False flag a Manchester ?

DI PETER KOENIG

informationclearinghouse.info

Governi che permettono l’uccisione dei propri cittadini per fini politici sono ormai cosa comune. I media stanno diventando sempre più audaci nel dipingere certi eventi come “terrorismo”, e il pubblico continua ad abboccare.

Le elezioni britanniche sono previste per l’8 giugno 2017.

Alla fine del concerto della cantante pop americana Ariana Grande a Manchester, un’enorme esplosione ‘controllata’ ha ucciso almeno 22 persone e feritone 59, come riportato dai media britannici. Molti di loro erano bambini e adolescenti, come lo era la maggior parte della folla.

L’artista è rimasta illesa. Nella sala da concerto, che ha 21.000 posti, dopo l’esplosione si è diffuso il panico. Non è chiaro se anche la fuga precipitosa ha causato morti.

Poche ore dopo l’avvenimento, la polizia e le autorità britanniche hanno sùbito parlato di atto terroristico.

Martedì mattina, il governo ha detto che l’IS ha rivendicato l’esplosione. Secondo il Chief Constable della polizia di Manchester, Ian Hopkins, gli investigatori ritengono che l’attacco sia stato condotto da un attentatore isolato che “trasportava” un dispositivo fatto in casa (e che è morto ucciso nell’esplosione).

L’agenzia di propaganda dell’IS, Amak, sembra abbia pubblicato la rivendicazione del gruppo terroristico. Qualche autorità indipendente ha verifcato la veridicità di questa cosa?

I funzionari americani (non si capisce perché loro) hanno identificato il responsibile in Salman Abedi, 22 anni, cittadino britannico nato nel Regno Unito. Lui avrebbe detonato l’improvvisato esplosivo.

Un altro sospetto di 23 anni è stato arrestato nel sud di Manchester. Ma finora il capo della polizia ha rifiutato di parlare dei sospettati con i media.

Theresa May ha alzato il livello d’allerta al grado più alto, da “grave” a “critico”, dicendo che altri attacchi potrebbero seguire. Ha inoltre invitato la polizia ad indagare se il ragazzo abbia fatto tutto da solo o era membro di un più ampio gruppo terroristico.

Questo è il secondo peggior attentato nel Regno Unito dopo i 56 morti dei fatti di Londra del 7 luglio 2005.

Sia la May che il suo avversario, il laburista Corbyn, hanno espresso il proprio profondo dolore alle famiglie delle vittime. Le campagne elettorali sono momentaneamente ferme.

Sadiq Khan, sindaco di Londra, ha dichiarato: “ci saranno agenti di polizia aggiuntivi sulle strade di Londra nei prossimi giorni, compresi altri ufficiali armati. Vedrete anche personale militare – sono lì per per la nostra sicurezza e per custodire siti chiave”.

Il capo dell’antiterrorismo presso la polizia metropolitana, Mark Rowley, ha detto che “c’è stato un arresto e attualmente ci sono ricerche in corso. Tuttavia, non siamo ancora certi se vi fosse un gruppo più ampio coinvolto nell’attacco; a 24 ore dall’accaduto abbiamo una serie di piste che stiamo seguendo”.

Tutto ciò indica una rapida militarizzazione del Regno Unito, simile a quella francese. Quale sarà il prossimo paese dell’UE?

Perché lo Stato Islamico dovrebbe uccidere bambini in Inghilterra, quando sanno esattamente che ciò provocherebbe un’ulteriore aggressione militare NATO-UE-USA contro di sé? E perché in Inghilterra, poco prima delle elezioni? Non sanno che danno voti al candidato che promette una maggiore discriminazione verso i musulmani?

È ovvio che lo sanno. Daesh, Al-Qaeda e compagnia combattono proxy-wars in Medio Oriente per conto dell’Occidente, sono una sua creazione. Noi, il popolo, dovremmo svegliarci e vedere tali attacchi per quel che sono – false flag, per farci accettare una graduale militarizzazione.

Anche l’instaurazione di una legge marziale non è fantascienza. Hollande voleva metterla in Costituzione dopo Hebdo Charlie (altra false flag), finora senza successo (vedere QUI)

Ciò dà al deep state europeo, cioè Bruxelles, la legittimità di bloccare e, se necessario, reprimere violentemente le proteste nelle città europee. Possono anche aumentare il dominio finanziario neoliberale delle economie occidentali, imporre austerità, privatizzare servizi pubblici, sistemi educativi ed assistenza sanitaria, tagliare pensioni. In pratica, imporre un’economia fascista. Ci siamo quasi, guardate la Grecia.

Come al solito, la domanda è “cui prodest?” – A prima vista sembra che l’atto possa beneficiare il partito conservatore della May, che vuole arginare l’immigrazione per tenere fuori i terroristi. Le elezioni-lampo decise dal Primo Ministro sono previste per l’8 giugno, a soli 17 giorni dall’attacco: c’è tempo per una propaganda pro-conservatrice ed anti-laburista.

Da notare che Corbyn ha recentemente guadagnato consensi nei sondaggi. L’evento di Manchester potrebbe rilanciare Theresa May (come se i laburisti fossero contrari alla “sicurezza” – questa è la falsità implicita delle presstitute).

Anche le recenti elezioni francesi sono state precedute da un attacco terroristico. Pochi giorni prima del primo turno delle elezioni, un uomo ha aperto il fuoco su un’auto della polizia sugli Champs Élysées, uccidendo un poliziotto e ferendone due. Il soggetto è stato subito fatto fuori, così come il testimone principale. Fine delle indagini.

L’incidente probabilmente ha contribuito a spingere Macron e la Le Pen al secondo turno. Questo è quel che le mani oscure del “sistema” volevano: si è messo un ex banchiere Rothschild pro-militarizzazione contro una sovranista, con la conseguente larga vittoria del primo.

Vedremo nel corso di quest’anno se serviranno altri morti per far rieleggere la Merkel.

Peter KoenigFonte: www.informationclearinghouse.inf
Link: http://www.informationclearinghouse.info/47129.htm
2505.2017

Traduzione per www,comedonchisciotte.org a cura di HMG

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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