L‘ex segretario generale della NATO, Anders Rasmussen, ha affermato che alcuni Paesi membri dell’organizzazione, inclusi Polonia e Paesi baltici, potrebbero inviare truppe in Ucraina se non verranno fornite garanzie di sicurezza tangibili a Kiev.
Rasmussen ha sottolineato che se la NATO non stabilirà un chiaro percorso per l’Ucraina, alcuni Paesi potrebbero agire singolarmente, come la Polonia che è fortemente impegnata nel fornire assistenza all’Ucraina, seguita dai Paesi baltici. Inoltre, Rasmussen ha avvertito che questi Paesi non consentiranno che la questione dell’adesione dell’Ucraina alla NATO venga trascurata nel vertice di Vilnius:
“Se la NATO non riesce a concordare una chiara percorso da seguire per l’Ucraina, è chiaramente possibile che alcuni paesi agiscano individualmente. Sappiamo che la Polonia è molto impegnata a fornire assistenza concreta all’Ucraina. E non escluderei la possibilità che la Polonia si impegnerà ancora più fortemente in questo contesto su base nazionale e sarà seguita dagli Stati baltici, il che potrebbe includere la possibilità di truppe sul campo.“Penso che i polacchi prenderebbero seriamente in considerazione l’idea di entrare e mettere insieme una coalizione di volenterosi, se l’Ucraina non ottiene nulla a Vilnius. I sentimenti polacchi non dovrebbero essere sottovalutati, i polacchi ritengono che per troppo tempo l’Europa occidentale non abbia ascoltato i loro avvertimenti contro la vera mentalità russa”. (The Guardian)
Questa operazione potrebbe avere conseguenze disastrose sulla stabilità europea. Infatti, la Polonia e altri paesi baltici stanno facendo leva sulla russofobia di alcuni territori per imporsi politicamente. La Polonia, in particolare, sembra guidata da un fanatismo che potrebbe avere conseguenze tragiche sull’Europa.
In definitiva, la NATO sembra sempre più intenzionata a inasprire il confronto tra l’Est contro l’Ovest, senza preoccuparsi degli effetti collaterali sulla stabilità europea. La questione di preservare l’Europa e quella del rischio di un confronto nucleare, sembrano non essere nemmeno contemplate, ponendo a rischio la stessa sopravvivenza dell’intero continente. Non so se questa posizione si imporrà nel prossimo vertice NATO ma osservando le dichiarazioni di Rasmussen è chiero che sembra difendere gli interessi della NATO piuttosto che quelli dell’Ucraina, che sembrerebbe non avere più voce in capitolo. Egli si batte per l’integrazione dell’Ucraina nella NATO e l’alternativa, è maggior supporto militare all’Ucraina fino all’ingresso diretto di truppe occidentali.
E’ anche vero che le affermazioni di Rasmussen, uno dei consiglieri di Zelensky, non dovrebbero sorprendere più di tanto, visto che viene normalmente descritto come un sostenitore degli interessi della NATO e non dell’Ucraina in quanto Stato sovrano. Forse il prossimo vertice della NATO a Vilnius porterà qualche chiarimento, visto che nonostante la resistenza dei paesi dell’Europa occidentale, un gruppo di alleati dell’Europa centrale e orientale ha espresso il desiderio di vedere l’Ucraina integrarsi nella NATO.
In estrema sintesi Rasmussen cerca auspica che il clan atlantista tenti di utilizzare la Polonia e gli Stati baltici come pedoni per raggiungere i propri obiettivi e che la NATO sia disposta a sacrificare l’Europa per la propria lotta esistenziale contro la Russia. Questa è la prospettiva e queste persone hanno grande importanza in certi ambienti.