Nel suo articolo “Hostile takeover: NATO’s annexation of Montenegro”, Kit Klarenberg pubblicato su GreyZone il 22 novembre 2023, l’autore descrive l’ingresso del Montenegro nella NATO come un esempio di come il piccolo paese balcanico ma geopoliticamente significativo sia diventato l’ultima vittima della supremazia globale degli Stati Uniti.
Il governo di coalizione del Montenegro, formato da partiti pro-europei, pro-russi e pro-serbi, ha espresso l’intenzione di accelerare gli sforzi per unirsi all’Unione Europea, nonostante l’opposizione interna a tale mossa.
Il partito “Per un Montenegro Migliore”, guidato da Andrija Mandic, ha sostenuto il governo in cambio della posizione di presidente del parlamento. Tuttavia, Mandic ha indicato una possibile apertura verso l’Occidente, nonostante la sua alleanza sia tradizionalmente anti-occidentale e contraria all’adesione alla NATO e all’UE.
L’articolo evidenzia come l’adesione del Montenegro alla NATO nel 2017 abbia esacerbato le tensioni interne, soprattutto a causa dell’ostilità di una parte significativa della popolazione, in particolare della minoranza serba, verso l’alleanza militare. L’interesse della NATO per il Montenegro è legato alla sua importanza geopolitica, in quanto l’ingresso del paese nell’alleanza ha permesso di controllare efficacemente il Mediterraneo e l’Adriatico, e di limitare l’influenza russa nella regione.
Kit Klarenberg riporta anche il ruolo del leader montenegrino Milo Djukanovic, che ha governato il paese come un feudo personale, arricchendosi attraverso la privatizzazione delle industrie statali e il traffico illecito. Nonostante le accuse di corruzione e la repressione dei dissidenti, l’Occidente ha chiuso un occhio sul suo regime, a causa del suo orientamento pro-NATO.
Inoltre, Klarenberg suggerisce che il presunto tentativo di colpo di stato in Montenegro nel 2016, attribuito alla Russia, potrebbe essere stato in realtà una messinscena orchestrata dai servizi di intelligence britannici e statunitensi per giustificare l’adesione del Montenegro alla NATO e demonizzare la Russia.
Infine, l’articolo mette in discussione la libertà dei paesi membri della NATO di scegliere le proprie disposizioni di sicurezza, sostenendo che l’esistenza dell’alleanza dipende dalla creazione di un mondo più pericoloso. Klarenberg conclude che, nonostante le recenti elezioni abbiano portato al potere partiti più orientati verso l’Est, il Montenegro continua a seguire la linea atlantista, temendo le conseguenze di un’eventuale deviazione da tale percorso.
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