Superficialmente, il mezzo con cui il potere si nasconde è attraverso le storie. Ha bisogno di narrazioni – principalmente su coloro che sembrano potenti – per creare drammi politici e sociali che ci distraggono dal pensare al potere profondo. Ma soprattutto, il potere dipende dall’ideologia. L’ideologia nasconde il potere – in un certo senso, è potere – perché è la fonte dell’invisibilità del potere.
Siamo incoraggiati a credere che i media – nel senso più ampio possibile – abbiano l’autorità da soli di raccontarci queste storie, di promuoverle come ortodossia. È l’obiettivo attraverso il quale ci viene rivelato il mondo. La realtà filtrata attraverso l’obiettivo del potere.
Ho tradotto il seguente post della giornalista francese di Karine Bechet che ha postato sul suo blog Russie Politics, credo che sia molto chiaro e che ci siano evidenze in questo senso, anche perché analizza un articolo del New York Times. Sono commenti e valutazioni giudicabili. Tutti possono fare le proprio personali deduzioni su ciò che ha scritto il NYT e sulla insensatezza delle questioni che pone. Qui non si tratta di colore politico, qui si tratta di una campagna politica monotona molto povera e ripetitiva che mira solo sullo spauracchio per indirizzare la politica in modo che si voti ma che non cambi mai.
@vietatoparlare
[su_divider]
di Karine Bechet – Russie Politics
La politica americana non smette mai di ripetersi, fino all’assurdo, alla noia, all’esasperazione, agli attacchi dettati dagli stati d’animo. I democratici, che non sono riusciti a ottenere l’ Impeachment di Trump e che non riescono a riscrivere la storia della loro sconfitta elettorale, siccome si sentono male in vista delle prossime elezioni presidenziali, accusano la Russia – e Putin personalmente – del loro futuro fallimento.
In effetti, come possiamo rischiare di credere che la loro ideologia mortale non soddisfi la popolazione, che vuole rompere l’impasse socio-economica in cui è stata immersa? Trump ha davvero ottime possibilità, che lo Stato profondo non può accettare. Un pezzo di propaganda degno delle grandi opere di Pravda sul New York Times questa mattina riprende: sono sicuri, la Russia cercherà di eleggere Trump. La prova? Che importanza ha? Ne sono convinti .
I deputati democratici, avvertiti dall’intelligence, annunciano con la mano sul fuoco che la Russia potrebbe destabilizzare le prossime elezioni presidenziali e ovviamente le Primarie dei Democratici. Perché la Russia in generale e Putin in particolare, amano Trump e vogliono che vinca. Lo affermano, ne sono certi, sono pronti a giurarlo. Cosa ti serve di più?
Trump ha accusato a lungo la valutazione della comunità dell’intelligence sulle interferenze della Russia nel 2016 come il lavoro di un’intenzione di cospirazione dello “stato profondo” per minare la validità delle sue elezioni.
Molto semplicemente, alcuni fanno discendere le loro conclusioni dal fatto che sarebbe più facile per la Russia lavorare con Trump anzichè con Sanders, per esempio. Soprattutto perché le relazioni russo-americane sarebbero peggiori sotto Sanders. E secondo i democratici, la Russia si sarebbe allenata a condurre ciber-attacchi per le elezioni statunitensi, specialmente in Georgia.