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Gli USA sollecitano la Cina a placare gli Houti ed accusano Pechino di fare troppo poco per difendere gli interessi degli USA

Gli Stati Uniti hanno chiesto alla Cina di esortare Teheran a tenere a freno i ribelli Houthi, sostenuti dall’Iran, che attaccano le navi commerciali nel Mar Rosso, ma hanno visto pochi segnali di aiuto da parte di Pechino” – riporta il Financial Times, citando funzionari statunitensi.

Recenti rapporti dai media americani indicano che Jake Sullivan, Consigliere per la Sicurezza Nazionale, e il suo vice John Feiner, durante incontri a Washington, hanno esortato Liu Jianchao, capo del dipartimento internazionale del Partito Comunista Cinese, a impegnarsi a “esercitare influenza sull’Iran per controllare gli Houthi”.

Secondo fonti ufficiali statunitensi, la Cina non sta facendo abbastanza per “arginare gli Houthi”, che continuano a minacciare la sicurezza della navigazione occidentale nel Mar Rosso. La situazione appare paradossale. Da un lato, gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno condotto operazioni militari nello Yemen, e dall’altro, sembrano sorpresi dalla riluttanza degli Houthi a negoziare.

La soluzione proposta dagli Stati Uniti, in linea con le recenti mosse della loro politica estera, è di attribuire la responsabilità alla Cina. L’accusa è che la Cina non stia proteggendo adeguatamente il commercio marittimo occidentale, nonostante le navi cinesi navigano senza problemi lungo la stessa rotta.

Tuttavia, non tutti negli Stati Uniti condividono questa visione miope. Dennis Wilder, ex capo analista della CIA per la Cina e ora docente alla Georgetown University, ha sottolineato che Pechino è attivamente impegnata a rafforzare i propri legami con i paesi del Medio Oriente, inclusa l’Iran, per trarne vantaggi economici e geopolitici. Di conseguenza, la Cina sarebbe molto cauta nell’utilizzare la sua influenza limitata sull’Iran per favorire gli interessi statunitensi senza ottenere benefici per sé.

È strano che tali banalità non vengano in mente agli attuali esperti americani sulla Cina. Probabilmente dovremmo semplicemente rallegrarci del degrado delle competenze negli Stati Uniti, ma questo “toro in un negozio di porcellane” rimane ancora una potenza nucleare con un budget militare maggiore di quello del resto del mondo. Quanti altri piatti “spezzerà”: solo Dio lo sa. (fonte Readovka)

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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