Il “nuovo che avanza” sembra risucchiare tutto in un grigiore inespressivo. Racconta un mio amico dal suo account facebook sulla cattedrale Notre Dame di Parigi:
Oltre al gravissimo danno alla “nostra” Cattedrale, noi cristiani siamo stati anche raggirati e presi in giro.
Ecco cosa mi raccontano amici francesi.
Una settimana dopo l’incendio, France Inter, una delle maggiori e più importanti radio pubbliche francesi, trasmetteva una canzoncina di un cantante chiamato Frédéric Promet riguardo quello l’incendio di Notre-Dame. Ecco le sue parole, e non cito tutto il testo:
“È finito il tempo della cattedrale.
E questo poteva significare
anche la fine dei preti!”
“Un fatto di cronaca certamente molto molto caldo
che mostra che tra i cattolici
non è solo pedofilia.
Il fuoco nel c*** è anche quello fuoco”.
Poi questo Frédéric Promet si diverte cantando “noi gemiamo per un mucchio di sassi” … “perché Dio, se è gentile, ha lasciato che questo (fuoco) divampasse” … lamenta “questa isteria su larga scala” … e termina la sua provocazione con un “Non ne posso più di questa cattedrale!”
Tutto questo davanti ad un pubblico di esilaranti giornalisti, ma questo sicuramente non ti stupisce!
Qui non si tratta di umorismo! Si tratta di “Cristianofobia”, più specificamente di un affronto violento al sentire cristiano.
Il nostro reagire sarà quello di continuare quello che abbiamo intrapreso la settimana scorsa, aiutando a salvare Notre-Dame. Ti ricordo in poche parole quello che c’è in ballo di molto grave.
Come sai, la Cattedrale Notre-Dame di Parigi è patrimonio di tutti noi, è simbolo di quella civiltà cristiana che ci ha reso quello che siamo oggi.
La straordinaria guglia di Viollet-le-Duc purtroppo è crollata, ma le torri e l’edificio della cattedrale nel suo insieme hanno retto al fuoco.
Saranno comunque necessari lavori importanti e molto costosi. I fondi per questi lavori sono già stati promessi da un gran numero di francesi.
Ma – e qui è il problema – ci sono quelli che vogliono approfittare di questa ricostruzione per distruggere una seconda volta Notre Dame.
Dopo l’incendio che ha distrutto la guglia e il tetto della cattedrale di Parigi, il Presidente francese Emmanuel Macron ha espresso l’idea di ricostruire in fretta la cattedrale secondo i canoni dell’arte cosiddetta contemporanea.
Inoltre, alcuni architetti che di cristiano hanno poco o nulla, pensano di reinterpretare quella guglia straordinaria che ha destato l’ammirazione del mondo, immaginando “per esempio, un buco con una specie di guglia al contrario”. Altri pensano a un tetto di vetro quale “spazio laico trasparente”.
E così Notre-Dame rischia una seconda devastazione. E ben peggiore della prima!
[su_panel]Purtroppo è tutto vero: il Primo Ministro Edouard Philippe ha ufficialmente annunciato che spera “in una nuova guglia adattata alle tecniche e alle sfide della nostra era!”. Per la ricostruzione delle coperture e della guglia di Notre Dame sarà bandito un concorso internazionale in cui saranno invitati a partecipare i maggiori architetti modernisti! (vedi qui). Dello stesso avviso sono anche alcuni ecclesiastici di Parigi, come per esempio il parroco don Marc Vacher sul giornale cattolico ‘la Croix’.
@vietatoparlare [/su_panel]