La pubblicazione Nezavisimaya Gazeta riferisce che “negli Stati Uniti sono in corso i preparativi per l’adozione del bilancio della difesa, che, includerà nuove sanzioni anti-russe. La Camera dei rappresentanti del Congresso americano ha già approvato un emendamento che vieta ai cittadini americani di effettuare transazioni con il debito sovrano russo sul mercato secondario. E la commissione per i regolamenti ha proposto di introdurre sanzioni anche contro 35 russi della cosiddetta “lista di Navalny”.
La pubblicazione prevede che – insieme a quelle statunitensi che dovrebbero essere adottate con il bilancio della difesa entro fine anno – come è consuetudine, anche l’Europa varerà nuove sanzioni.
E’ interessante notare che le sanzioni prevedono di comminare provvedimenti restrittivi contro contro 35 russi, corrispondono esattamente alla cosiddetta “lista di Navalny”, ovvero una lista di nomi che Navalny che ha inviato tempo fa, a Biden.
Inoltre, è altrettanto singolare che per quanto riguarda il divieto di acquisto di titoli russi sul mercato secondario “il divieto danneggerà le società americane che operano nella Federazione Russa, e non la Russia, che non è un attore attivo nel mercato azionario americano. Tuttavia, l’emendamento è stato approvato“. Questa ovviamente è la ‘prova provata‘ che i provvedimenti USA dettati ormai da fobia antirussa, più che da una elaborazione di azioni atte a migliorare reciprocamente i rapporti con Mosca.
Per quanto possa sembrare sbalorditivo a chi non è avvezzo di queste questioni, Washington ha prosaicamente bisogno del nemico russo per poter giustificare l’enorme spesa militare e il proprio enorme asset militare e di intelligence, in Europa. In questo, non essendoci sufficienti motivi di attrito, si è creato il pretesto Navalny, un personaggio costruito e utilizzato dagli Stati Uniti.
Comunque, il mio consiglio è sempre di approfondire le questioni. Per chi vuole affrontare seriamente questa questione , esiste una ampia documentazione che illustra come Navalny sia stato formato e finanziato dagli Stati Uniti.
Quindi, da un lato gli Stati Uniti continuano ad imporre sanzioni alla Russia e, dall’altro chiedono continuamente alla Russia di intervenire a favore dei loro interessi, come in Afghanistan oppure in Siria dove la situazione attuale è completamente il frutto della politica statunitense- israeliana. Ma ancor più paradossale è che il motivo di queste sanzioni contro la Federazione Russa trovino come motivazione l’assenza di osservatori dell’OSCE, mentre è notorio che è la UE che ha rifiutato di mandare i propri osservatori. Ha ritenuto quelli ammessi fossero troppo pochi, quando gli autorizzati (60) erano superiori numericamente a quelli ammessi negli Stati Uniti nelle ultime elezioni presidenziali.
Forse ricorderete che cinque mesi gli USA avevano messo in atto un altro pacchetto di sanzioni per “interferenze elettorali e attività cibernetiche dannose”. Esse presero di mira diversi individui ed entità. Si trattò di sanzioni ad ampio raggio in risposta a una violazione della sicurezza informatica che avrebbe colpito il software realizzato da SolarWinds Corp che il governo degli Stati Uniti aveva affermato essere stato probabilmente orchestrato dalla Russia.
Molto spesso le motivazioni delle sanzioni – come nel caso citato – si basano spesso su metodi deduttivi e non su argomentazioni obiettive. Washington giustifica correntemente il non pubblicizzare le prove dei propri provvedimenti restrittivi contro la Russia, richiamando problemi di intelligence, di protezione delle fonti etc.
Concludendo, si prevede che Biden non apporterà alcuna modifica sul nuovo elenco di sanzioni, e certo non porrà il veto, ma le firmerà automaticamente.
Anche se le sanzioni non dicono che sono preparate per le elezioni russe della Duma e per Navalny e North Stream 2 (su cui non avrà alcun effetto , dato che è ormai terminato), in realtà queste sono le motivazioni recondite. Ovviamente, non può essere nominata l’irregolarità delle elezioni russe, dato che non ci sono dati su questo e , ancor di più per non evocare le contestate elezioni USA, ove appena questa settimana saranno noti I dati del riconteggio presidenziale dell’Arizona, che potrebbero essere ‘sorprendenti’ e far risultare che la disonestà dovrebbe essere ricercata anche a casa propria.
patrizioricci by @vietatoparlare
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