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Filo-turchi e esercito turco attaccano nelle vicinanze dei posti di osservazione russi

L’esercito russo era entrato nella zona di combattimento della Turchia e delle SDF dopo che nel 2019, Russia e Turchia tennero colloqui e le truppe turche – di conseguenza – interruppero l’operazione “Fonte di pace” nel nord della Siria. Di recente, la situazione si è però di nuovo riscaldata, ci sono stati scontri.
L’altro giorno, sullo sfondo delle battaglie in corso e delle provocazioni delle bande filo-turche, si sono tenuti negoziati trilaterali tra le forze armate di Russia, Siria e Turchia per stabilizzare la situazione e prevenire un nuovo grande spargimento di sangue.

Secondo gli accordi, nella regione di Ain-Issa oggi ci sono 3 posti di osservazione, dove prestano servizio i militari delle Forze armate RF e dell’esercito siriano (SAA).

A novembre-dicembre, le truppe turche ei loro militanti hanno effettuato una serie di attacchi ai villaggi di Mealik e Saeda ad Ain Issa.

Uno dei più grandi attacchi è stato respinto dalle unità SDF e i loro nemici hanno subito perdite significative. Secondo i curdi, 18 militanti filo-turchi sono stati uccisi.
Con la mediazione dell’esercito russo, i militari turchi sono stati in grado di evacuare i corpi delle vittime nei pressi del villaggio di Mealik.


L’ATTACCO TURCO AD AIN ISSA È FALLITO, MA HA MESSO PIÙ PRESSIONE SULLE SDF

fonte: Southfront

L’ attacco guidato dai turchi alla città di Ain Issa, iniziato presto il 18 dicembre, è giunto al termine. L’esercito nazionale siriano (SNA) non è riuscito a ottenere alcun guadagno a causa della feroce resistenza delle forze democratiche siriane (SDF).

La mattina del 19 dicembre, tutti gli scontri intorno ad Ain Issa, nella campagna settentrionale di Raqqa, si sono conclusi. Le forze turche non hanno bombardato la città e le sue periferie nelle ultime ore.

L’attacco ha causato la morte di almeno nove militanti dell’SNA. Anche SDF ha  subito perdite.

Mentre le forze turche non sono riuscite a cacciare le SDF da Ain Issa e dalla sua periferia, l’attacco ha esercitato una grande pressione sul gruppo guidato dai curdi.

Rapporti recenti hanno rivelato che la Russia sta facendo pressioni sulle SDF per consegnare Ain Issa e altre parti al nord di Raqqa alle forze governative siriane. Il gruppo è stato avvertito di un piano turco per occupare la regione ma finora ha rifiutato di cedere il controllo della località].

Le SDF ha concordato di stabilire tre posti di osservazione congiunti con le forze governative intorno ad Ain Issa a seguito della pressione della Russia. Tuttavia, ha rifiutato di cedere la posizione.

L’ultimo attacco guidato dalla Turchia probabilmente spingerà le SDF a soddisfare le richieste della Russia, che hanno lo scopo di proteggere Ain Issa ei suoi residenti. Le forze turche sembrano prepararsi a lanciare un secondo attacco, non solo nel nord di Raqqa ma anche nel nord di al-Hasakah.

Qualsiasi nuova operazione turca nel nord-est della Siria minaccerà la già fragile situazione umanitaria nella regione.

fonti: https://southfront.org/


Aggiornamento

Entrambe le parti del conflitto si sono accusate a vicenda di escalation. Secondo i rappresentanti delle forze filo-turche, i curdi hanno cercato di infiltrarsi nelle loro retrovie per effettuare un sabotaggio. Quelli, a loro volta, negano le accuse e dichiarano un attacco a sorpresa da parte del nemico. I curdi accusano anche le forze armate turche di fornire supporto di artiglieria ai militanti sotto il loro controllo. Al momento si conoscono una decina di morti da entrambe le parti. Il campo profughi di Ain Issa è stato bombardato.
Alla tensione si aggiunge anche il fatto che le ostilità si stanno svolgendo pericolosamente in prossimità dei posti di osservazione russi schierati nella zona non molto tempo fa. Lo scorso ottobre, un colpo accidentale è stato colpito sulla collina Tel Mushtanur, ferendo americani e soldati francesi.
È stato anche riferito che militanti filo-turchi hanno scoperto tunnel curdi vicino alla strada M-4. Nell’agosto 2019, su richiesta della Turchia, gli Stati Uniti hanno costretto i curdi a distruggere parte dei loro sotterranei.

Da parte sua l’esercito turco ha detto alle forze russe che è riuscito a convincere le milizie filo-turche del gruppo  “Ahrar Al-Sharqiyaa non attaccare.

Le forze armate turche dicono di non controllare la situazione; tutti i tentativi di ritirare i militanti dalla linea di contatto con i curdi non avrebbero avuto successo. Perciò la Russia ha inviato una protesta ufficiale dalla parte turca, chiedendo un’indagine urgente e il ritiro delle forze filo-turche dalla linea di contatto. Fonti turche affermano che i militanti avrebbero disobbedito agli ordini.

Intanto, per controllare la direzione e le coordinate degli attacchi i russi hanno posizionato radar di tracciamento di controbatteria in una postazione congiunta con l’esercito siriano (vedi qui).

@vietatoparlare

 

 

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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