 8 dei 29 distretti di Badakhshan. Il prezioso materiale veniva esportato in Cina, Pakistan, Tagikistan o venduto nei mercati di Kabul. Nel 2016, il profitto dall’estrazione mineraria dei talebani è stato di $ 35 milioni, nel 2020 – già $ 464 milioni.

I talebani hanno ricevuto sostegno anche dall’estero. Secondo uno studio condotto nei mesi scorsi dal sito Conversation, la più fantastica fonte di reddito per i talebani 2.0 è stata l’aiuto finanziario che gli Usa hanno inviato a Kabul. Un tempo, il Washington Post ha pubblicato un’analisi di 3.000 contratti del Pentagono per un valore di 106 miliardi di dollari. È stato riscontrato che circa il 40% di tale importo è finito nelle tasche di “ribelli, organizzazioni criminali e funzionari afgani corrotti” . Cioè, i talebani sono stati finanziati dagli stessi americani!

Come dice Franco Fracassi nel video, è molto probabile che il commercio continuerà come prima. Con la sola differenza che sarà gestito dai talebani. Ma i destinatari e gli intermediari saranno sempre gli stessi.

@vietatoparlare


nota a margine

All’origine esiste una corruzione morale che è mondiale. Ed i fatti della cronaca quotidiana ce lo dimostrano. Quindi guardare dappertutto per ritrovare il minimo comun denominatore , nel bene e nel male. Ciò che distrugge e ciò che costruisce la vita degli uomini. Questa educazione su di se è ciò che ci strappa dal nulla. Perché può avvenire il miracolo ma il riconoscimento è ciò che alla maggior parte di noi , è richiesto. Per alcuni molto semplicemente, per altri con un cammino più lungo e dissestato.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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