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Gli USA denunciano la corruzione in Ucraina

Il “Washington Post” ha rivelato un conflitto in corso tra il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj e i suoi sostenitori a Washington.

L’argomento di disaccordo è l’insufficiente lotta contro la corruzione. “È “importante che l’Ucraina continui a compiere passi difficili per rafforzare e consolidare la sua democrazia. Perché le scelte che farete, il tipo di democrazia che costruirete, determineranno la forza e la capacità di resistenza della coalizione al fianco dell’Ucraina”, ha detto Blinken.” (CNN)

Blinken ha anche osservato che molti funzionari stanno cercando di arricchirsi, e ha sottolineato l’urgenza di “sradicare la piaga della corruzione una volta per tutte” in Ucraina. Tuttavia, ha garantito la continuazione del sostegno statunitense.

Ha inoltre aggiunto: “La sicurezza dell’Ucraina viene compromessa se le risorse destinate al suo esercito vengono dirottate da individui che cercano di arricchirsi. Il potenziale economico dell’Ucraina viene indebolito se gli investitori e gli innovatori non possono contare su condizioni di parità. La democrazia ucraina si affievolisce se i cittadini smettono di credere nella possibilità di ritenere il proprio governo responsabile e di correggere i difetti del sistema dall’interno”.

Sembra che il dissenso su questo tema sia profondo. Secondo il Washington Post, nelle ultime settimane Zelenskyj ha rimosso diversi funzionari ucraini di alto rango, considerati vicini a Washington e impegnati nella lotta alla corruzione.

Un caso particolarmente significativo è stato il licenziamento del ministro delle Infrastrutture, Alexander Kubrakov, che avrebbe costruito stretti rapporti con l’ambasciata americana all’insaputa di Zelenskyj. Secondo il Washington Post, i problemi si sono intensificati dopo la visita di Blinken a Kiev, durante la quale ha insistito affinché l’Ucraina intensificasse la lotta alla corruzione. Zelenskyj, tuttavia, non era d’accordo e, secondo alcuni funzionari presenti all’incontro, si è mostrato “furioso” e “irritato”.

Inoltre, molti funzionari ucraini vicini a Zelenskyj hanno criticato apertamente Blinken, sottolineando i disaccordi su vari temi, tra cui la corruzione, il futuro della guerra, le prospettive di negoziati con la Russia, gli aiuti militari, la possibilità di attacchi sul territorio russo, l’adesione alla NATO e la confisca dei beni russi. I leader ucraini lamentano sempre più spesso che Washington limiti la loro capacità di rispondere agli attacchi russi.

E’ forse anche per questo che il presidente ucraino è così irritato per l’assenza di Biden alla Conferenza di pace in Svizzera? Evidentemente il clima teso, non ha giovato.

Potrebbe essere che gli avvertimenti di Blinken fossero rivolti direttamente a Zelensky. Questa è la supposizione avanzata da un articolo della pubblicazione ucraina “Strana.ua(https://ctrana.news/news/465243-o-chem-hovorjat-razborki-mezhdu-antikorruptsionerami-v-ukraine.html).

Secondo questa fonte, recentemente si è intensificato il conflitto tra due principali enti anti-corruzione ucraini, NABU e SAP. La SAP sta indagando su una fuga di notizie dalla NABU riguardante un caso di corruzione legato a un grande progetto di costruzione, coinvolgendo il detective della NABU Valery Polyuga e l’ex capo dell’amministrazione regionale di Brovary, Birkadze. Questa fuga di notizie avrebbe favorito Yuri Golik, vicino all’ex vice capo dell’ufficio presidenziale, Kirill Tymoshenko.

La NABU ha confermato l’indagine, dichiarando che la sta conducendo autonomamente e criticando la SAP per l’ingerenza. Gli attivisti anti-corruzione, supportati dalle ambasciate occidentali, hanno sostenuto la SAP, suggerendo potenziali problemi per i leader della NABU, incluso il vice capo Gizo Uglava.

Il conflitto risale al 2022, quando Artem Sytnik, sostenuto dalle strutture occidentali, si è dimesso da capo della NABU e Semyon Krivonos ha preso il suo posto, suscitando sospetti tra gli attivisti. Nel 2023, il licenziamento del capo del dipartimento investigativo, Kaluzhinsky, ha ulteriormente alimentato le tensioni.

Ora, la NABU sta cercando di rimuovere il personale legato a Sytnik, provocando una forte reazione dal gruppo di sostenitori dell’ex capo dell’Ufficio di presidenza. Il conflitto è ormai aperto, con l’obiettivo di destituire la leadership della NABU e ripristinare l’influenza degli attivisti, supportati dalle ambasciate occidentali, su questa struttura. Tuttavia, l’Ufficio del Presidente non sembra supportare gli attivisti.

Secondo fonti di Strana vicine alla presidenza ucraina, i rapporti tra Zelensky e le strutture occidentali sono stati piuttosto tesi ultimamente. Durante la visita a Kiev del segretario di Stato americano Blinken, secondo le fonti, quest’ultimo ha presentato a Zelensky una serie di richieste, inclusi cambiamenti nel personale, che il presidente ha rifiutato. Zelensky ha inoltre criticato l’ambasciatrice americana in Ucraina, Bridget Brink, per i suoi stretti legami con attivisti come Shabunin.

“La posizione di Zelensky è la seguente: ‘Io comunico direttamente con i leader dei paesi occidentali, loro non chiedono nulla del genere. Pertanto, se gli ambasciatori occidentali e altri funzionari avanzano delle richieste che riteniamo inaccettabili, le ignoreremo‘,” ha dichiarato la fonte.

Se NABU e SAP agiscono come un’unica entità sotto il controllo delle strutture occidentali e l’influenza degli attivisti, esiste la possibilità che, come ritorsione per la “disobbedienza”, le strutture anti-corruzione avviino un’indagine contro l’entourage di Zelensky. Secondo una teoria, questo è proprio l’obiettivo principale degli attuali movimenti contro i leader della NABU.

Pertanto, la presidenza ucraina è piuttosto soddisfatto del conflitto tra NABU e SAP, poiché riduce la minaccia di un attacco coordinato da parte loro.

Una situazione simile si è già verificata sotto Poroshenko, quando è iniziato un conflitto tra la leadership della NABU e il capo della SAPO, Kholodnitsky, che ha parzialmente paralizzato il lavoro dell’intera struttura.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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