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Fauci afferma che il test COVID è impreciso e genera molti falsi positivi

Tony Fauci ( direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, esperto globale di malattie infettive e uomo guida nell’affrontare la pandemia COVID negli USA), ha affermato che il test PCR COVID è inutile e fuorviante quando viene eseguito per un numero di cicli pari a “35 cicli o superiore”. Ciò vuol dire che un risultato positivo, indicante un’infezione, non può essere accettato o creduto.

Qui,è possibile ascoltare un estratto dalla citazione chiave di Fauci (a partire da circa 4 minuti [1]), che dice

[su_quote]”… Se ottieni [esegui il test a] una soglia del ciclo di 35 o più … le possibilità che sia sicuro della replica [ovvero che sia accurata] sono minuscole … non puoi quasi mai coltivare il virus [rilevare un vero risultato positivo] dalla soglia del 37° ciclo … anche dal 36°… “[/su_quote]

Il test PCR – ove PCR sta per “reazione a catena della polimerasi (PCR)”,  si basa su più cicli di amplificazione che sono necessari a produrre una quantità rilevabile di patogeni (fonte news coronavirus).

Ecco da FOCUS SCIENZA un testo molto esplicativo :

[su_quote]Il test standard per il covid, quello effettuato con i classici “tamponi”, rintraccia la presenza del coronavirus SARS-CoV-2 grazie a una tecnica di biologia molecolare chiamata RT-PCR (reazione acatena della polimerasi inversa). Se il virus è presente, il suo codice genetico viene estratto e copiato più volte in una serie di cicli successivi che lo rendono visibile. Il valore di CT è il numero di cicli necessari a “far saltare all’occhio” l’RNA virale; una volta individuato il patogeno, la macchina si ferma. Se il paziente ospita grandi quantità di virus, questo numero è molto basso perché non servono molti cicli. Se invece dopo 37-40 cicli non è stato ancora registrato alcun segnale, allora il test è negativo.

Quindi per avere un responso veritiero, come dice un articolo su Science, il valore di CT dovrebbe accompagnare un eventuale referto di positività. I medici potrebbero usare questo parametro per individuare i pazienti più a rischio e avere un quadro della loro capacità di contagio.[/su_quote]

Ma questo comunemente non viene fatto.

Quindi il test rivelerà ogni sorta di materiale irrilevante che verrà erroneamente interpretato come rilevante, senza un parametro che possa discriminare i vari risultati.

In altri termini, si ottengono positivi ma in realtà sono falsi positivi.

In Italia il ciclo il amplificazione è superiore a 35

Negli USA la FDA, che autorizza il test per uso pubblico, raccomanda che il test dovrebbe essere eseguito fino a 40 cicli. Non 35. In entrambi i casi si rivelano anche falsi positivi. C’è il documento ufficiale che lo dice a disposizione di tutti [2] . Naturalmente, molti laboratori che eseguono test che leggono questa linea guida interpretandola nel senso che per vedere se un paziente è positivo, devono eseguire il test fino a 40 cicli, perchè questo è il consiglio ufficiale.

In Germania il ciclo di amplificazione massimo è 25. Significa che cerca chi può contagiare.  I positivi sono solo 7 mila. Con 40 cicli di amplificazione si trovano 20 mila positivi. Con 45 cicli di amplificazione, i positivi sono 30 mila. DNA viene amplificato dalla PCR, più è probabile trovare virus, non solo quello del Covid-19, ma qualsiasi virus. Che sia raffreddore o un influenza il tampone risulterà positivo. Anzi, con più di 30 cicli è facile rilevare residui di virus morti ormai da tempo. (da Elzeviro)

Il sito Elzeviro riporta il dato in negativo, ovvero come un demerito della Germania e merito nostro, ma non è così, ” una ricerca pubblicata su Clinical Infectious Diseases, alcuni scienziati guidati da Bernard La Scola, esperto di malattie infettive presso IHU-Méditerranée Infection, hanno esaminato 3.790 campioni positivi con valori CT noti al fine di vedere se contenevano virus vitali. È emerso che il 70% dei campioni con valori CT di 25 o inferiori avrebbero potuto replicarsi, rispetto a meno del 3% dei casi con valori CT superiori a 35″ (fonte Lb magazine).

