Non è vero che tutti coloro che credono di partire dalla realtà lo facciano poi veramente.
Giudicare a partire dall’osservazione della realtà significa basare le proprie opinioni, decisioni e valutazioni su fatti concreti e verificabili che hanno un riscontro oggettivo, ovvero che possono essere osservati misurati e documentati. In altre parole, si tratta di formare giudizi in base a ciò che effettivamente avviene, piuttosto che basarli su supposizioni, opinioni preconcette o convinzioni personali.
Questo approccio implica una ricerca accurata di informazioni oggi resa difficile perchè l’informazione è informazione che si cura soprattutto di orientare il consenso rispetto agli obiettivi del potere. Mentre l’informazione dovrebbe basarsi su una valutazione obiettiva dei dati disponibili e una considerazione attenta dei contesti in cui si verificano gli eventi.
Inoltre, una conoscenza reale comporta la capacità di separare i fatti oggettivi dalle interpretazioni soggettive o dalle percezioni distorte. Con questo non metto in dubbio l’intenzione sincera di chi crede di basarsi sulla totalità dei fattori reali nel giudicare. Ma in realtà avviene spesso il contrario.
In definitiva, molti miei amici, giudicano correttamente solo per il livello esperienziale più stretto famiglia , lavoro, valori cristiani. Ciò non avviene però nel giudizio più diffuso. Non avviene spesso per i fatti di cronaca o di politica, ad esempio. Fatti che comunque influenzeranno ed hanno effetto nella nostra vita. Per questi il giudizio è spesso emotivo e le decisioni sono prese in base ad elementi insufficienti e non significativi.
Ad esempio, quando sentiamo dire “la guerra di Putin” , la maggior parte delle persone non solleva nessuna obiezione, neanche come difesa mentale da qualcosa che è evidente che è una pura caricatura della realtà.
Ebbene questo è un primo livello di aggressione a cui siamo sottoposti e che ci trova indifesi. Accettare che esiste “una guerra di Putin” ci porta ad accettare una serie di convinzioni per cui non è il popolo che genera i suoi leader, ma sono i leader che governano, senza il supporto del popolo. Questo non è vero e quindi ci si trova in una situazione di debolezza, ove non si parte dalla realtà per giudicare al di fuori dello stretto ambito più prossimo.
In merito vi propongo l’interessante disamina di Dario Fabbri (video). Ascoltate almeno i primi 10 minuti (dopodiché probabilmente sarà difficile non ascoltare tutto).
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