Varie fonti, tra cui il quotidiano turco Dayly Sabah riferiscono di una intervista fatta da Erdogan in visita nella provincia turca di Burdur. Nell’occasione egli, riferendosi alla situazione siriana , avrebbe detto che ‘‘la Turchia distruggerà con ogni mezzo la zona controllata dai terroristi nella Siria orientale’‘. E – riaffermando un principio già espresso in precedenza – ha aggiunto: “La soluzione del conflitto siriano è una questione che riguarda gli interessi non solo della Siria, ma anche della Turchia”, perciò Ankara, nelle questioni che riguardano gli interessi della Turchia, è “pronta a fare tutti i passi necessari”.
Il leader turco ha anche sottolineato che , solo i paesi che lavorano a stretto contatto con Ankara avranno successo, mentre gli oppositori della Turchia sono destinati al fallimento. Ha anche aggiunto che “i paesi che sostengono i terroristi minacciano la propria sicurezza”.
Erdogan ha ricordato che gli Stati Uniti hanno trasportato 22-23 mila camion carichi di armi e materiale militare attraverso l’Iraq in Siria e tutte queste armi sono state trasferite ai terroristi:
Washington si rifiuta di vendere armi ad Ankara e allo stesso tempo arma i terroristi gratuitamente. Che tipo di alleanza è questa, che tipo di partnership all’interno della struttura della NATO?
I paesi situati a migliaia di chilometri dalla nostra regione conducono operazioni in Siria con il pretesto della loro sicurezza nazionale. Gli stessi stati si oppongono ai passi di Ankara per neutralizzare i terroristi sul confine turco-siriano, lungo 911 chilometri. Non cederemo a questi argomenti economici .
Il presidente ha quindi richiamato l’attenzione sull’attuazione dell’accordo turco-americano sul distretto siriano di Manbij. “Ankara è in attesa del compimento degli accordi di Manbij. Questa area dovrebbe essere ripulita dai terroristi e la gestione affidata ai residenti locali “, ha detto Erdogan.
Anche precedentemente Erdogan aveva lanciato agli USA le stesse accuse . Precisamente il 21 aprile 2018 aveva detto in un’intervista rilasciata al canale turco NTV:
Non possiamo comprare armi dagli Stati Uniti con i nostri soldi, ma sfortunatamente, gli Stati Uniti e le forze della coalizione danno gratuitamente queste armi, queste munizioni, alle organizzazioni terroristiche – ha detto – quindi da dove viene la minaccia? Viene principalmente dai partner strategici.
In quell’occasione Washington aveva appena approvato la fornitura di armi per un valore di $ 393 milioni ai propri partner curdi. Il mese prima il Pentagono aveva annunciato l’addestramento di 30.000 uomini da inserire in contrapposizione dello stato legittimo siriano nelle zone ad est dell’Eufrate per favorirne il distacco come entità a sé stante.
@vietatoparlare