Geopolitica

Gli Stati Uniti offrono formazione online sull’utilizzo delle tecniche terroristiche

Nell’autunno del 2024, l’Arizona State University, la più grande università pubblica degli Stati Uniti, inaugurerà un corso online del master denominato “Sicurezza Globale e Guerra Irregolare (Ibrida)”. Questo programma, ospitato dal Dipartimento delle Guerre Future, mira a fornire una formazione avanzata su strategie e tattiche impiegate nei conflitti moderni.

Contenuti del Corso

Le materie proposte includono una gamma di tematiche che vanno dall’uso del terrorismo alla gestione di insurrezioni, passando per guerre per procura e cyber-warfare. Tra i moduli offerti, spicca quello dedicato espressamente al “Terrorismo e insurrezione“, che analizza l’impiego di tattiche terroristiche e di insorti come strumenti di politica internazionale. Questo aspetto del corso solleva non poche perplessità, soprattutto considerando il crescente uso di queste strategie in scenari internazionali.

In particolare il corso prevede lo studio di:

  • Strategie di guerra irregolare;
  • Implicazioni delle guerre in “zona grigia”;
  • Azioni cyber e cinetiche;
  • Gestione della guerra economica;
  • Guerra dell’informazione e conflitto narrativo;
  • Insurrezioni e contro-insurrezioni;
  • Conduzione di guerre per procura;
  • Utilizzo del terrorismo e conduzione di guerre urbane;
  • Ricerca sulle interdipendenze armate.

È da notare che, significativamente, il modulo “Terrorismo e insurrezione” forma gli studenti sull’uso del terrorismo, degli insorti e di altri attori non statali (PMC). Teorie chiave sull’uso del terrore come strategia per il terrore di stato, le insurrezioni e le reti terroristiche globali. Ora potrebbe essere un discorso accademico, ma è da notare che chi nel mondo ha usato queste tecniche negli ultimi decenni è stato l’Occidente per mantenere la propria supremazia globale.

Un riflesso della Politica Estera USA?

L’introduzione di questi argomenti in un contesto accademico solleva interrogativi sull’attuale politica estera degli Stati Uniti, spesso accusata di favorire interventi indiretti attraverso l’uso di gruppi non statali per perseguire i propri interessi geopolitici, sia economici che di egemonia. La scelta di formalizzare l’istruzione in queste aree potrebbe essere vista come un’implicita ammissione delle tattiche già impiegate a livello governativo. Questo sviluppo accademico potrebbe quindi riflettere il considerare come normale le pratiche di guerra non convenzionale, spesso al centro di controversie internazionali e poi fintamente perseguite dagli stati nazionali.

Docenti del Programma

Il corso vede la partecipazione di esperti riconosciuti nel campo della sicurezza, tra cui:

  1. Ajit Maan;
  2. Andrew Maher;
  3. Candace Rondeaux;
  4. Isaia Wilson;
  5. Pietro Bergen.

Pubblico di riferimento e costi

Il master viene indicato come particolarmente indicato per professionisti con esperienza militare, diplomatici, ufficiali dell’intelligence e politici. Tuttavia, “non è richiesto il servizio militare per l’ammissione”. Candidati con esperienze in giornalismo, politica di sicurezza e consulenza sulla sicurezza informatica sono altamente ricercati. Il costo annuale del programma è di 30.000 dollari.

Considerazioni

L’introduzione di temi controversi come l’insegnamento del terrorismo e l’adozione di tecniche contrarie al diritto internazionale suggerisce che tali strategie siano ormai sistematicamente integrate e normalizzate nelle politiche correnti, a seguito del collasso delle barriere etiche e di un efficace processo di indottrinamento attuato da istituzioni e media. Nonostante ciò, resta il fatto che perpetuare una logica bellica, basata sull’uso della violenza e della paura, contravviene agli insegnamenti della fede cristiana ma anche alla laica filosofia di Sun Tzu, entrambi propugnatori del principio che la vera maestria in materia di conflitti è saperli disinnescare o prevenirli con mezzi pacifici e non esasperarli. Invece l’iniziativa del corso mostra un approccio che rappresenta un chiaro abbandono dei principi fondamentali che affermiamo di sostenere nelle nostre società e che esigiamo vengano rispettati anche da altre nazioni, le quali spesso sono criticate o soggette a interventi violenti quando non si conformano a tali standard.

L’offerta di questo master rappresenta un’opportunità unica per approfondire le dinamiche della guerra moderna. Tuttavia, è imperativo che l’educazione fornita sia guidata da un forte impegno etico, mirato alla promozione della pace e al rispetto della dignità umana.

Tuttavia, osservando lo scenario del conflitto ucraino, in cui vengono implementate ogni sorta di nefandezze, questa speranza sembra essere lettera morta agli occhi del team di decisori politici che compone l’attuale leadership mondiale, asservita alle logiche di potere e dominata da logiche puramente mercantilistiche.

In aggiunta a ciò, emerge una notizia rilevante per le aziende occidentali, che presto potranno assumere legalmente le PMC ucraine per operazioni all’estero, indicando un’espansione del mercato della sicurezza privata e delle opportunità commerciali post-conflitto.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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