Gli europei, defraudati di ogni diritto, manifestano empatia per la rivoluzione colorata di Minsk?

Semplicemente: la Bielorussia non è una potenza nucleare. Pertanto, esiste il rischio di “assistenza tecnica” da parte della NATO e di un’invasione di terra di truppe per procura nelle regioni occidentali del paese. Ciò richiede determinate condizioni che gli attivisti di protesta devono creare.

Ancora una volta non è il punto se le proteste siano giuste o meno. Qui il punto è che ancora una volta siamo chiaramente davanti ad una rivoluzione colorata sospinta dall’esterno che utilizza malumori interni, che sono condivisi – a quanto pare – solo da una parte ristretta della popolazione.

I fatti sono abbastanza noti: l’attuale presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha vinto le elezioni presidenziali in Bielorussia con il sostegno dell’80,23% degli elettori, lo ha riferito il servizio stampa della Commissione elettorale centrale il 10 agosto, sulla base di dati preliminari. Sempre secondo la CEC, la principale candidata dell’opposizione, Svetlana Tikhanovskaya, ha ottenuto il 9,9% dei voti. L’affluenza alle urne è stata stimata dell’84,23%. Gli altri candidati hanno ricevuto meno del 2% dei voti, mentre il 6,02% degli elettori ha scelto la voce “contro tutti”.

Quale sarebbe allora ‘la colpa’ più volte citata dai notiziari occidentali? Da quello che ho sentito, è solo una: Lukashenko è in carica da sei mandati. Per il resto, i notiziari dicono che il presidente non ha sbagliato nulla , anzi che ha governato bene.

Allora, allo stato attuale delle cose,  ci sono due ipotesi da fare : la nostra informazione o è pessima oppure è fortemente indirizzata e ripete le veline preparate da altri, adottandola come versione ufficiale.

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Ricapitolando: aabbiamo detto che Lukashenko ha vinto chiaramente e che il sistema elettorale del suo paese glielo permetteva. Tuttavia, i risultati delle elezioni presidenziali non sono state accettate dall’esile opposizione e si sono scatenate proteste di piazza, subito riprese dai media. Gli oppositori del presidente in carica della Bielorussia Alexander Lukashenko hanno organizzato grandi manifestazioni e nella notte tra il 9 e il 10 agosto sono iniziate le attività di protesta in tutte le principali città del paese. I manifestanti hanno utilizzato anche materiali di di fortuna come arma contro la polizia. Le forze dell’ordine hanno risposto alle provocazioni con gas lacrimogeni, cannoni ad acqua e arresti di massa.

Ora la polizia sta cercando di riprendere il controllo della situazione. Sono in corso arresti, i notiziari dicono 3000 arrestati. Il distretto centrale di Minsk è stato bloccato dai servizi militari, di polizia e speciali. I treni della metropolitana di Minsk non si fermano alle stazioni centrali.

E’ probabile che anche in questo caso a sobillare i manifestanti ci siano le solite organizzazioni per implementare la democrazia (Open Society, Optor etc ). Questo accade puntualmente specialmente nei paesi che sono in conflittualità con gli USA.

In linea la dichiarazione del segretario di Stato americano Mike Pompeo che ha definito le elezioni in Bielorussia non libere e ingiuste . Pertanto, ha invitato le autorità bielorusse ad astenersi dalla violenza e a consentire ai cittadini di “partecipare ad assemblee pacifiche”.
“Condanniamo fermamente la violenza contro i manifestanti e la detenzione di sostenitori dell’opposizione, oltre al blocco di Internet per impedire ai cittadini bielorussi di diffondere informazioni su elezioni e manifestazioni”, ha detto Pompeo in una dichiarazione.
Secondo Pompeo, gli Stati Uniti “sostengono l’indipendenza e la sovranità della Bielorussia” e l’impegno del popolo bielorusso per un futuro democratico e prospero.

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Le dichiarazione sono quelle prevedibili, è noto che  Washington da tempo – dopo aver strappato tutti gli altri paesi ex sovietici – sta ora cercando di completare l’opera, cercando di togliere anche questo paese dall’orbita di Mosca.

All’uopo, i metodi sono tanti. Ad esempio, non è singolare che gli Stati Uniti mandino il loro petrolio (compiendo una operazione non proprio agevole come distanza e costi)in Polonia ed in Bielorussia? Ebbene, il terzo carico arriverà in Bielorussia questo mese. Tutti le spedizioni constano di 80mila tonnellate di petrolio cadauna. L’ultima nave cisterna è attualmente in fase di carico per la partenza dal porto americano di Beaumont.

Altro fatto interessante  è che risultati delle elezioni rispecchiano più o meno quelli anticipati dagli exit pool (79,7%, contro il 6,8 di Svetlana Tikhanovskaya).

Guardando cosa è successo con la rivoluzione di Maidan in Ucraina, ci sarebbe da preoccuparsi. Beh non è la stessa situazione: in questo caso non dobbiamo immaginarci una insistenza degli USA nel voler calcare la mano in Bielorussia. Al contrario, sono i gruppi di opposizione locale che vogliono far parlare di sé per non interrompere , anzi aumentare gli aiuti da parte delle note fondazioni filantropiche per la democrazia.

In proposito, è utile ricordare che gli Stati Uniti – probabilmente anche nel contesto di forte contrapposizione con la Cina e lento avvicinamento tra Russia e Cina in molti ambiti di cooperazione – sta dando segnali di disgelo verso Mosca. Di conseguenza non hanno interesse a insistere in Bielorussia oltre un certo punto. Gli arresti serviranno ad alimentare la narrativa dei dittatori che sono tutti appoggiati da Mosca.

Insomma, il presidente bielorusso è proprio un tipo insopportabile per chi nel mondo vuole che tutto sia omologato.

Forse penserete che mi sbaglio. Ma guardate alla Siria, alla Libia, al’Iraq, all’Ucraina, alla Serbia ed ai preparativi per il  Libano e per l’Iran: credete veramente che la via giusta sia questa? Vi pare che adesso – dopo le colorate rivoluzioni e gli interventi -, il mondo sia migliore e quei paesi stiano meglio?

Io dico di no e ho in mente invece un’altra soluzione: urge migliorare sé stessi per migliorare gli altri.

E questa è una strada che i nostri leader non vogliono percorrere. Perciò in questo ‘noialtri’ stiamo facendo parecchi passi indietro e non possiamo insegnare la libertà a nessuno.

@vietatoparlare

[su_quote style=”flat-light”]Diversi paesi dell’UE hanno affermato lunedì che l’UE sospetta violazioni su larga scala nelle elezioni presidenziali di domenica scorsa in Bielorussia. L’Unione europea sta monitorando la situazione, la sua reazione dipenderà dalle azioni delle autorità bielorusse, ha detto lunedì a Bruxelles.

È possibile che vengano introdotte sanzioni contro la Bielorussia oi suoi politici, affermano nel governo polacco. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen lunedì ha invitato il governo di Lukashenko a pubblicare i risultati esatti delle elezioni. “I diritti fondamentali devono essere rispettati. Invito le autorità bielorusse a garantire un conteggio accurato dei voti e a pubblicarne il risultato”, ha scritto su Twitter.

Bruxelles ha anche rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui condanna le violenze contro i manifestanti a Minsk. Nel corso degli scontri su larga scala nella città di lunedì notte, circa tremila persone sono state arrestate.

BBC

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