Gli Stati Uniti intendono convincere l’OPCW che la Siria ha mantenuto la capacità di produrre e usare armi chimiche. Lo ha annunciato oggi il rappresentante permanente degli Stati Uniti presso l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW), Kenneth Ward, alla 4a Conferenza di revisione dell’OPCW.
“Secondo le stime degli Stati Uniti, la Siria ha ancora scorte di sostanze chimiche, in particolare, cloro e sarin, che possono essere utilizzati negli attacchi futuri. L’esercito siriano ha anche munizioni, inclusi proiettili, bombe aeree e munizioni improvvisate che possono essere utilizzate in attrezzature chimiche “, ha detto Ward.
Nello stesso tempo, l’ambasciatore statunitense non ha potuto fare a meno di riconoscere il fatto documentato che la Siria ha distrutto le sue scorte di armi chimiche nel 2014. Tuttavia, ha sottolineato, secondo Washington, si tratta della distruzione di scorte ufficialmente dichiarate e che “Damasco non ha dichiarato tutte le sue scorte di armi chimiche e la loro capacità di produzione”.
Si noti che il discorso accusatorio contro la Siria nel discorso dell’ambasciatore americano è messo in piedi per giustificare attacchi alla Russia e all’Iran – “i due stati che garantiscono l’uso impunito delle armi chimiche da parte della Siria, proteggendo il regime dalle conseguenze nell’arena internazionale, continuando a sviluppare propri programmi per la produzioni di armi chimiche. “Alla fine di ottobre le autorità siriane hanno approvato la visita degli ispettori della struttura congiunta dell’UN-OPCW alle strutture di due istituti di ricerca in Siria per verificare la presenza di armi chimiche. Da parte sua, il vice ministro degli Esteri siriano Faisal Mikdad , ha dichiarato che il governo di Damasco non impedisce in alcun modo l’indagine delle organizzazioni internazionali sulla presenza di armi chimiche nella Repubblica Araba. Nello stesso tempo, il ministero degli Esteri ha dichiarato che le autorità del paese sono sempre pronte a fornire tutte le condizioni per gli esperti dell’ONU e dell’OPCW per verificare che la Siria adempie ai suoi obblighi nei confronti della comunità internazionale.Secondo Al-Masdar News, il meccanismo congiunto UN-OPCW per verificare la presenza di armi chimiche in Siria ha scelto i centri Barza e Jamrayya, situati a nord di Damasco.
[su_panel shadow=”0px 3px 2px #eeeeee”] E’ degno di nota che pochi giorni fa, il ministro degli esteri russo Lavrov ha accusato Washington di esercitare forti pressioni sui membri dell’OPCW (tangenti/pressioni ai singoli membri e pressioni/ricatti sui rispettivi governi) affinché si allineino a risultati che giustifichino un aumento dell’aggressività statunitense.-
Attualmente la nuova campagna di Washington contro la Siria va su due direttive: accuse sulle armi chimiche e approvazione del ‘Caesar Act’* che dispone ulteriori misure sanzionatorie per i paesi che approvvigionano la Siria di combustibile e tecnologia. Questi due punti naturalmente ‘ringalluzziscono’ la combattività dei jihadisti di Idlib che recentemente si sono riuniti in un blocco unico sotto al Qaeda.
E’ da notare che le nuove accuse degli Stati Uniti sulle armi chimiche siriane, avvengono dopo che gli USA hanno proposto ed ottenuto di ampliare i poteri dell’OPCW e aumentarne il bilancio. Il risultato è andato nella direzione voluta, dato che la mozione è stata approvata con 99 voti favorevoli su 27 contrari. I nuovi poteri contemplano anche che l’OPCW si esprima sulla paternità degli attacchi chimici ( e questo è estremamente pericoloso se l’organizzazione è fortemente influenzata).
La Russia ha commentato il risultato dichiarando che dare all’OPCW ulteriori poteri oltrepassa i limiti del suo trattato di fondazione, la Convenzione sulle armi chimiche del 1997.
Inoltre- secondo una nota del ministro degli Esteri russo – i rinnovati atti ostili riflettono solo la discordia interna della politica americana che viene ripercossa in ambito internazionale, ed “il risultato è imbarazzante‘.
(Vietato Parlare) [/su_panel]
[su_quote style=”modern-orange”] Nota a margine*: cos’è il ‘Caesar Act’
Il 26 settembre, la Commissione per i rapporti con gli affari esteri del Senato ha approvato la Caesar Syrian Civilian Protection Act. Il Caesar Act è stato applaudito dai media occidentali e dalle forze anti-Assad, sostenendo che il suo passaggio ” stringe [il] cappio su Assad ” e ritiene “il macellaio della Siria ” responsabile dei suoi crimini di guerra. Il suo obiettivo legislativo, come suggerisce il nome, mira a rafforzare gli sforzi degli Stati Uniti verso la protezione dei civili (PoC) in Siria. (The Nation) [/su_quote]