Attualità

Europa, siamo sorvegliati speciali: Mattarella sui partiti, sceglierà in base all’euro-metro

Ieri,  è apparsa una interessante intervista del Sussidiario a Violante di Federico Ferrau.  L’argomento era la possibilità di un nuovo governo, e gli ingredienti per farlo.

Mi ha colpito in particolare quando Violante ha detto che sarà – ‘derimente’ perché si trovi un accordo – l’atteggiamento e le risposte che Lega e M5S daranno a Mattarella.

[su_panel shadow=”0px 2px 10px #868686″ text_align=”left”]Vale a dire che quando saranno messi sul tavolo del Capo dello Stato i programmi, ” il nodo cruciale sarà il problema dell’Unione Europea. Cosa intenderà fare chi governa, sarà dirimente”.[/su_panel]

Quindi, quel che ci ha detto in soldoni, è che per capire se i due partiti siano ‘degni’ e ‘all’altezza’ di governare bisognerà vedere  i programmi, le soluzioni che prospettano. Sta a dire che  – secondo Violante – il Presidente valuterà se M5S e Lega se nei programmi rispetteranno quando hanno promesso agli elettori che li hanno votati, e se facendolo, non rischino di cambiare qualcosa nello status quo europeo.

In altri termini, il giudizio che il Capo dello stato darà – dice Violante –  non sarà la rispondenza dei programmi stessi ai ” problemi del popolo”, ma il discrimine sarà la propensione europeista che i 2 partiti manifesteranno. Tanto più  essa sarà elevata, tanto più l’euro-metro darà segno verde alla loro legittimità di governare (anche se così il voto espresso dagli italiani andrà di nuovo a tarallucci e vino)..

Ed in tema di vino, in definitiva, tanto più i programmi saranno annacquati, tanto meglio sarà per il garante delle istituzioni. Sta a dire che solo se i partiti più votati d’Italia faranno ammenda davanti all’Europa mettendo da parte alcune loro richieste (che sono le nostre),  Mattarella – garante (per noi?) – darà l’OK.

[su_panel shadow=”0px 2px 10px #868686″ text_align=”left”]Quindi, cosa significa questo criterio? Non importa che il nostro paese lavori con “partner” spudorati, senza integrità e onestà e che si sono dimostrati indegni di fiducia e che in tempi recenti abbiamo assistito agli interventi orchestrali dell’Occidente basati su menzogne ​​evidenti e sfacciate in Serbia, Iraq, Libia, Somalia, Siria, Ucraina, Yemen?[/su_panel]

Sembra proprio di no, che non importa. Ma allora come conciliare il  responso elettorale – chiaramente  anti-sistema  che chiede un nuovo paradigma – con quello che sta per accadere?  Violante dice che fare così sia una scelta ineluttabile. La sua giustificazione è questa:  siccome incombe la globalizzazione (ma non erano stati loro che ce l’hanno imposta?) occorre mettersi ‘insieme’ in qualunque modo, per essere più ‘forti’. Anzi – a suo avviso – bisogna andare verso l’unione politica dell’Europa, cioè occorre che l’Italia cada sempre più nell’irrilevanza politica – senza chiedersi perché e soprattutto per come.

Secondo Violante non esiste un’altra via, perché bisogna far fronte ‘al blocco’,

Se guardiamo al mondo- dice Violante –  vediamo che Usa, Cina, Russia, Turchia, Egitto, India, Indonesia sono tutti soggetti molto forti, autoritari e per ragioni diverse determinanti. Noi possiamo contare soltanto stando nella Ue, altrimenti saremmo spazzati via dai nuovi equilibri di forza internazionali. Dovrebbero capirlo coloro che sostengono la necessità di abbandonar la Ue e l’euro.

Sta a dire che siamo noi  all’angolo; proprio noi che abbiamo contribuito in maniera più forte a creare questa situazione internazionale . Non abbiamo alternative.  In fondo, la libertà concessa è una sola: seguire il paradigma di una stretta cerchia di elite che si sono appropriate del potere decisionale e che ora ci dicono – imponendocelo – che non esiste una terza via. Perchè  tutto il loro operato è buono e perciò irriformabile.

Le risposte di Violante evidentemente non sono coerenti. Altrimenti, come si potrebbe rispondere alla domanda:

Lei è una figura storica della sinistra italiana. Un militante la ferma per strada e le chiede: Violante, che cosa dobbiamo fare adesso? Lei cosa risponderebbe?

in questo modo:

Affrontare e risolvere i problemi del popolo.

Ma poi alla domanda:

Sappiamo che il presidente della Repubblica ha le mani libere. Proprio del tutto?

Violante risponde in questo modo:

Gli unici paletti politici sono dati dal programma. Il capo dello Stato valuterà se c’è omogeneità di programma, oltre che di intenti, tra le forze che si candidano al governo. Per capirci, ci sarà il problema dell’Unione Europea. Cosa intenderà fare chi governa sarà dirimente.

 

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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