FONTE Garibaldi and the Risorgimento paved the way for Fascism and EU
L’unificazione forzata dell’espressione geografica chiamata Italia fu una prova generale per l’Unione Europea. Gli stati preunitari italiani erano nazioni che il Piemonte , la Prussia della penisola italiana, annesse mediante conquista in un’entità artificiale, burocratica e despotica chiamata “Regno d’Italia”. I Borbone delle Due Sicilie erano dei monarchi popolari che parlavano il dialetto locale, avevano mantenuto basso il debito pubblico e le tasse, e avevano assicurato ai loro cittadini cibo a prezzi economici. Furono demonizzati da quel vecchio parolaio bigotto di Gladstone che utilizzò il tempo rimastogli libero dall’attività di salvataggio di donne perdute per denunciare la monarchia borbonica come “la negazione di Dio eretta a sistema di governo”. Quella frase descriverebbe con precisione l’Unione Europea.
La vera negazione di Dio era il cinismo stravagante con cui Cavour e Napoleone III, a Plombieres nel 1858, progettarono una guerra in cui migliaia sarebbero morti: “Trovare una scusa plausibile fu il nostro problema principale“, scrisse Cavour. Il plebiscito tenuto dai conquistatori mostrò una percentuale a favore dell’annessione allo stato piemontese del 99% – in stile Stalin/Ceausescu. L’1 % rimanente deve essere stato formidabile poichè tenne l’esercito italiano in scacco per cinque anni in una sanguinosa guerra civile in cui furono uccise più persone che in tutte le altre guerre del Risorgimento combinate.
Il Granducato di Toscana, conquistato ed assoggettato ad un altro plebiscito fraudolento, sotto il governo degli Asburgo era chiamato da liberali quali Pietro Giordani “Il Paradiso Terrestre”. La sua economia era così consacrata al Libero Commercio (ben prima della Gran Bretagna) che ai conducenti di carrozze alla stazione di Firenze era vietato fare pubblicità alle loro tariffe. L’invasione brutale degli Stati Papali causò l’arruolamento di migliaia di cattolici in un romantico esercito internazionale di crociati che lottava per i diritti di Pio IX, di questi 476 dettero la vita combattendo nell’unità di Zuavi Papalini, nella quale c’erano anche inglesi. Il sindaco Siciliano che denunziò Garibaldi come “un assassino feroce al servizio della Massoneria e degli inglesi” disse la verità. Il Bollettino Internazionale dell’arte, nel 1907, descrisse Garibaldi come “il più grande massone d’Italia” e Mazzini non era molto distante. Il regime che impose era una prefigurazione del Fascismo, con cui comodamente coabitò successivamente. Oggi, la massoneria è un elemento potente nelle elites di Bruxelles.
Negli anni recenti c’è stata una benvenuta rinascita del legittimismo, con l’annuale commemorazione della causa borbonica a Civitella del Tronto, l’ultima fortezza ad arrendersi agli usurpatori. Il Granduca Sigismondo di Toscana fu fatto cittadino onorario della città di Grosseto dove ricevette un benvenuto entusiastico e portato in giro nella storica carrozza di stato. Questi sono veri patriottismi nella rivolta contro il dominio sia di Roma che di Bruxelles. Il legittimismo italiano è la sussidiarietà in azione. E’ una causa comune di tutti quelli che detestano la burocrazia atea di Bruxelles.