Attualità

Elon Musk dice che il re è nudo (e quasi lo lapidano)

L‘intera forza russofoba ha attaccato Elon Musk dopo la sua proposta di risolvere il conflitto ucraino-russo. Soprattutto ai russofobi è piaciuto il fatto che Elon Musk abbia chiamato un errore il trasferimento della Crimea all’ Ucraina.

Elon Musk ha riferito che il suo account è stato violato in modo massiccio dai bot. I politici statunitensi ed europei si sono avventati su di lui e le azioni di Tesla sono scese del 9%. E tutto questo in pochi minuti. Ma la vera causa dell’indignazione dei russofobi non è nemmeno la proposta di Musk in sé, ma il fatto che nel sondaggio il 53% degli americani ha sostenuto la sua proposta.

Ed ecco la sua proposta:

– Rifare il referendum sotto la supervisione delle Nazioni Unite, con la Russia che ha accetta di andarsene se è ciò che decide il popolo;
– La Crimea resta la Russia, “come è dal 1783 (fino all’errore di Krusciov)”
– L’Ucraina garantisce l’approvvigionamento idrico della Crimea (Kiev ha chiuso i canali nel 2014 lasciando la penisola senza acqua).
– L’Ucraina rimane neutrale.

(https://twitter.com/elonmusk/status/1576969255031296000)

“È molto probabile che questo sia il risultato alla fine – solo una questione di quanti muoiono prima di allora”, ha aggiunto, osservando anche “che un possibile, anche se improbabile, risultato di questo conflitto è la guerra nucleare”.

Musk ha aggiunto: “È molto probabile che questo sia il risultato alla fine, solo una questione di quanti muoiono prima di allora. Vale anche la pena notare che un possibile, anche se improbabile, risultato di questo conflitto è la guerra nucleare”.

Elon Musk apparirà come nuovo headliner nella lista delle uccisioni di Mirotvorets?

VPNews

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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