Francia: Entra in vigore la nuova legge antiterrorismo

[ad_1]La nuova legge autorizza i prefetti a decidere autonomamente la chiusura delle moschee o di altri luoghi di culto per un periodo massimo di sei mesi se si ritiene che i predicatori esprimano “idee o teorie” che “incitano alla violenza, all’odio o alla discriminazione, provocano degli atti di terrorismo o ne fanno apologia”.

  • La polizia francese e i servizi di intelligence sorvegliano circa 15 mila jihadisti che vivono nel paese, secondo quanto riportato il 9 ottobre scorso da Le Journal du Dimanche. Di questi, circa quattromila sono “in cima alla lista” e ad alto rischio di compiere attacchi.
  • Secondo quanto rivelato il 26 ottobre dal quotidiano Le Figaro, dei 19 mila jihadisti francesi che combattono con lo Stato islamico, almeno un quinto ha ricevuto fino a 500 mila euro di benefit sociali dallo Stato francese.Il presidente francese Emmanuel Macron ha promulgato una nuova legge antiterrorismo che conferisce ampi poteri ai prefetti, alla polizia e alle forze di sicurezza – senza la preventiva autorizzazione di un giudice – di perquisire abitazioni, stabilire le modalità di attuazione degli arresti domiciliari e chiudere i luoghi di culto. Le misure autorizzano inoltre la polizia a eseguire controlli d’identità alle frontiere francesi.

    La nuova legge, approvata dal Senato il 18 ottobre, rende permanenti molte delle misure eccezionali previste dallo stato di emergenza, che era stato introdotto dopo gli attacchi jihadisti compiuti a Parigi nel novembre 2015 e prorogato fino al primo novembre scorso.

    Durante la cerimonia della firma, avvenuta all’Eliseo il 30 ottobre in diretta televisiva, Macron ha detto che il testo offre un giusto equilibrio fra la sicurezza e il rispetto delle libertà individuali. Secondo i fautori della linea dura, le nuove norme non sono sufficienti, mentre le organizzazioni per i diritti umani lamentano il fatto che esse lasceranno la Francia in uno stato di emergenza permanente.

    La nuova legge, che “rafforza la sicurezza interna e la lotta contro il terrorismo, consta di sette parti principali:

    Perimetri di protezione (o Zone di sicurezza). La nuova normativa conferisce ai prefetti, i rappresentanti del governo centrale in ogni dipartimento o regione, il potere di istituire dei perimetri di protezione attorno ad aree pubbliche e a eventi sportivi e culturali, compresi i concerti, che sono considerati a rischio di terrorismo. La legge autorizza la polizia a procedere alla perquisizione di persone o veicoli che tentano di accedere a queste aree o eventi. A chiunque rifiuti di sottoporsi a tali perquisizioni sarà vietato l’accesso.

    Chiusura dei luoghi di culto. La nuova legge autorizza i prefetti a decidere autonomamente la chiusura delle moschee o di altri luoghi di culto per un periodo massimo di sei mesi se si ritiene che i predicatori esprimano “idee o teorie” che “incitano alla violenza, all’odio o alla discriminazione, provocano degli atti di terrorismo o ne fanno apologia”. Le violazioni sono punibili con sei mesi di reclusione in carcere e un’ammenda di 7.500 euro. Gli oppositori della normativa sostengono che le “idee” e le “teorie” sono soggettive e pertanto si prestano ad abusi

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