Quindi questo dato viene ripetuto da più fonti, ecco il clinico francese Leopold Ducer i test in Germania e in Austria sono mediamente moltiplicati 25 volte mentre altrove lo sono 40 o 45 volte trovando dunque molti più contagi:

Se aggiungiamo a queste evidenze sui test PCR anche che generalmente non vengono indicate le età dei deceduti e dei contagiati con sintomi e quelli senza sintomi, il quadro che ne viene fuori è desolante.

In conclusione, negli USA, tutti i laboratori che seguono le linee guida della FDA partecipano consapevolmente o inconsapevolmente a frodi. Frodi inconsapevoli o consapevoli.

Naturalmente c’è anche un dato politico: i dati covid hanno ridotto enormemente la popolarità di Trump.

La domanda è ovviamente ‘cui prodest’?

Per l’Italia il giudizio ovviamente è analogo ma lo evito, visto la contrazione della libertà di espressione a cui siamo sottoposti, sempre con maggiore incisività.

Quindi il numero totale di casi COVID in America, basato sul test, è una grossolana falsità.

A milioni di americani viene detto che sono stati infettati dal virus sulla base di risultati falsi positivi.

Il numero totale dei blocchi e altre misure restrittive si basano su questi numeri di casi fraudolenti.

FONTI:

[1] https://youtu.be/a_Vy6fgaBPE?t=260

[2] https://www.fda.gov/media/134922/download

“CDC 2019-Novel Coronavirus (2019-nCoV) Real-Time RT-PCR Diagnostic Panel For Emergency Use Only.” Vedere pagina 35. Questo documento è contrassegnato come “In vigore dal 13/07/20”. Ciò significa che, anche se si fa riferimento al virus con il suo vecchio nome, il documento è ancora pertinente a partire da luglio 2020. “Solo per uso di emergenza” si riferisce al fatto che la FDA ha certificato il test PCR in una categoria tradizionale chiamata ” Autorizzazione per l’uso di emergenza. “

[su_quote]FDA: “… un campione è considerato positivo per 2019-nCoV [virus] se tutte le curve di crescita della soglia del ciclo 2019-nCoV (N1, N2) superano la linea della soglia entro 40,00 cicli (<40,00 Ct).”[/su_quote]

[3] nytimes.com/2020/08/29/health/coronavirus-testing.html “I tuo test covid è positivo ma non dovrebbe esserlo”.

[4]: Prof. Stephen Bustin, una delle autorità mondiali di PCR., – da  RT-qPCR Testing of SARS-CoV-2: A Primer, Int. J. Mol. Sci. 2020, 21, 3004; doi:10.3390/ijms21083004, p. 1) – cit. : “…the most widely used method is quantitative fluorescence-based reverse transcription polymerase chain reaction (RT-qPCR). Despite its ubiquity, there is a significant amount of uncertainty about how this test works, potential throughput and reliability.”
“…il metodo più utilizzato è la Reazione a catena delle polimerasi quantitativa a trascrizione inversa basata sulla fluorescenza (RT-qPCR). Nonostante la sua ubiquità, c’è un significativo livello di incertezza su come funziona questo test, sulla sua potenziale produzione e affidabilità.“

[5]: dr. Remuzzi del San Raffaele, su Scienza in rete, 22 Giugno 2020  nell’articolo di Luca Carra, Debolmente positivi: realtà o illusione?, dice: ““Remuzzi riferisce che la positività nei tamponi dello studio del Mario Negri emergeva solo dopo 34-38 cicli di amplificazione. Ma più si amplifica, più il segnale si fa debole e incerto, facendo pensare a tracce di Rna virale ormai residuali e inattive. Niente infezione, insomma.”.

[6]: il Sole 24 ore “Studi accurati sulla correlazione tra carica virale e vitalità del Covid-19 hanno permesso di comprendere che sotto le 10mila copie di Rna, corrispondenti a 34-36 cicli non c’è essenzialmente rischio di contagio, ma in assenza di informazioni specifiche sulla carica virale un soggetto positivo rischia di essere mantenuto in isolamento per settimane inutilmente. Per converso, un soggetto con cariche virali di milioni di copie di Rna…”

[7]: governatore Zaia al 27 agosto 2020: «In Italia si decide che un paziente in ospedale positivo diventa paziente Covid, poi magari è lì per altre patologie […] Il timbro di fabbrica te lo dà la positività. Se nell’evoluzione della sua malattia ha negativizzazione, resta comunque un paziente Covid per le statistiche, quindi se perde la vita andrà nella contabilità del paziente Covid che ha perso la vita. È un assurdo, ma oggi si ragiona così.» (FONTE)

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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