Era APRILE 2020 quando si cominciò a parlare di polveri sottili come causa dell’aumento di contagi.. in tv mai accennato.
A GENNAIO 2021 lo ribadiscono. Studi in tutto il mondo lo confermano.
“..sono numerosi ormai gli studi che rilevano una maggiore gravità dei casi di Covid-19 nelle zone maggiormente inquinate. In particolare, uno condotto all’Università di Cambridge, da un team guidato da un giovane ricercatore italiano, Marco Travaglio, ha esaminato il territorio inglese, verificando una maggiore incidenza del coronavirus in quelle aree in cui sono più alte le concentrazioni di alcuni agenti inquinanti, come il biossido di azoto e ossido di azoto.”
“La correlazione c’è: il numero maggiore di vittime è nelle Midlands e a Londra, dove ci sono alte concentrazioni di biossido di azoto. Questi inquinanti sono causati soprattutto dal traffico veicolare, dalle industrie, dai combustibili fossili”
“si aggiunge alle crescenti prove del Nord Italia e degli Usa che alti livelli di inquinamento atmosferico sono collegati a casi più mortali di Covid-19”
“L’Università di Aarhus, in Danimarca, ha realizzato una ricerca per comprendere come mai il tasso di letalità nel nord Italia sia al 12 per cento, mentre nel sud sia sotto il 5…“
“Sul sito della School of Pubblic Health di Harvard si parla di un terzo studio che ha esaminato 3.080 contee degli Stati Uniti. «Le persone con Covid-19 che vivono in regioni statunitensi con alti livelli di inquinamento atmosferico hanno più probabilità di morire rispetto a quelle che abitano in aree meno inquinate». Lo studio, in particolare, ha preso in considerazione le Pm 25, vale a dire le micro particelle ancora più insidiose delle Pm 10.
Il particolato atmosferico, secondo le considerazioni contenute nel documento, può fungere da vettore di TRASPORTO PER I VIRUS..”
Financial Times:
https://www.google.it/amp/s/amp.ft.com/content/21f4ff6f-57ac-43cc-ae5b-602a127553de
“Tracce di coronavirus SARS-COV-2 sono state rinvenute in diversi campioni di polveri sottili PM10. Lo annuncia il professor Alessandro Miani, presidente della Sima (Società Italiana di Medicina Ambientale). Si confermerebbe così l’ipotesi che il particolato atmosferico sia un vettore per la pandemia che sta sconvolgendo il Pianeta.”
“Aveva però attirato l’attenzione dell’OMS e della Commissione Europea, che aveva istituito una task force di approfondimento. Del gruppo è stato chiamato a far parte lo stesso Setti.”
“Possiamo confermare di aver ragionevolmente dimostrato la presenza di RNA virale del SARS-CoV-2 sul particolato atmosferico» sostiene Setti.
«Questa prima prova apre la possibilità di testare il particolato per rilevare precocemente la ricomparsa del coronavirus e adottare adeguate misure preventive prima dell’inizio di una nuova epidemia» aggiunge il professor Miani.”
Il Fatto Quotidiano (https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/01/09/covid-lo-studio-italiano-sono-le-polveri-sottili-e-non-linquinamento-in-generale-a-influire-su-contagi-e-mortalita/6059791/)
Covid, lo studio italiano: “Sono le polveri sottili e non l’inquinamento in generale a influire su contagi e mortalità”
La proteina che protegge l’organismo dai danni delle polveri sottili (precisamente il PM2.5) è la stessa che favorisce l’azione dannosa…