Gli Stati Uniti revocano l’embargo sulle armi a Cipro dopo 33 anni

Gli Stati Uniti hanno deciso di rimuovere l’embargo sulle armi che grava da 33 anni su Cipro, la decisione è stata annunciata con una chiamata del Segretario di Stato americano Mike Pompeo al presidente di Cipro Nicos Anastasiades.

Parlando durante una conferenza stampa con i giornalisti greci, i funzionari statunitensi hanno affermato che la revoca del divieto sarà effettiva dal 1 ottobre per un anno con possibilità di prroga.

La fine dell’embargo  interesserà la vendita di beni militari “non letali”. Tuttavia, se è vero che la rimozione interesserà la vendita di beni militari “non letali” nell’isola del Mediterraneo, è anche vero che la stessa cosa gli USA hanno detto durante la presidenza Obama per la Siria e sappiamo come è andata: l’hanno riempita di armi micidiali.

Inoltre gli USA tramite i canali ufficiali hanno affermato che la decisione non è collegata con le recenti tensioni nel Mediterraneo orientale, né è da interpretare come un segnale di cambiamento nella politica estera di Washington sulla questione cipriota. Strane coincidenze…

Pompeo ha anche “riaffermato il sostegno degli Stati Uniti a un accordo globale per riunificare l’isola”, ed ha aggiunto che “La Repubblica di Cipro è un partner chiave nel Mediterraneo orientale. ”

Al di fuori del ‘politichese’, questo è un preciso segnale alla Turchia che infatti ha già protestato: la mossa degli Stati Uniti “avvelena l’ambiente di pace e stabilità nella regione” e “non è conforme allo spirito di alleanza” tra Stati Uniti e Turchia, ha detto il ministero degli Esteri turco.

[su_quote]Se Washington non invertirà la rotta, ha detto il ministero, “la Turchia, come paese garante, adotterà le necessarie contromisure decisive per garantire la sicurezza del popolo turco-cipriota, in linea con le sue responsabilità legali e storiche”. (AFP)[/su_quote]

@vietatoparlare

le acque di Cipro rivendicate dalla Turchia nonostante siano già state assegnate a società occidentali
le acque di Cipro rivendicate dalla Turchia nonostante siano già state assegnate a società occidentali

 

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