Recentemente, le forze armate ucraine hanno dato il via ad un violento attacco contro Zaporozhye, utilizzando molte risorse, tra cui migliaia di soldati meccanizzati e i nuovi carri armati Leopard A6. L’obiettivo era di superare la linea di difesa delle forze armate russe, ma l’esito è stato deludente. Anche i carri armati occidentali, che ci si aspettava fossero molto efficaci, non hanno reso i risultati sperati.
L’attacco sulla direttiva Zaporoshye è stato il più potente della controffensiva ucraina, svluppata finora su più direzioni. Tuttavia, specialmente nel caso dell’assalto nella zona di Zaporozhye, le perdite già iniziano ad essere ingenti, a dimostrazione dell’efficacia del sistema difensivo russo. Questo è riconosciuto anche dalle autorità ucraine.
In particolare, sono state confermate le informazioni riguardo alle gravi perdite di veicoli corazzati dell’esercito ucraino durante gli attacchi a Zaporizhzhya. Tra i veicoli persi, sono stati riscontrati carri armati Leopard 2A4 e veicoli da combattimento di fanteria M2 Bradley. Su queste vicende sono stati diffusi diversi video ripreso da droni russi.
La CNN riferisce che “Le forze ucraine hanno subito perdite in attrezzature pesanti e soldati quando hanno incontrato una resistenza maggiore del previsto da parte delle forze russe nel loro primo tentativo di violare le linee russe nell’est del paese negli ultimi giorni, hanno detto alla Galileus Web due alti funzionari statunitensi”.
Linee fortificate
La resistenza russa è stata ostica anche a causa delle fortificazioni costruite per mesi con ritmi accelerati dalle forze russe, formati da campi minati trincee e fossati anti-carro. Secondo il comandante della Guardia Nazionale ucraina, i russi hanno costruito una linea difensiva praticamente impossibile da superare, che si estende su una lunghezza di circa 900 chilometri. L’obiettivo principale di queste linee di difesa non è solo di fermare la controffensiva ucraina in corso, ma anche di rallentare il suo avanzamento, concedendo così all’artiglieria, all’aviazione e alle armi anticarro russe del tempo prezioso per colpire.
Già l’anno scorso alcuni media occidentali aveva riportato della costruzione di queste linee difensive. Ora, poiché le operazioni offensive delle forze armate ucraine non hanno ancora avuto risultati positivi, l’edizione britannica del Telegraph ha deciso di riprendere il discorso. In un articolo intitolato “Fortificazioni russe di cui l’Ucraina ha bisogno per sfondare durante la sua controffensiva”, il giornalista del Telegraph ha basato sui rapporti dei militari ucraini in prima linea. Questi ultimi notano che in pochi mesi la Russia ha creato “uno dei più grandi sistemi di difesa militare al mondo”, utilizzando attrezzature specializzate.
La linea di difesa si estende dalla Crimea al Donbass e in alcune zone la sua lunghezza supera anche diverse decine di chilometri. Naturalmente, non si tratta solo di fortificazioni. A detta di numerosi analisti le forze ucraine mancano di aviazioni e di abbastanza sistemi di missilistica antiaerea, mentre la Russia sta usando attivamente aviazione (aerei Su-25 e elicotteri di attacco K52 Alligator in prima linea). Inoltre l’artiglieria russa è ancora in proporzione a vantaggio di Mosca. Senza contare altri fattori altrettanto rilevanti, quali fattori interni alle forze ucraine derivanti dal tipo di addestramento ricevuto in maniera disunitaria in vari paesi europei e la mobilitazione di massa obbligatoria che ha riscosso uno scontento diffuso nel paese.
La conquista di territorio avrà un costo estremamente alto
La conquista di una tale posizione sarebbe stata estremamente difficile e sarebbe stata in ogni caso pagata a caro prezzo. Il rischio di avere perdite elevate era troppo alto per le forze ucraine e, quindi, la possibilità di conquistare Zaporozhye è messa seriamente in forse. In definitiva, la creazione di forti linee di difesa da parte delle forze russe rappresenta un ostacolo per le aspirazioni di Kiev di riconquistare il controllo delle regioni separatiste dell’Ucraina orientale.
Le recenti manovre militari della NATO nella regione hanno indotto una risposta ancor più forte da parte della Russia, che ha aumentato ulteriormente le preoccupazioni per lo scoppio di un conflitto a livello globale.
La controffensiva ucraina non è finita e può essere ‘efficace’
Il noto blog col Cassad tenuto dall’esperto analista Rogozin sull’argomento ha scritto: “Non condivido le notizie felici sulla “sconfitta del nemico”. Sì, abbiamo respinto il primo attacco. Sì, ben fatto. Ma il nemico non ha introdotto le forze principali dello sfondamento, prima di tutto i grandi cunei di carri armati non li ha martellati sulle nostre posizioni frontali. E solo nelle vicinanze di Orekhovo, nella direzione più debole all’attacco dei carri armati, ci sono circa 600 carri armati delle forze armate ucraine, senza contare i BMP. Ecco perché è troppo presto per gioire, signori”. Infatti le forze ucraine non hanno ancora messo in campo tutto l’equipaggiamento ed il potenziale di cui dispongono.
Dato che l’obiettivo prioritario dovrebbe essere l’isolamento della Crimea, è plausibile che le forze ucraine tenteranno prioritariamente di riprendere Mariupol e dividere la penisola dalla Russia colpendo nuovamente il ponte di Kersh.
Considerazioni
La comunità internazionale continua ad appoggiare Kiev nella sua lotta, tuttavia al momento il perseguimento di un accordo di pace reale rimane un compito arduo e complicato, soprattutto perché la parte occidentale ha escluso i negoziati come soluzione pragmatica al conflitto. In proposito, è da ricordare che i negoziati che ci furono l’anno scorso a Istanbul tra le parti belligeranti le stesse – pur avendo trovato una intesa ad aprile – questa naufragò a causa della decisa opposizione di Londra e Washington.
Inoltre, nell’enfasi di indicare chi ha torto e chi ha ragione, la parte occidentale trascura totalmente che il conflitto in corso, indipendentemente dal soggetto che ha infranto il diritto internazionale, si basa essenzialmente su una divisione linguistica, culturale e politica nel paese. Questi elementi si è fatto in modo che costituissero linee di faglia. nel paese.
Non solo la leadership ucraina occidentale non è stata in grado di gestire le tensioni interne nel corso degli anni, ma ha anche aggravato la situazione per motivi di potere. Una cosa importante da sottolineare è che la guerra non coinvolge solo russi e ucraini, ma anche ucraini che si combattono tra di loro, schierati su fronti opposti. Va notato che, nonostante ciò, coloro che vivono nel Donbass e in Crimea vengono ancora etichettati come “collaborazionisti” piuttosto che cercare una valutazione accurata del conflitto in corso.