Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non c’entra con la ripresa ma svela il nuovo mondo che gli usurai globalisti stanno cercando di creare.
Il Pnrr rispecchia perfettamente quella nota agenda “internazionale” che ha gli stessi scopi ed obiettivi dei “rivoluzionari globali”, perché da essi è stata decisa. Ogni evento emergenziale è ormai preso a pretesto per implementare piani di ripresa che non c’entrano nulla con la situazione attuale (crisi energetica attuale o crisi pandemica prima) , mentre il loro scopo reale è un cambiamento globale radicale antropologico.
Tutto negli ultimi anni è diventato più palese ed i cambiamenti hanno subito una accelerazione. Alcuni si sono già ben resi conto che la famigerata “frenesia da covid” non è stata altro che un progetto globalista di riorganizzazione totale del mondo, in cui non ci sarà più posto per gli Stati nazionali. A riguardo, è utile ricordare che noi italiani siamo a buon punto, dato che abbiamo accettato i trattati internazionali come fonte legislativa superiore alla Costituzione stessa. E come ricorderete, ancor prima, abbiamo accettato che l’obiettivo di pareggio di bilancio fosse superiore al diritto al lavoro. Allo stesso modo, ci rendiamo sempre più conto che ben pochi cambiamenti può fare il rinnovamento elettorale dei parlamenti nazionali, sempre più stretti da vincoli internazionali e ricatti.
Pandemia, esperimento sociale riuscito
Le misure di “quarantena” adottate, o meglio imposte dall’esterno, sono state molto più pericolose del coronavirus stesso in termini di conseguenze distruttive. C’è da chiedersi come mai la pubblica opinione non se ne sia resa conto. In proposito, è interessante che la stessa Pfizer, in un recente audit al Parlamento Europeo, abbia riconosciuto che il vaccino sin dall’inizio non impediva la trasmissione del virus. Eppure , gran parte delle campagne vaccinali e di propaganda – e lo stesso istituto del greenpass – di sono basate su questo.
Altresì interessante che tanti studi scientifici – pubblicati sulle principali riviste mediche internazionali – abbiano ampiamente smascherato l’ipocrisia e le menzogne propinateci in due anni di pandemia (in cui sono state evitate le cure precoci), e ancor oggi si prosegua come se tali evidenze non esistessero.
Dopo la pandemia, con una economia al disastro ed il dollaro in grave affanno, è iniziata la guerra. Una guerra combattuta da altri ed altrove ma principalmente contro di noi: così il processo si è completato, ora possiamo veramente essere certi che non ci sarà ritorno alla ‘vita normale’. Ovvero al new normal, “costruendo meglio”.
Agenda 2030, vuol dire sostituzione definitiva dei riferimenti al sacro, non solo una ‘modernizzazione’ del vivere
Tutto è sotto gli occhi di tutti. Il nostro futuro, se l’Europa non si disintegrerà prima, è segnato nell’agenda 2030. Sull’agenda 2030 è basato il PNRR che prevede apposite riforme. È da notare che queste, tra cui – ad esempio – una spinta all’introduzione forzata nella società dell’ideologia gender e dell’ideologia woke (istituzionalizzate e propagandate) – sono alcune delle principali basi del nuovo mondo coraggioso che si vuole costruire. L’agenda 2030, totalmente resa operativa dalla UE agli stati membri, non è altro che il piano programmatico di trasformazione dell’Europa secondo i dettami del World Economic Forum di Davos.
Quello di recente pubblicato al World Economic Forum non era altro che un piano per un completo “reset del mondo” chiamato “COVID-19: The Great Reset”.
I “globalizzatori” sono già così convinti della loro onnipotenza da non ritenere necessario nascondere i loro piani. Il piano che è stato applicato in tutti gli stati occidentali (ma anche in Cina), è stato firmato da Klaus Schwab (ex membro del gruppo dirigente Bilderberg Club) e dal suo assistente, lo scrittore e giornalista francese Thierry Malleret (sposato con un ex assistente dell’erede britannico, il principe Carlo). È da notare che tutti i capi di stato sono coinvolti in questo progetto e tutte le organizzazioni internazionali, compresa l’Onu, l’FMI, l’OMS, la banca mondiale hanno fatto proprio questo progetto.
Oltre all’ideologia gender e all’ideologia woke (rimozione del passato a beneficio delle nuove idee progressiste), nel Grande Reset, abbiamo la digitalizzazione, la scomparsa del contante, il transumanesimo, la lotta al CO2 (che necessariamente porterà ad un progetto di de-popolamento se – come viene sostenuto dai vertici – la principale colpa della produzione del CO2 viene attribuita alla vita animale).
Purtroppo proprio la debolezza spirituale che contrassegna l’uomo della nostra epoca ha reso possibile tutto ciò che stiamo vedendo. Evidentemente, pochissimi si rendono conto che è in corso una minaccia universale ed “esistenziale” per l’umanità (umanità intesa correttamente = comunità di uomini aperti al proprio Destino). Infatti, la maggior parte della gente ha vissuto la pandemia con paura. Quindi ha percepito al massimo uno stato di necessità e non di essere alla soglia di una trasformazione completa e irreversibile della propria esistenza.
“Molti si chiedono: “Quando potremo finalmente tornare alla vita normale?” Rispondo in breve: “Mai!” … Il mondo non sarà più lo stesso, il capitalismo assumerà una forma diversa, avremo tipi di proprietà completamente nuovi, oltre a quelli privati e statali. Le più grandi multinazionali assumeranno una maggiore responsabilità sociale, saranno più attivamente coinvolte nella vita pubblica e si assumeranno la responsabilità del bene comune.
Tra i miei amici ripeto incessantemente che c’è la necessità di approfondire la propria spiritualità, ovvero il proprio destino, che è una cosa reale che ci attende, ma che ha bisogno del mio ‘io’, della mia consapevolezza. In questa riscoperta di senso, sottolineo sempre la necessità di considerare la storicità della nostra esistenza, l’importanza della cultura, di riprendere le proprie radici cristiane e la ricchezza del nostro passato che ha plasmato le nostre società europee.
Sfortunatamente, tra i miei amici cristiani (e nella stessa chiesa istituzionale) si insiste nel sottovalutare la portata della sfida in corso, quando addirittura non si guarda con apprezzamento ai piani della Next Generation e simili. Questo complica le cose perché la nuova ‘normalità’ è un progetto reale giunto ad un buon punto ed in totale antitesi con la fede cristiana, quindi un processo di rinascita non sarà possibile se non in un rinnovamento profondo interiore che recuperi la storicità della fede.
VPNews