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Economia divertente: il tetto al prezzo del gas

I ministri delle finanze del G7 riuniti per tre giorni nelle alpi bavaresi, hanno confermano i piani per l’attuazione di un massimale sui prezzi del gas russo. Per farlo intendono imporre restrizioni all’assicurazione e oneri di spedizione.

Reuters riferisce che il presidente della Commissione europea (CE), Ursula von der Leyen, ha dichiarato che è giunto il momento di introdurre un tetto ai prezzi del gas russo fornito ai paesi dell’UE. Quindi in Germania (ove si trova attualmente) ha rilasciato una corrispondente dichiarazione ai giornalisti.

“Credo fermamente che ora sia il momento di imporre un tetto massimo di prezzo al gasdotto russo fornito all’Europa”, ha affermato Leyen.

È fattibile il piano europeo? La risposta è no.

G7 in Baviera

Per capire come sia illogico la misura che la UE intende imporre alla Russia, credo che sia molto esplicativo l’esempio fatto da Javier Blas (Bloomberg) che descrive esaurientemente la disconnessione con la realtà dei nostri vertici politici:

“Io e i miei amici abbiamo deciso di imporre un tetto massimo alla birra del nostro pub locale. Tenete presente che, in realtà, non abbiamo intenzione di bere birra lì. Il proprietario del pub dice che non venderà birra a nessuno che pretenda di applicare il tetto massimo, quindi altri clienti, che bevono molto in quel pub, dicono che non aderiranno all’iniziativa. Abbiamo vinto”. (Javier Blas, Bloomberg)

E’ DRAGHI che ha sollevato la questione dell’introduzione di un tetto massimo di prezzo per il gas russo

Risposta della Russia

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha affermato che “semplicemente non ci sarebbe gas russo” eventualità che l’Europa imponesse un tetto di prezzo.

Semplicemente non ci sarà gas russo in Europa“, ha detto Medvedev, …. ma era così difficile prevedere una risposta di questo genere?

E’ semplice: “Se i paesi del gruppo G7 introducessero un tetto massimo di prezzo per i tipi di petrolio russi, il carburante andrebbe a quei paesi che non aderiranno a tali restrizioni” ha detto a Ria Novosti l’addetto stampa del presidente della Russia Dmitry Peskov.

Secondo il portavoce del Cremlino, la decisione, se adottata, comporterà una significativa destabilizzazione del mercato, la Russia non accetterà di interagire con chi vuole ricevere materie prime a prezzi non di mercato.

Mi sembra una cosa ovvia questa reazione, ma come è possibile che i vertici della UE non l’avessero preventivata, era così ovvia…

A questo punto non capisco se i leader del G7 siano affetti da mania di grandezza, oppure se sottovalutino la sanità mentale dell’avversario.

Tutti questi sogni folli di europei e anglosassoni sulla limitazione dei prezzi del petrolio e del gas russi sono utopici.

È curioso che mentre si pensa a tetti sull’importazione del gas russo, i tetti non vengono imposti ai prezzi che vengono decisi dal mercato alla borsa di Amsterdam , nè si sottoscrivono nuovi contratti pluriennali che abbatterebbero i prezzi, mentre si vorrebbe far ricadere tutti gli oneri sulla Russia. Fermo restando che – come noto –  il più grande problema della levitazione dei prezzi è il rifiuto dell’apertura del North Stream 2, ed all’interno dei paesi europei la privatizzazione della distribuzione energetica e dei beni essenziali.

È chiaro che non ci sarà più petrolio e gas a buon mercato e la recessione non farà più scendere i loro prezzi a $ 20. E non solo perché l’OPEC non lo permetterà, ma anche per l’imminente disavanzo totale nel mondo. E nemmeno l’Iran potrà salvare la UE da questa situazione.

Inoltre, per la transizione ‘green’ i giganti del petrolio in Occidente hanno ridotto a zero gli investimenti nell’esplorazione petrolifera. L’industria statunitense dello shale è ferma e non prevede di espandersi, perché cerca solo di ripagare i debiti (accumulatisi nel periodo covid), mentre la situazione dei prezzi è buona.

E tutti questi momenti porteranno al fatto che il petrolio diventerà semplicemente scarso e i prezzi saliranno alle stelle. E l’unico player petrolifero al mondo che non ha tagliato gli investimenti nell’esplorazione di petrolio e gas è la Russia. Poiché questa industria è sotto il controllo statale, la Russia riceverà fondi colossali per migliorare ancor di più la produzione e la propria economia.

VPNews

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Aggiornamento

Il gasdotto North Stream 1 è stato chiuso per problemi di manutenzione: https://comedonchisciotte.org/interruzione-a-tempo-indeterminato-delle-forniture-di-gas-nord-stream-allue-gazprom-russia/

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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