Nello scorso fine settimana si sono svolte le elezioni in Iraq. La gente però è ormai sfiduciata dalla crescente corruzione e la povertà nel paese. Anche i partiti pro iraniani hanno registrato una sensibile flessione. Perciò sarà necessaria una mediazione tra le forze politiche per esprimere una figura autorevolmente condivisa tra le varie forse. per la carica di primo ministro.
BAGHDAD – Un’alleanza di candidati iracheni che rappresentano le milizie sciite sostenute dal vicino Iran ha subito la più grande sconfitta alle elezioni nazionali del Paese, secondo i risultati parziali pubblicati lunedì.
I risultati, pubblicati successivamente online, hanno mostrato anche che la sconfitta del religioso sciita populista iracheno Muqtada al-Sadr che manteneva il maggior numero di seggi in parlamento, guidando diverse delle 18 province irachene, inclusa la capitale Baghdad.
Al-Sadr, un leader anticonformista ricordato per aver guidato un’insurrezione contro le forze statunitensi dopo l’invasione del 2003, nel 2018 aveva aumentato i seggi del suo movimento nel parlamento di 329 membri da 54 a più di 70.
Con il 94% delle schede contate, nessuno dei blocchi politici in competizione sembrava sulla buona strada per ottenere la maggioranza in parlamento e di conseguenza non sarà possibile nominare un primo ministro senza coalizioni. Tuttavia, alla luce dei risultati, il blocco di al-Sadr assumerà comunque un ruolo guida nelle mediazioni potiche per trovare un candidato di compromesso e definire l’agenda politica per i prossimi quattro anni.
Secondo i risultati preliminari, i candidati di Al-Sadr hanno battuto i candidati favoriti dell’Iran dall’Alleanza di Fatah in lotta per la supremazia come prima formazione politica nel paese. L’Alleanza di Fatah, guidata dal leader paramilitare Hadi al-Ameri, è composta da partiti e affiliata alle Forze di mobilitazione popolare, un gruppo ombrello di milizie sciite per lo più filo-iraniane. L’alleanza è salita alla ribalta durante la guerra contro il gruppo estremista sunnita dello Stato islamico. Include alcune delle fazioni più intransigenti sostenute dall’Iran, come la milizia di Asaib Ahl al-Haq.
Lunedì non è stato subito chiaro quanti seggi ha perso Fatah Alliance, rispetto ai 48 ottenuti nel 2018.
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tutto l’articolo in lingua inglese su NPR: https://www.npr.org/2021/10/11/1045092941/iraq-election-results-sadr?t=1634027399761
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