“Veicolo blindato americano in buone condizioni (vedi foto apertura), nessun segno di urto o usura, motore LV8 da 6.2, anno 2018, meno di 30.000 km, prezzo da concordare in loco dopo visita.” Questo tipo di annunci farà la felicità di pochi individui facoltosi in Afghanistan, Pakistan ma anche altrove.
L’abbandono della base aerea di Bagram in Afghanistan è stato seguita da un regolare saccheggio prima dell’intervento delle forze afgane. Le forze statunitensi hanno abbandonato 3,5 milioni di articoli sul sito, molti dei quali sono già in vendita sul mercato nero e persino su siti e reti locali.
Come parte del suo rapido ritiro dall’Afghanistan, e tra le crescenti conquiste territoriali da parte delle forze talebane sul terreno, l’esercito americano ha fatto una partenza notturna molto improvvisa dalla sua principale base aerea in Afghanistan – Bagram Airfield. La base è stata centrale per gli sforzi logistici americani e occidentali nel paese per quasi due decenni, ed era meglio conosciuta dal pubblico per aver avuto un ruolo di primo piano in film come “Iron Man” (2008) ambientati in Afghanistan.
Gli ultimi americani se ne sono andati senza preavviso il 2 luglio, e anche le forze afgane di stanza nella struttura non sono state informate. Il personale statunitense ha interrotto l’elettricità e l’acqua corrente prima di partire, il che è stato uno shock per le forze armate afghane e ha creato il caos che ha permesso ai saccheggiatori di entrare. La base ospitava anche una prigione per circa 5.000 talebani e combattenti dello Stato Islamico, che potrebbero essere fuggiti nella confusione.
Il materiale rotabile civile abbandonato è così grande che il mercato locale delle auto usate è stato colpito da un calo dei prezzi e questo è la prima volta dal 1985. Anche i prezzi delle armi stanno diminuendo in modo significativo e abbastanza significativo, anche per i sistemi d’arma complessi o rari.
Il caso afghano dimostra che un intervento militare straniero o multinazionale può avere effetti simili a quelli degli IDE (investimenti diretti esteri) per gli occupanti e rafforzare la corruzione e il mercato nero nel paese ‘ospitante’.
A voi le considerazioni di questo scempio, perdite drammatiche di vite umane e sofferenze inenarrabili. Dopo 20 di occupazione è aumentato solo il mercato della droga (l’Afghanistan è passato da una produzione quasi zero con i talbani ad essere il primo produttore mondiale di oppio, sotto gli USA.
La società civile vive nella miseria come sempre. dopo 20 anni di occupazione. Chi ha lucrato sono solo alcune élite locali tenute buone a suon di dollari.
L’Italia di tutto questo trapela solo che i nostri militari non sono stati accolti come si deve in patria e che sono stati scacciati dalla propria base negli Emirati. Nessun giudizio sensato invece sulla necessità di questa missione e sui cambiamenti che nella società afghana ha portato in positivo.
La domanda è ovviamente: quando svilupperemo una politica coerente e minimamente indipendente e dignitosa che operi per il nostro paese.
@vietatoparlare