Attualità

Gli USA di fatto stanno rafforzando la presenza ad est dell’Eufrate anziché diminuirla

Gli Stati Uniti hanno trasferito circa 150 camion con veicoli blindati e generatori ai territori controllati dalla YPG / PKK della Siria, che testimoniano l’intenzione della parte americana di aumentare la propria presenza in Siria.

La sera prima, camion carichi di mezzi corazzati per il trasporto di persone, attrezzature di lavoro e generatori attraversarono il posto di blocco della Simelka sul confine tra Iraq e Siria.
Martedì scorso, i camion hanno raggiunto i centri logistici delle forze armate statunitensi nei distretti siriani di Kharab Ishk e Sirrin, che gli americani usano in congiunzione con i terroristi YPG / PKK.

Sulle immagini dei telai arrivate ​​all’agenzia Anadolu ci sono camion carichi di generatori, che dovrebbero essere usati per alimentare le basi militari statunitensi in Siria o per costruire nuove basi nella regione.

Inoltre, gli Stati Uniti hanno inviato alla regione veicoli blindati polivalenti Humwee, che il Pentagono aveva precedentemente fornito alle “Forze Democratiche Siriane”, la cui spina dorsale sono l’ YPG.

Il personale militare americano di solito viaggia in Siria su veicoli Hummer.
Dopo le pubblicazioni dell’agenzia Anadolu del trasferimento di personale di camion sul territorio della Siria, le autorità americane hanno iniziato a utilizzare camion coperti, o utilizzare altre ore del giorno.

Tuttavia, il convoglio consegnato il giorno prima è stato trasferito senza mimetizzarsi.
L’attenzione è stata inoltre attratta dal fatto che le consegne sono avvenute poco prima degli imminenti colloqui tra la Turchia e gli Stati Uniti sulla creazione di una zona di sicurezza nella Siria orientale, la situazione a Manbij e la lotta contro la DEAS.

Agenzia Andolu

Ciò accade quando la Turchia continua a comportarsi ambiguamente rispetto agli accordi presi a Sochi con la Russia e l’Iran, in un saliscendi di ‘Assad se ne deve andare’ e esternazioni più conciliative.

Citazione: @ANADOLU AGENCY (RU)
Kalyn: Ankara ritiene che il regime di Assad abbia perso la legittimità e non possa determinare il futuro del paese
– ANADOLU AGENCY (RU) (@aa_russian) 4 febbraio 2019

Quel che è più grave comunque, è che la Turchia continua a pagare gli stipendi di al Qaeda, in arte Tharir al Sham (HTS) e forse fornire equipaggiamento insieme al Qatar. Nei giorni scorsi sono transitati attraverso la frontiera turca ulteriori 1500 terroristi di HTS, attraverso il territorio turco.
In questi giorni gli attacchi verso Hama contro l’esercito siriano, si fanno sempre più frequenti. Nella sola giornata di martedì  martedì il Centro russo per la riconciliazione delle parti in guerraha segnalato che “nonostante il cessato regime delle ostilità, continuano le violazioni dei gruppi armati illegali che operano nella Repubblica araba siriana”, in particolare nella zona di Idlib i militanti hanno  hanno attaccato gli insediamenti di Sukkari, Zammar e Tell-Harm (tre volte) nella provincia di Aleppo, così come Achan nella provincia di Hama”.

E’ da rilevare che gli Stati Uniti d’America che non transigono Maduro in sud America, non hanno invece alcun problema con al Qaeda in Siria ed auspicano che la presenza del gruppo terroristico deteriori la situazione , fino al crollo del legittimo governo siriano. Per questo, le sanzioni nei prossimi mesi verranno ulteriormente incrementate fino a rendere le sofferenze dei siriani e la ricostruzione sempre più difficile, in una guerriglia latente.

Permane una situazione incredibile in cui un paese sovrano è occupato dagli Stati Uniti, mentre a nulla valgono gli appelli presentati all’Onu per l’autodeterminazione.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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