La Germania finanzia le Ong che prendono i migranti in mare, ma a patto che li porti in Italia

L’agenzia Frontex  ha rilevato che in Europa da gennaio a ottobre 2023 sono entrati  331.600 migranti in più rispetto al 2015. A fronte di questo aumento vertiginoso di afflussi, si apprende che il governo tedesco ha iniziato a pagare le Ong affinché aumentino i trasbordi di migranti in Italia, prelevandoli direttamente in prossimità delle coste africane. La maggior parte di questi migranti sono di religione musulmana.

Il governo italiano fa un costante sforzo di coniugare e politiche europee pro-migranti e la salvaguardia dell’interesse nazionale, ove una eccessiva immigrazione produce problematiche sociali e di ordine pubblico, molto evidenti.

Per contro, ONG come Sea Watch ricevono lauti finanziamenti dal governo tedesco. Stiamo parlando di un contributo  di due milioni di euro approvato dal Bundestag e dalla coalizione rosso-verde nella legge di bilancio 2022, un sostegno che ha chiare connotazioni politiche.

Sea Watch-Italy, nel messaggio pubblicato il 15 novembre  sulla piattaforma X (EX TWITTER), esprime la propria posizione politica: nonostante la politica contraria del governo italiano, la nave Sea-Watch 5 si sta dirigendo nuovamente verso il Mediterraneo centrale.

L’ONG ritiene che sia in corso una campagna di criminalizzazione del soccorso in mare e afferma che sono state legiferate normative che ostacolano il salvataggio di coloro che rischiano la vita in mare, lamentando i 2.400 morti annegati. Nello stesso tempo, gli attivisti dicono che sono consapevoli che le loro campagne mediatiche possano essere interpretate come un incoraggiamento per i trafficanti di esseri umani. Questi ultimi, come riferito dal   Corriere della Sera , offrono viaggi a prezzi scontati prima dell’inverno: “Per mille euro, siete in Europa!”

 L’account X di Sea Watch International ribadisce la propria opposizione alle politiche migratorie razziste del governo di centro destra italiano.

La campagna in mare è stata lanciata in opposizione al governo Meloni e alle sue misure contenitive nei confronti delle ONG fortemente politicizzate.

Il quotidiano il Giornale si è interrogato sulla necessità di navigare con una nave così grande, considerando che le nuove leggi italiane obbligano le navi delle ONG a dirigersi senza deviazioni verso i porti assegnati dalle autorità dopo il primo salvataggio, prevedendo sanzioni finanziarie e sequestri in caso di infrazioni ripetute. In definitiva, ci si domanda se l’ONG stia deliberatamente cercando un confronto con il governo italiano e se lo scopo comunemente messo in atto, sia ad esso ostile.

In linea, l’aviazione civile italiana ha inviato un avviso alla Sea Watch, che ha deciso di mandare propri aerei di ricognizione dall’isola di Lampedusa per individuare imbarcazioni da recuperare e trasbordare in Italia, nonostante questa attività sia di esclusiva competenza dello Stato italiano: è evidente la conflittualità costante tra l’organizzazione che continua a violare la sovranità nazionale interferendo con le politiche italiane in tema di migrazione ed accoglienza.

migranti

 

I finanziamenti delle traversate della speranza per portare quanti più migranti possibile in Italia.

E’ da notare che i trasporti ad opera dei trafficanti in Italia vengono fatti spesso con una pubblicità ingannevole, descrivendo una situazione che non corrisponde a realtà nei paesi d’origine. Per questi viaggi i migranti devono pagare cospicue somme, per cui non sono i più poveri a potersi permettere di raggiungere l’Europa.

Il governo tedesco ha stanziato un finanziamento significativo per supportare alcune organizzazioni non governative (ONG) che operano sia in mare che a terra, aiutando i migranti che tentano di raggiungere l’Europa dal Nord Africa.

Come già detto, il Bundestag tedesco ha previsto un finanziamento di 2 milioni di euro all’anno fino al 2026 per queste ONG, totalizzando così 8 milioni di euro nei prossimi anni. Tra le organizzazioni che hanno ricevuto i finanziamenti più corposi ci sono Sos Humanity e la Comunità di Sant’Egidio​​.

La decisione del governo tedesco di finanziare le ONG ha suscitato alcune polemiche. Il governo italiano, in particolare, ha espresso preoccupazione per questa esplicita ingerenza nella nostra politica interna, dato che le ONG finanziarie dalla Germania operanonel Mediterraneo e portano i migranti soccorsi nei porti italiani​​.

La strategia della Germania di finanziare queste ONG si inserisce in un contesto più ampio di gestione dei flussi migratori. Da un lato, la Germania ha interrotto l’accoglienza dei rifugiati che richiedono asilo. Dall’altro, ha scelto di sostenere finanziariamente le ONG coinvolte nel salvataggio di persone in mare e nel trasporto a terra di chi sbarca in Italia.

Considerazioni

Il finanziamento del governo tedesco alle ONG nel Mediterraneo e in Italia rappresenta un tentativo di incidere sulla gestione dei migranti in Europa. Questa azione si allinea con una visione di cambiamento sociale e politico che si intreccia con l’idea di globalismo, mirando alla creazione di società meno legate a identità e tradizioni consolidate. Questo approccio è specificatamente attuato per rendere più aperte le nostre società occidentali alle influenze di agende globali promosse da élite che perseguono una prospettiva di ‘illuminazione’ e guida a livello mondiale.

Attualmente, si sta lavorando su tre fronti per modificare le attuali politiche di immigrazione, ritenute inadeguate. Questi includono: 1) La revisione della normativa sul diritto di asilo; 2) L’istituzione di hotspot al di fuori dell’area Schengen per la gestione dei migranti; 3) Il rafforzamento del ruolo di Frontex, conferendogli maggiori poteri di polizia di frontiera.

Persiste, tuttavia, il problema legato alle ONG e la complessa questione riguardante la leadership europea e le sue responsabilità. In aggiunta, vi è il deterioramento situazionale in Africa, risultato di politiche aggressive e neocolonialiste che hanno compromesso lo sviluppo e la dignità di un continente con notevoli potenzialità, relegandolo a una posizione marginale rispetto all’Europa.

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